Nel paese in cui la libertà d'informazione è dipendente del potere politico ed economico, cerchiamo di tenere attivi i nostri neuroni al pensiero, alla critica, alla distribuzione della libera informazione.

Pagine

21.8.10

SE I FINIANI SE NE TORNANO A CANOSSA...GLI OPPOSITORI...DOVE SE NE VANNO???


Di Giandiego Marigo(Poesia dell'autore)


Bene! Abbiamo finalmente partorito il topolino, dopo mesi di travaglio dolorosissimo...dalla mole della pancia ci appariva come un parto trigemino.
Abbiamo avuto l'impressione che per i giornali italiani tutto dovesse passare per questo scontro (epocale).
L'attenzione con cui il PD (il maggiore partito dell'opposizione ricordate?) seguiva l'evolversi della gestazione ci sembrava sinceramente dovesse produrre, come minimo il rinnovamento radicale della politica italiana...ed invece no, non è successo praticamente nulla.
Abbiamo saputo da Bocchino e da D'Urso che voteranno praticamente il 95% delle richieste del Magnifico Unto.
Bhè ve lo confesso io non ha mai avuto dubbi che potesse avvenire nulla di diverso. Fini è complice nelle premesse che sottendono al programma che questo governo muove...è partecipe nel pensiero e nell'esigenza che lo ha prodotto, così come è profondamente connesso con il pensiero e la teoria che ha mosso...l'idea stessa dell'Imperatore Buffone e del suo impero.
Questo è il problema ed è anche il vero limite che rende qualsiasi alleanza trasversale una follia. Eppure molti, moltissimi...le voci ufficiali dell'area l'hanno accarezzata davvero quest'idea assurda ed ancora tutto sommato l'accarezzano.
Si badi...non sono qui a fare proclami rivoluzionari e non sto nemmeno dicendo che questo paese non abbia bisogno di un governo di emergenza che modifichi la legge elettorale, solo, il mio ruolo di Signor Nessuno con peso zero sulle cose dell'opposizione e dell'area di progresso, mi consentono di poter dichiarare che, ancora una volta, quella che definimmo un tempo sinistra sembra voler perdere l'ennesimo treno della storia, come se la sua vocazione fosse solo quella. Il perdere un treno dopo l'altro..non riconoscendo mai sé stessa nei momenti del bisogno.
Oggi più che mai questo paese avrebbe bisogno di Sinistra o del suo corrispondente tecnico nei moderni linguaggi.
A me sinceramente, l'ho ripetuto molte volte, dei simboli, delle regole e dei nomi non interessa...io guardo alla sostanza. Avremmo bisogno di una visione, di una intenzione di mondo, della capacità di porre un'alternativa anche culturale.
Non credo che in questo specifico luogo ci sia davvero bisogno di mortivare questa esigenza, non voglio far affronto all'altrui intelligenza andandone ad elencare i motivi...che davvero non mancano.

Questo bisogno è talmente forte e la risposta sistemica talmente nulla che tutta un'area oggi viaggia al buio fidando in uno spontaneismo senza speranza ed in quella che viene, spesso abusando, definita società civile.
Mai come in questo momento l'esigenza di una Cultura della Compatibilità, della Decrescita Felice, della Green Economy, della Realizzazione dell'Utopia è stata così pressante, così importante, così indispensabile...eppure proprio quella manca.
Un'Area di Progresso che non riconosce sé stessa, abbiamo detto, ed il suo ruolo, cosa fa? Cerca condivisioni improbabili, in una irrecuperabile crisi di identità non propone visioni, forse nella paura di apparire utopistica e scarsamente pragmatica, ma emenda senza uno scatto di orgoglio ciò che il Potere e la Destra che oggi ne tiene saldamente le redini, le propone.
Ricerca i medesimi linguaggi, convinta che il problema sia di forma e non di contenuti. Accetta le medesime premesse, non si pone dalla parte del lavoro e dei lavoratori, ma vagheggia equilibri compromissori con poteri forti, quasi che fossero possibili equilibrismi alla capra e cavoli.
Non sono né il primo né l'unico a dirlo, ma voglio poterlo dire. Cerchiobottisti senza speranza
Persino gli alternativi, c'è della tristezza vera in quello che dico, ripercorrono strade all'americana, per riconquistare il diritto di parola.
La personalizzazione, l'uomo d'immagine, il leader rappresentativo di un movimento intero, possessore di una linea di pensiero.
Movimenti costruiti in laboratorio e gestiti da oculati ed abili webmaster e comunicatori, condividendo, almeno nello stile e nei metodi le premesse e la metodologia che, a parole, avversano.
Si critica in buona sostanza un partito costruito da un predellino per proporre un'area pensata a tavolino...la rima è voluta, cercata ed ostentata.
Io nasco in anni sostanzialmente diversi da questi e sono decisamente vecchio, a questo punto, ma cosa si crede di fare?
Sostituire un moovement generazionale, spontaneo ed epocale con un prodotto di software?
Tutto questo senza avere nemmeno individuato dei punti forti che coinvolgano i bisogni e le opinioni?
Si pensa di proporre la Caduta di un'Imperatore Buffone...come unico contenuto di un'area? Usando il metodo della ripetizione del nome del prodotto, senza nessun'altra garanzia, per ottenerne la diffusione?
Ed in questo
Dove sta la differenza?
Dove la proposta?
Dove l'alternativa?
Non c'è ed è questa mancanza che ci condanna.

