Di Giandiego Marigo
Caro Ignazio Marino...senatore, questo non doveva nemmeno avvenire, per ordini di ragione, politici, culturali e persino spirituali. Ognuno di questi ordini è stato ignorato sull'altare di un pragmatismo senza alcuna giustificazione e permettimi, senza senso, se non riconducibile ad un antiberlusconismo senza criterio e sommamente discutibile che rimuove il termine senza rimuovere o discutere le radici, le ragioni ed i motivi che lo originano, anzi alleandosi con loro pur di farlo. Un Pragmatismo che ha come unico riferimento e giustificazione la gestione del potere. La si chiami pure come si voglia l'essenza è quella Si badi senatore che non sto parlando qui di necessità e di urgenze democratiche ed ancor meno di emergenze, ma di scelte che portano in vicoli senza uscita, quale quello infilato dal vostro partito in Sicilia. Questo non ha determinato uno spostamento reale dell'asse politico nazionale, non ha modificato il ruolo degli autonomisti siciliani, non ha sbilanciato il quadro politico, ha solo isolato il vostro partito dall'Area di Progresso siciliana e nazionale rendendolo complice di scelte e posizioni assolutamente discutibili. Determinando l'isolamento anche di quell'Area di cui parlavamo che, per quanto, povera aveva ed ha una precisa connotazione ed un orgoglio di sè che voi avete tranquillamente prostituito al pragma ed alla governabilità. Ora lei, per carità degno d'ogni rispetto e stima, che io le sottopongo senza alcun problema, ci vuole convincere che sia possibile fare e disfare e riparare errori di impostazione politica che seguono il PD dalla sua nascita. Caro senatore inizi a pensare che il problema stia nelle premesse che permettono al suo partito di farle e di teorizzarle queste cose pur di gestire il potere
Caro Ignazio Marino...senatore, questo non doveva nemmeno avvenire, per ordini di ragione, politici, culturali e persino spirituali. Ognuno di questi ordini è stato ignorato sull'altare di un pragmatismo senza alcuna giustificazione e permettimi, senza senso, se non riconducibile ad un antiberlusconismo senza criterio e sommamente discutibile che rimuove il termine senza rimuovere o discutere le radici, le ragioni ed i motivi che lo originano, anzi alleandosi con loro pur di farlo. Un Pragmatismo che ha come unico riferimento e giustificazione la gestione del potere. La si chiami pure come si voglia l'essenza è quella Si badi senatore che non sto parlando qui di necessità e di urgenze democratiche ed ancor meno di emergenze, ma di scelte che portano in vicoli senza uscita, quale quello infilato dal vostro partito in Sicilia. Questo non ha determinato uno spostamento reale dell'asse politico nazionale, non ha modificato il ruolo degli autonomisti siciliani, non ha sbilanciato il quadro politico, ha solo isolato il vostro partito dall'Area di Progresso siciliana e nazionale rendendolo complice di scelte e posizioni assolutamente discutibili. Determinando l'isolamento anche di quell'Area di cui parlavamo che, per quanto, povera aveva ed ha una precisa connotazione ed un orgoglio di sè che voi avete tranquillamente prostituito al pragma ed alla governabilità. Ora lei, per carità degno d'ogni rispetto e stima, che io le sottopongo senza alcun problema, ci vuole convincere che sia possibile fare e disfare e riparare errori di impostazione politica che seguono il PD dalla sua nascita. Caro senatore inizi a pensare che il problema stia nelle premesse che permettono al suo partito di farle e di teorizzarle queste cose pur di gestire il potere
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