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10.7.10

I COMITATI PRIMO MARZO ED IL NO RAZZISMO DAY INVITANO ALLA MOBILITAZIONE


Sugli eritrei detenuti in Libia non deve calare il silenzio, il Governo italiano non può sottrarsi alle proprie responsabilità.

L'accordo “Di liberazione e residenza in cambio di lavoro” negoziato dal governo italiano in queste ultime ore è inaccettabile e ha il sapore della beffa.
I cittadini eritrei detenuti ingiustamente e in condizioni disumane nel carcere libico di Braq non chiedono, infatti, un'occupazione in Libia ma di veder riconosciuto lo status di rifugiati al quale hanno diritto e di essere accolti in un Paese democratico.

Il Movimento Primo Marzo ed il Movimento No Razzismo Day

Chiedono:
alla diplomazia internazionale di attivarsi affinché:

Venga riconosciuto lo status di rifugiato alle 250 persone deportate nel carcere di Braq e sia trovata per loro una sistemazione degna e sicura in Paesi che abbiano sottoscritto la Convenzione di Ginevra;
Sia rispettato l'anonimato di queste persone, così da non mettere a repentaglio la vita dei loro parenti e amici rimasti in Eritrea;
Cessino immediatamente i respingimenti in mare da parte dell'Italia e il governo italiano risponda del proprio operato al riguardo, avendo agito in totale violazione dei fondamentali diritti umani e delle norme comunitarie in materia di protezione internazionale.
Ricordano:
che l'Eritrea è sottoposta una delle più brutali e oppressive dittature contemporanee e che lasciare il Paese rappresenta per molti eritrei l'unica possibilità di salvezza;
Che almeno 11 tra le 250 persone deportate a Brak sono state respinte in mare lo scorso 1° luglio da una nave italiana senza che nessun accertamento venisse fatto sulla loro condizione o fosse presa in considerazione la loro richiesta di asilo politico.
Esortano:
i comitati locali a mobilitarsi per promuovere iniziative di solidarietà e sensibilizzazione e sostenere quelle che si stanno svolgendo in tutta Italia, e invita le associazioni e le singole persone impegnate nella difesa dei diritti umani e nella costruzione della giustizia sociale a fare altrettanto.

Primo Marzo e No Razzismo Day si uniscono alla protesta sulla libertà di informazione e contro il D.D.L Bavaglio e rilevano che oggi più che mai è indispensabile in Italia una stampa libera dalle censure ma, anche, dal conformismo e dall'opportunismo, dalla superficialità e dall'indifferenza.
Da questi vizi nasce infatti l'assordante silenzio che, con poche eccezioni, ha finora accompagnato le vicende eritree sui media italiani.
Propongono all'attenzione della rete la condizione disumana degli Eritrei di Brak e l'accordo truffa mediato dallo stato italiano, per allontanare da sé le responsabilità che oggettivamente condivide, e che rimandano all'accordo Italia - Libia e alla politica dei respingimenti. La gravità della situazione e la soluzione proposta nulla hanno a che vedere con i diritti internazionali dei rifugiati sanciti dagli accordi internazionali.

La mobilitazione partirà su facebook e sulla rete Mercoledì 14 e Giovedì 15 luglio con l'esposizione collettiva del seguente stato:
IO NON RESPINGO, IO NON SCHIAVIZZO, SIANO RISPETTATE LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI PER I DEPORTATI DI BRAQ, NOI NON SIAMO COMPLICI SILENZIOSI DI CAMPI DI DEPORTAZIONE E DI LAVORO FORZATO, NESSUNA COMPLICITA' CON I DITTATORI

( Per aderire, basterà esporre lo stato e se si vuole modificare il proprio avatar con un'immagine attinente, lasciandola esposta e ben visibile on line nei giorni Mercoledì 14 e Giovedì 15 Luglio, cliccate mi piace ogni qualvonta vediate lo stato o questa comunicazione e firmate da subito la petizione on line . Contattate i comitati locali per organizzare mobilitazioni diffondete questo testo e questo slogan)

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