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18.5.10

TEMPESTA ALL'OPERA DI ROMA: CARLA FRACCI CONTRO ALEMANNO

Per una volta non ha conservato il prodigioso equilibrio che la tiene da anni sulle punte: Carla Fracci è "esplosa" davanti al sindaco Alemanno, intervenuto alla kermesse organizzata dai sindacati contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche. E lì, davanti a tutti, all'Opera di Roma, gli ha gridato: "Vergogna, vergogna, farabutto".
All'étoile non è stato rinnovato il contratto di direzione del corpo di ballo del teatro romano, incarico che ricopriva ormai da anni. E a questo si è aggrappato il sindaco, interpellato dai cronisti, spiegando che «La Fracci si lamentava perché non le ho dato un appuntamento. Glielo darò, ma il problema di fondo è che lei vorrebbe rinnovare un contratto che dura ormai da troppi anni. Per il teatro di Roma è giusto voltare pagina». In verità, Alemanno è balzato alla fine di una lunga sequenza, perché non di un semplice appuntamento si trattava, ma di spiegare come e in qual modo e in quale direzione il teatro stesse andando. Da tempo, non Fracci, ma i giornalisti chiedevano chiarimenti durante le conferenze stampa riguardo al futuro del corpo di ballo, ricevendo risposte vaghe. Naturalmente, mancando i protagonisti principali che quelle risposte dovevano dare, ovvero il sindaco Alemanno o il sovrintendente. Poi, a un certo punto, per evitare ulteriori imbarazzi, di conferenze stampa per il balletto non se ne sono fatte più. Nemmeno per un allestimento prezioso e consistente come il " Don Chisciotte", risultato poi una delle produzioni più belle del teatro romano degli ultimi anni.
Rumors e voci di corridoio, nel frattempo, andavano avvalorando l'ipotesi di un cambio della guardia. Ipotesi che il sindaco ha confermato precisando, sempre in questa occasione, che "con tutto il rispetto per il suo valore artistico, ma il rapporto con la Fracci è ormai superato: dobbiamo dare spazio ai giovani e ad altre offerte artistiche". L'annuncio stride con quanto invece sembra andarsi delineando all'orizzonte: ovvero la conferma di Micha van Hoecke, che avrebbe firmato un contratto di tre mesi come consulente, d'intesa con il sovrintendente Catello De Martino e il direttore artistico Alessio Vlad. Micha ha 66 anni, appena qualcuno in meno della Fracci. In meno, van Hoecke ha anche l'esperienza del classico - piatto forte di ogni ente lirico che si rispetti -, dato che la sua provenienza è sempre stata legata prima al contemporaneo di Maurice Béjart (di cui fu braccio destro nella conduzione della scuola Mudra) e poi a un suo personalissimo teatrodanza praticato in quel di Castiglioncello e quindi a Ravenna, dove è stato accolto con il suo Ensemble, da Cristina Mazzavillani, con la quale ha allestito insieme vari spettacoli.

Il fatto che Cristina Mazzavillani sia la moglie di Riccardo Muti, anch'egli in procinto di entrare nell'area di operazioni dell'Opera di Roma, deve essere una di quelle coincidenze casuali che solo i malpensanti attribuiscono a manovre oscure.

Epperò, mentre aspettiamo che il sindaco Alemanno faccia sapere i nomi dei giovani che intende promuovere e il nuovo che vuol fare avanzare, dando consistenza alla sostanza, potrebbe rispettare qualche forma - visto che di arte e di estetica si tratta. Magari, parlandone con gli interessati che vuole rimpiazzare - la Fracci, oltretutto, è una gloria nazionale. E, ancor meglio, affidando a ufficiali conferenze stampa e non ai gossip, gli intenti del Comune sull'Opera di Roma.

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