Sul sagrato della chiesa di viale Corsica, mentre aspettavo gli artisti per la prestazione musicale, potei osservare con tutta tranquillità una scenetta che mi ispirò una di queste poesie.
Una zingara, dall'ampia gonna rossa parlava con il prete e il sacrestano.
Volevano aiutarla e le chiesero in che cosa potevano intervenire. Molti parrocchie tendono ad offrire il loro aiuto, anzi si raccomandano per potere interrompere il racket dei mendicanti che vengono portati davanti alla chiese. La donna volle solamente i mozziconi dei lumini che vengono accesi davanti alla Madonna.
Poco dopo il sagrestano uscì con un sacchetto pieno del prezioso regalo.
Poco più in là, in via Lomellina, un'altra zingarella , giovanissima , fu progonista di un fatto abbastanza inusuale. Aveva in braccio un bimbetto,un neonato, che non era a prestito, lo si capiva bene, e una donna, evidentemente un'assistente sociale, cercò di darle un supporto psicoloigico per uscire dalla sua riste situazione.
Scrissi le mie impressioni velocemente, in questi giorni lessi e rilessi, finché scrissi queste poesie che ho aggiunto al materiale invitato alla Siae. Si tratta della mia produzione di poesie e racconti, la maggior parte dedicati al mondo dell'infanzia o della vita di Milano
Elena Fiorentini
Inverno
Il passerotto sul sagrato
"cìp cìp
non c'è
la neve meglio così
così
cipcì
cìp
Cip, ma l'acqua è gelata
ber non si può,
dovrò far la casa alla nidiata
a primavera
come faremo, se morire dovrò?
La zingara davanti alla chiesa di viale Corsica a Milano
Mentre la terra si copre di foglie
il cielo plumbeo dal tetro colore
gli alberi nudi, le siepi spoglie
le soffici vesti senza tepore
malato il sole, non pioggia o neve
vagano tristi i randagi d’inverno
senza speranza che in tempo breve
il clima migliori, ora sembra eterno
Vestita di rosso di stoffa stracciata
la zingarella davanti allachiesa
tende ai fedeli la mano gelata.
Al prevosto uscito di chiesa
rivolge lugubre il mesto lamento
dell’arte antica del mendicare
" Cibo e lumini, vi chiedo venia
ho freddo, ho fame, non ho da pagare
vivo, me misera, esposta ai venti
fate vi prego, prego, la carità,
per voi signori verran bei momenti
se dei miei figli avrete pietà"
vivo, me misera, esposta ai venti
fate vi prego, prego, la carità,
per voi signori verran bei momenti
se dei miei figli avrete pietà"
L'assistente sociale
In via Lomellina, poco lontano,
tra le miserie antiche e le nuove
per terra seduta la dolce mammina
col suo bambino tende la mano.
La bella signora accarezza il piccino
“Un soldo per te, ma non far più bambini,
hai altri figlioli, ti ammalerai. “
Accenna un sì la mamma bambina e
abbraccia stretta il suo cucciolino.
Brilla negli occhi un baglior di speranza
gioca la bimba col figlio piccino
l’assistente sociale ha promesso una stanza
con gli occhi ridenti gioca il bambino,
Ha un gattino di lana a lui oggi donato
"Prometto”, di nuovo fa un cenno di sì,
la mamma trema, il bimbo è affamato
Nell' infido inverno il gelo è pungente
mentre l’aria divien più ghiacciata:
bisogna far presto, la pratica urgente
è stata firmata, bisogna agire
della terra i dannati
hanno iniziato a morire.
Scritti in www.concertodisogni.com
- Poesie e racconti, nelle apposite aree
- Sfumature - racconti di vita milanese, poesie dialettali
- concertoibimbi, il mondo dell'infanzia - poesie, racconti di fantasia per i più piccini, racconti tratti dalla vita di tutti i giorni, filastrocche antiche e moderne, progetto disegni, foto, numerose altre iniziative
Nell'area dedicata all'infanzia , sono l'autrice più attiva insieme a Luisa Camponesco , molto belle e interessanti anche i contributi di Opheljia , cercate i suoi "castelli di sabbia" , tanto per fare un esempio fantastico.
Nessun commento:
Posta un commento
Nome Cognome
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.