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17.8.10

SERVIZI SEGRETI E GLADIO


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12 Dicembre 1969: Strage di piazza Fontana a Milano.

La strage di Piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico avvenuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano, quando, alle 16:37, una bomba esplose nella sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura in piazza Fontana, provocando la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto.
Per la sua gravità e rilevanza politica, tale strage ha assunto un rilievo storico primario venendo convenzionalmente indicata quale primo atto della Strategia della Tensione.
Tale strategia accomunò l’Italia ad altri paesi come Germania e Belgio dove attentati simili a quello di piazza Fontana colpirono la popolazione civile. Secondo alcune ipotesi dietro questa lunga scia di sangue che colpì diversi paesi europei vi fu un'unica mano, quella di un esercito paramilitare meglio noto in Italia con il nome di Gladio.

Nel cuore della Guerra Fredda un’ondata di attacchi terroristici colpisce alcune città dell’Europa Occidentale (Milano, Monaco, Bruxelles). Le vittime innocenti sono cittadini qualunque occupati nella vita di tutti giorni: una commissione in banca, la spesa al supermercato, partecipare ad una festa . Le stragi sono attribuite a gruppi terroristici ma ora, trent’anni dopo, una nuova sconvolgente ipotesi viene alla luce.

Nel 1990, Giulio Andreotti rivela l’esistenza di una struttura segreta della NATO, nome in codice Gladio, la cui missione sviluppare azioni commando in Italia in caso di invasione sovietica. Gladio è parte di un più ampio network europeo ‘stay behind’ costitutito dalla NATO durante la Guerra Fredda. Gran Bretagna e USA hanno segretamente reclutato ed addestrato civili e militari in venti paesi d’Europa, formando delle reti militari non riconducibili ad alcun controllo parlamentare nei paesi d’azione.

Per molti anni si è considerato il ruolo della NATO come puramente difensivo, ma dalla testimonianza di estremisti di destra, coinvolti in alcune fra i più sconvolgenti attentati d’Europa, e dal lavoro dei magistrati che hanno svolto le idagini tra I depistaggi ed insabbiamenti, è emerso un nuovo e più inquietante quadro: Gladio avrebbe manipolato alcuni gruppi d’estrema destra innescando un’ondata di terrore nel continente. Gli attacchi facevano parte di un progetto conosciuto come “strategia della tensione”. Il fine era quello di limitare la partecipazione della sinistra al governo , al di qua della cortina di ferro ed assicurare l’ampio sostegno dell’opinione pubblica ai governi centristi in paesi dell’Europa considerati cruciali alla strategia di difesa degli Stati Uniti.


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