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28.2.11

1°MARZO 2011: MILANO PIAZZA DUCA D'AOSTA

Il giallo è il nostro colore: questa la “parola d’ordine” della Rete di sindacati, associazioni e comitati che si ritroveranno ancora, insieme ai cittadini milanesi, in occasione della giornata del Primo Marzo 2011, per una serata di festa e sensibilzzazione. Temi centrali saranno i diritti degli immigrati, la crisi economica, il lavoro e la coesione sociale. Il ritrovo sarà in piazza Duca D’Aosta alle 18. Tutti colorati di giallo!

“Siamo vecchi e nuovi cittadini – si legge nei principi che hanno ispirato la giornata del Primo Marzo e l’azione della Rete di organizzazioni milanesi -: italiani, immigrati, seconde generazioni, siamo lavoratori, persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico, accomunati dal rifiuto dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente della società italiana. Vogliamo che l’Italia sia un Paese accogliente, dove costruire una civile convivenza fondata sulla non discriminazione, sul lavoro e sul rispetto della dignità di tutte le persone che vi abitano”. La crisi economica ha colpito duramente intere fasce della popolazione.
Moltissime persone hanno perso il lavoro, ma per i lavoratori immigrati la perdita del posto di lavoro significa anche la perdita del permesso di soggiorno e della possibilità di vivere legalmente alla luce del sole. Il meccanismo dei Decreti Flussi ha dimostrato l’inefficacia delle attuali politiche in tema di immigrazione, poiché non ha consentito un reale incontro tra domanda e offerta di lavoro e, soprattutto non ha consentito l’emersione del lavoro irregolare, che l’economia del Paese già impiega, lasciando spazio a possibili truffe. Coesione sociale e una vita pacificata passano attraverso la possibilità concreta di costruire progetti di vita e di integrazione, legati anche al rispetto dei tempi previsti dalla legge per i ricongiungimenti familiari. Le organizzazioni della Rete chiedono la cittadinanza italiana per chi nasce e cresce in Italia e il diritto di voto amministrativo per gli immigrati regolari che lavorano, pagano le tasse e contribuiscono allo sviluppo economico e alla tenuta sociale del Paese. Le stesse istituzioni dichiarano di avere risorse dedicate: tali risorse devono essere indirizzate ad investimenti in politiche di integrazione a partire da scuola, casa, salute e politiche sociali. Tra le richieste della Rete vi è anche: il recepimento della Direttiva 2009/52/CE, che prevede l’inasprimento delle sanzioni a carico dei datori di lavoro che sfruttano la manodopera irregolare; la richiesta che il permesso di sei mesi per ricerca di occupazione cominci a decorrere alla fine del periodo di godimento delle indennità di disoccupazione o di mobilità; un maggior uso delle politiche attive volte ad un loro reinserimento occupazionale e tempo maggiore per cercare, legalmente, una nuova occupazione per coloro che sono privi di ammortizzatori sociali; i rilascio dei permessi di soggiorno entro venti giorni dalla richiesta, come prescritto dalla Legge.

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