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20.1.10

ALESSANDRO LANZANI: UN FIORE PER TE



Sabato se ne è andato.
Oggi lo hanno portato alla stazione di posta numero 0.
Magrissimo per una vita, più magro per quel cancro che se lo è portato via.
A 89 anni è naturale.
Nessun problema: è la vita.
Non sono potuto andare al funerale.
Si chiama "lavoro" a volte la mancanza di libertà, e cosi è stato oggi per me.
Ma qualcuno c'è andato anche per me. Più volte , più volte e ancora più volte ho chiesto che me lo salutasse lui, la figlia e l'altra figlia.
E chi è andato a salutarlo ne ha 80, chissà cosa si prova ad andare a salutare un amico di 60 di vita .....chissà.
E poi è tornato; è normale: è un funerale di periferia, un funerale anonimo, frugale, rapido, cosi per non dare noia alla vita.
E io gli ho chiesto, come è andata?
Come vuoi che vada un funerale....
Quanta gente c'era? avevo paura del vuoto, del nulla e invece un buon gruppo di parenti e amici.
E i partigiani ?! c'era qualcuno dei partigiani ?
Papà .. dai c'era qualcuno???
"Sono arrivati in tre da modena vecchi, vecchi, ...vecchi."
"e le bandiere, i segni...."
"Niente"
sembrava finita li e poi .....
e poi
hanno chiesto di mettere qualcosa nella bara....
ora Gisberto stringe tra le mani un garofano....rosso


e quelle genti che passeranno...


Lui era partigiano.
La storia è molto più complicata: suo fratello fu accusato di essere un traditore una volta mi hanno scritto di scrivere su una storia d'amore, questa mi sembra davvero particolare parla il fratello "traditore".


L'amavo! è una colpa l'amore ? no non è colpa, è peggio! E' tragedia lutto infamia, nei morti e nei vivi, come potevo saperlo... prima. Da poco la conoscevo e da poco ricambiava, quando, ormai ogni giorno, andavo a trovarla il cuore palpitava salendo le scale del palazzo. La tragedia era tutta lì in quel palazzo del fascio, negli occhi delle staffette che mi vedevano entrare, negli negli occhi sbarrati dei contadini trucidati li intorno ogni giorno. Il nesso di causa effetto si abbattè su di me: " è lui la spia! è lui il delatore!" Ed a spingermi li era solo l'amore. Nulla potè salvarmi, non il fratello partigiano, non la pietà del dubbio, e quando il pugnale mi trapassò liberandomi dal sangue, ancora non sapevo che il vero dolore era quello di mio fratello che per cinquantanni rincorse vagando impazzito la mia dignità, abbracciando i partigiani che mi avevano ucciso, uno per uno: "non fu tradimento fu solo l'amore" questo è l'amore!


Gisberto ha passato 50 anni della sua vita per riscattare la memoria del fratello, ha continuato a fare il partigiano e ha convissuto con quelli che gli sgozzarono il fratello che fu riabilitato nel 1994 dalla sezione ANPI di Sommalombardo.


I fatti: inverno del'44, linea gotica, appennino modenese.
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Perchè un popolo che non ha memoria non ha futuro.


Grazie Alessandro di ricordarci ciò che non va dimenticato.


Luciana P. Pellegreffi




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