Di Giandiego Marigo
Si parla di elezioni
anticipate … a primavera, si mormora sia una forca caudina, pare
imposta dal giovane Principe Rottamatore per
trasferire in parlamento la preponderanza ottenuta nel paese con le
elezioni europee.
A lui converrebbe, a noi
meno, al paese manco per niente, ma queste cosiderazioni sono
secondarie rispetto all'urgenza di monetizzare il suo quaranta per
cento,finchè c'è, trasformandolo, nelle sue intenzioni. In una
maggioranza parlamentare che gli permetterebbe di “agire da
solo” senza alleanze e compromessi, che insomma, peseranno pure
meno di zero e diranno poco di vero, metteranno insieme personaggi
equivoci ed in fondo uguali, ma insomma dal punto di vista
dell'immaggine pesano.
Ed obbligano a
condividere gli altari del popolo bue con altre immaginette
santificate, il che al principino fiorentino signore e padrone di
tutte le rottamazioni piace molto poco.
Non è di lui , però che
voglio parlare, ma dello stato dei lavori a sinistra … o nella
landa desolata delle intenzioni, come sarebbe meglio definirla.
Dopo mesi di imbarazzante
silenzio e di , interiori rimestazioni, eccola ritornare ,
finalmente, di attualità, anche se per ora timidamente, la Lista
per Tsipras. Un poco più attempata ed un poco meno “credibile”,
ma con tutti i suoi problemi intatti.
Rifondazione e la
Sinistra Europea che cercano di spingere, SeL che tende a
frenare, scarsissima chiarezza sui rapporti con il PD, non i tutti i
comparti, ma quanto basta. La confusione fra verticismo ed
orizzontalità … il pericolo concreto delle “dirigenze
preconfezionate”.
La
banda degli intellettuali garanti che non si capisce bene dove stia,
cosa garnatisca, ed a che cosa ed a chi faccia riferimento, di cui
non si coglie il pensiero … di cui sfugge la ragione ed il
radicamento.
Insomma
i problemi di sempre che ne hanno caratterizzato la sua nascita e che
non sono stati affatto risolti.
Nessuno
si è , in realtà, ancora seduto attorno ad un tavolo paritetico ed
aperto, nessuno a fatto i conti con le divisioni (a mio parere
pretestuose e di comodo) a sinistra, nessuno ha fatto i conti con
dirigenze sclerotiche e scarsamente disposte all'unità, piuttosto
che alla coltivazione compulsiva del proprio orto.
Solo
a tratti nel paese, in alcuni luoghi più che in altri i Comitati
pro Tsipras hanno lavorato bene, costruendo ponti ed opportunità,
forse non eclatanti, ma annotabili: Roma, Milano, ma nei territori,
poco o nulla.
SeL
ha continuato ad essere SeL e ad amoreggiare con il PD
… Rifondazione ha continuato inl suo ininterrotto dibattito
interno con accenni autolesionistici.
I
Cani Sciolti, che facevano riferimento alla
lista per Tsipras, hanno continuato ad essere sciolti ed ininfluenti
nelle decisioni.
Nessuno
si è inoltrato, con il coraggio che occorrerebbe avere, nella
conrtraddizione con la “Sinistra Contro L'Euro” che pure
qualche passo verso l'unità lo ha fatto e qualche gradualità ed
articolazione sembra volerla accettare, e che nelle articolazioni
della sua analisi è molto più vicina di quanto non si voglia farlo
sembrare.
Eppure
sarebbe fondamentale muoversi in quel senso … certo! Sempre se
l'unità della Sinistra Vera è ancora un
obbiettivo ed un passaggio fondamentale, come io credo, verso
un'AreA di Progresso e Civiltà che tenga conto dei
riferimenti storici del socialismo e sappia rinnovarne visioni e
linguaggi.
Eppure
i territori sono lì e ci si vede tutti i giorni, più o meno, si
potrebbe … basterebbe fare un passo, basterebbe volerlo …
basterebbe partire da dove si deve … dal basso e muoversi
orizzontalmente e circolarmente, nulla che una incrollabile volontà
unitaria e una dedicazione spirituale degna di questo nome non possa
fare.
Ed
invece come suole ci muoveremo all'ultimo istante, in modo scomposto,
appesantiti dallì'urgenza e dall'immanenza … come sempre, come
suole, colti alla sprovvista.
Scontentando
tutti e facendo la solita figura degli egemonizzatori, improvvisati e
strumentali.
Sveglia compagni,
sveglia!
Mettiamo
in pratica a partire da subito, quello che tutti , in realtà,
condividiamo
Facciamolo adesso! Costi
quel che costi …
Poniamo a SeL se occore …
e purtroppo occorre, la domanda storica e muoviamoci sulla base di
quella risposta “Dove state? Con noi o con il PD?” .
Proponiamo un CNL
per salvare questo paese … ormai non c'è più tempo da perdere in
inutili chiacchiare.
Diamo al PD la sua
misura, in modo definitivo e chiaro, ed invitiamo i compagni che
tanto chiacchierano di sinistra al suo interno a prendersi le
responsabilità di essere dove sono e di stare con chi stanno.
Basta chiacchiere.
Partiamo pure da quello
che c'è dalla Manifestazione Nazionale della FIOM del 25
Ottobre e da quella del 29 Novembre di tutta la lista
nazionale, partiamo dalla partecipazione agli appuntamenti proprosti
dai compagni critici nei confronti dell'Europa, partiamo dall'esserci
e dal parlarci, dal confrontarci e dal trovarci sulle cose vere …
agli appuntamenti importanti. Nelle istanze dove ancora si lotta, con
fatica, ma si prova a reagire.
Partiamo dalle ...mila
pagine sui network in cui si invoca l'unità,ma partiamo.
Il tempo delle
chiacchiere, per questo paese è, veramente, finito.
a
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