La gente ripete "A quello che c'è, che vediamo non esiste alternativa, questo è l'unico mondo possibile" ed è proprio questa certezza, questa convinzione che ci condanna e ci condannerà alla sconfitta.
Se la compaggine di governo cambiasse permanendo queste premesse, siamo poi così certi che sarebbe davvero cambiato qualche cosa?
E' Berlusconi che ha inventato il berlusconismo o è vero il contrario?
Perdonate il gioco di parole, ma davvero siamo convinti che se non si cambiano, almeno alcune delle premesse che hanno portato a questa situazione drammatica, possa questa stessa fermarsi e modificarsi solo ad opera di una congrega di persone teoricamente migliori?
Cosa è davvero scandaloso, che in questo paese si rubi oppure che nessuno si stupisca davvero che possa avvenire?
In questa mancanza di coraggio culturale e civile risiede, a mio umilissimo parere, il problema per il quale un grande partito di opposizione si trova ad inseguire ora le farneticazioni leghiste, ora i rimbrotti formali Finiani...senza mai dimostrare di avere un'anima propria.
Perchè nega la sua stessa esistenza, per rendersi grato alla propaganda del potere.
Perchè ha talmente poco coraggio da pensare di sé stesso che qualsiasi atteggiamento men che moderato, men che perbenista, men che accondiscendente, potrebbe sbilanciarlo dagli assurdi giochi di equilibrismo dialettico e filosofico che hanno sostituito la politica...che pur sporca e difficile partiva, è sempre partita, da punti di vista, anche molto differenti, mentre oggi si pretende che scaturisca da una serie di verità postulate valide per tutti.
Così non si cambia il mondo, non si cambia nulla e si rimane esattamente nel solco e sul binario che ci ha portati sin qui, che non è un bel solco e rischia di essere un binario morto. Se diamo per scontato, ineluttabile, non modificabile il modo di vivere che stiamo praticando...come mai potremmo divenire il cambiamento di cui continuiamo a parlare? E se non diventiamo questo come può cambiare il mondo che ci circonda?


UN MODO NUOVO


Un modo nuovo di vedere le cose
Nasce fra la gente comune
Quelli di tutti i giorni, un po’ banali
Per la strada, vive, si nutre e impara
Di strada e di discorsi normali è la sua natura
Cresce, inavvertito…che non pare
Non lo riconosci nemmeno, proprio non te ne accorgi
Poi dalla strada sale , come un profumo
Forse una sensazione, non è realtà…
È come un’impressione
S’alza e s’aggira
Sinchè un astuto parruccone
Uscito in strada, forse per la noia
Ne coglie il volo
Lui lo irretisce, ne fa una cosa sua
Poi lo trasforma
Lo riempie di arzigogoli e parole
Lo fa sembrar difficile
E dichiara
“ Ecco signori, questa è filosofia
qui la risposta dei moderni tempi
un modo nuovo di veder le cose”

Nessun commento:

Posta un commento

Nome Cognome

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.