C'è un che di grottesco, a suo modo tragi-comico nel come si presenta oggi il quadro devastante dell'informazione. È recente la memoria di piazze piene in difesa della libertà di stampa, uniti e rivolti per farci illuminare il viso dal sole dell'avvenire. Convinti che la malevolenza di un imperatore proprietario fosse il livello più basso che potessimo raggiungere nella stoltezza della negazione della nostra stessa libertà. Beata ingenuità! Dabbenaggine da popolo bue, quale i veri padroni del mondo ci ritengono e quale noi ci arrabattiamo costantemente a dimostrare d'essere.
Guardiamoci attorno, nel nuovo mondo del Consenso Diffuso...qusto nuovo cosmo in cui persino le icone consacrate del Giornalismo serio e professionale gli dei riconsciuti dell'informazione altenativa, sono proni, solerti servitori dei padroni veri...giullari di corte dei veri signori.
Dov'è oggi il dissenso? Solo vagamente minoritariamente, silenziosamente e marginalmente diffuso in rete...fine!Guardiamoci attorno, nel nuovo mondo del Consenso Diffuso...qusto nuovo cosmo in cui persino le icone consacrate del Giornalismo serio e professionale gli dei riconsciuti dell'informazione altenativa, sono proni, solerti servitori dei padroni veri...giullari di corte dei veri signori.
In cosa diversi dai Belpietro, Feltri, Minzolini, bimbominkia e compagnia cantante?
Quegli stessi che accusarono altri d'essere leccapiedi oggi inventano neologismi per il nuovo potere, chiamano emergenza un golpe, definiscono...tecnico ed a tempo il governo dei banchieri e del potere centrale Europeo dei non eletti. Osservanti e ligi intonano il loro peana all'Euro ed alla salvezza finanziaria, che la divintà, ammicante, promette a chi si uniformi al dictat. Accettando la logica dei poteri centrali ed il ricatto di una BCE di privati.
Narrano, tendenzialmente unanimi pur mantenendo, per la forma, i propri linguaggi la medesima storia di sacrifici ineluttabili e scelte obbligate. Ci narrano di una vita al di sopra delle nostre possibiltà che altri hanno vissuto, come se fosse nostra. Contribuiscono coscientemente e di fatto al mantenimento della ricchezza del mondo in mano ai pochi che la detengono da sempre. Questo non è in dubbio, non è nemmeno pensabile un sistema organizzato altrimenti, ridistribuzione e vera equità sono una bestemmia assoluta. Un mondo diverso da questo, basato su diverse premesse non solo non è proponibile ed utopistico, ma frutto di una volontà disfattista tesa a distruggere quel che faticosamente...i conduttori designati (non eletti), coloro che dolorosamente si sono presi l'onere e la responsabilità stanno mettendo in campo.
Il dissenso è reato di diserzione di fronte al nemico.
Fare notare che non un euro è stato sottratto agli armamenti, mentre gli enti locali già al lumicino, con un welfare allo sbando, saranno costretti l'anno prossimo a limitare al 20% di quest'anno una spesa per la cultura già miserrima e ridicola (un taglio reale dell'80%, operato su qualche cosa già ripetutamente tagliato) è vero delitto di lesa maestà. Ed è solo un esempio volutamente superficiale. Se lo avesse fatto l'Imperatore Farlocco, apriti cielo, tutti starebbero piangendo nelle piazze dell'intero paese, ma questi sono altri tempi e la relativizzazione è verbo. Quel che ieri era menzogna oggi potrebbe essere l'assoluta verità.
È per avere questo che abbiamo riempito le piazze in difesa della libertà di espressione. Perchè costoro potessero elaborare altre e nuove parole per ingannarci oggi? Quando in quei giorni qualcuno osò richiamare il sospetto che l'affluenza di reggicoda del potere in quelle piazze d'alterni colori fosse persino eccessiva, nessuno di questi intellettuali da strapazzo si astenne dal tirare la propria pietra...contro il blasfemo estremista (anticipazione dalla quale si potevano forse intuire questi tempi?)
La nostra cultura è talmente circoscritta all'interno del Pensiero Unico Condiviso da non riuscire a liberarsi nemmeno quel tanto che serva per accogersi del fatto che c'è qualche cosa di sospetto nell'assenza assoluta del dissenso?
Siamo così poveri di memoria storica da non accorgerci che stiamo portando acqua agli stessi mulini che ci vollero servi della gleba, permettendo loro di tornare a funzionare riportandoci a quella condizione.
Stiamo coscientemente contribuendo alla creazione di una moderna nobiltà che dominerà il mondo per i prossimi secoli? Affidandoci ad icone false ed a bardi cantori che narrano e ci cantano quanto sia indispensabile, necessario, ineluttabile e fruttuoso il nostro sacrificio per il mondo del domani, tacendoci però, ciò che sanno alla perfezione, cioè che non apparterà ai nostri figli ma a quelli dei loro padroni di cui sperano essi stessi d'essere eterni servitori?
Dove sono finiti i portatori di verità?
Possibile che oggi essa sia limitata al devastante , patetico e noiosissimo litigio a distanza fra Giulietto Chiesa e Paolo Barnard? Con l'intrusione ora di questo ed ora di quel blogger o professore eretico di turno. Possibile che per trovare brandelli di verità ci si debba rifugiare nel solito Blog dell'arcinoto comico che si continua , per altro ad insultare e definire populista? Oppure sperare che FdS non si frantumi in mille pezzi, alla ricerca disperata del comunista più comunista, nei prossimi mesi (cosa per altro assolutamente probabile).
Oggi sono tempi nei quali il nullismo ululante di Di Pietro e Vendola, viene definito attendismo responsabile. Per tacere l'assoluto collabborazionismo del PD e della sua schiera di intellettuali travestiti da liberi pensatori, che son proprio quelli di cui stiamo parlando. Essi hanno perpetuato il peggiore degli inganni convincendoci che una sostituzione nella catena di comando fosse un cambiamento e che un gesto compiuto da X fosse diverso dallo stesso, identico gesto compito da Y. Quasi che cambiado gli attori possa cambiare anche la qualità e la sostanza del gesto medesimo...un sofisma drammatico, che ci ha consegnati di fatto al progetto medioevale dell'NWO.
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