Inoltriamo
per conoscenza
mercoledì 26 ottobre 2011
Perché non ci piace la piattaforma FIOM
Lavoratori,
in un momento in cui vengono messi in discussione diritti e conquiste
fondamentali, è della massima importanza ragionare e possibilmente intervenire
sugli obiettivi e i contenuti delle piattaforme che verranno presentate per il
Contratto Nazionale e che necessariamente toccano questioni critiche, che
avranno conseguenze importanti e durature. La FIOM sottopone in questi giorni alla valutazione
dei lavoratori la sua piattaforma, che va a nostro avviso esaminata sia per
quello che prevede sia per quello che non dice.
Quello che dice:
-
Acconsente alla
richiesta dei padroni di prevedere nel CCNL il rinvio di intere materie alla
contrattazione territoriale, di filiera, aziendale.
- Prevede la
attivazione, nelle relazioni con le aziende, di procedure di confronto che
includono il blocco preventivo degli scioperi, senza neppure chiarezza su chi e
con quali modalità abbia titolo a stabilirle.
-
Sui contratti
atipici si chiede solo la riduzione a 24 mesi per la stabilizzazione e una
indennità alla fine del rapporto di lavoro, pari a tre volte il TFR
-
Le richieste
salariali, 206 euro lordi in tre anni ( pari a 68 lordi l’anno, cioè 45 netti)
non superano l’inflazione attuale; al Governo verrà richiesto, in concerto con
i padroni, di ridurre le tasse sugli aumenti salariali ma anche i relativi
contributi a carico delle aziende, con la diminuzione perciò delle entrate INPS
che incideranno sulle pensioni.
- Si prevede il
Referendum per l’approvazione degli accordi, nazionali e aziendali, ma solo su
richiesta di una OS o su raccolta delle firme del 5 per cento dei lavoratori
interessati (quota ben difficile da raggiungere per i contratti
nazionali)
- Si prevede il
rinnovo generalizzato delle RSU, finalizzato però anche a definire
rappresentatività e certificazione degli iscritti, previsti dall’intesa del 28
Giugno per dare legittimità ad accordi separati.
-
Si chiede alle
Aziende un aumento del loro contributo per la previdenza integrativa, che non
spetterà ai lavoratori che non hanno aderito.
-
Nessun elenco di
materie NON RINVIABILI alla contrattazione territoriale e aziendale.
-
Nessun limite
alle QUOTE DI LAVORO ATIPICO
-
Nessun vincolo su
FLESSIBILITA’ E STRAORDINARI
-
Nessuna
iniziativa seria sulla sicurezza, solo il rinvio alla legge, ignorando che la
sua applicazione richiede precisi diritti di intervento delle RLS e adeguate
sanzioni
-
Nessun
riferimento al recupero salariale rispetto all’accordo separato del 2009 Sono
soprattutto preoccupanti:
L’ASSENZA
DI IMPEGNI ESPLICITI CONTRO L’INSERIMENTO NEL CONTRATTO DEI CONTENUTI
DELL’ACCORDO DEL 28 GIUGNO E AL CONTRARIO L’ACCETTAZIONE DEI RINVII AI
CONTRATTI AZIENDALI L’ ACCETTAZIONE DELLA POSSIBILITA’ DI PORRE VINCOLI ALLO
SCIOPERO E L’AMBUIGUITA’ SU CHI LI DECIDE, CHE RAPPRESENTA UN VERO CEDIMENTO AI
PADRONI SUL DIRITTO DI SCIOPERO L’ ACCETTAZIONE DELLA VALIDITA’ TRIENNALE DEL
CCLN E DEI LIVELLI SALARIALI PREVISTI DALL’ULTIMO CONTRATTO SEPARATO
Per
questo motivi riteniamo questa piattaforma insoddisfacente negli obiettivi, del
tutto inadeguata rispetto alla offensiva padronale in corso e alla pratica
ricorrente degli accordi separati, e inaccettabile nella sua apertura al
compromesso sui diritti fondamentali dei lavoratori.
VOTIAMO NO
Rsu
FIOM Piaggio
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