Nel paese in cui la libertà d'informazione è dipendente del potere politico ed economico, cerchiamo di tenere attivi i nostri neuroni al pensiero, alla critica, alla distribuzione della libera informazione.

Pagine

24.8.10

MILANO: CHI PAGA LE BIRRE A CUORE NERO?

Massimo Buscemi
 Il 16 marzo scorso, a due settimane dal voto per l'elezione del consiglio regionale lombardo, il Corriere della Sera titolava nella pagina milanese: "Casa Pound appoggia Buscemi (Pdl)". A schierarsi a favore dell'assessore uscente Marco Artioli, il responsabile regionale di Casa Pound, che dichiarava: «Lo riteniamo l'unico esponente politico attualmente in grado di sostenere nelle istituzioni la nostra proposta di legge sul mutuo sociale». 
Roberto Jonghi Lavarini, presidente del comitato Destra per Milano, parlò di «scelta politica intelligente e lungimirante», riportando in un suo comunicato le assicurazioni dell'assessore alla piccola e media impresa Romano La Russa che riteneva le proposte «in linea con i principi da sempre sostenuti».
Massimo Buscemi, ex dirigente d'azienda e segretario di Forza Italia a Varese, nonché assessore regionale alle Reti e servizi di pubblica utilità, dal canto suo, dettava alla stampa la seguente dichiarazione: «Ho incontrato i responsabili di Casa Pound, così come incontro ogni giorno centinaia di cittadini...Tengo comunque a precisare che io non faccio promesse a nessuno». A tre mesi dal voto, non sembrerebbe però che le cose siano andate esattamente così. Proviamo a ricapitolarle.
Casa Pound Milano, nata da una scheggia di Cuore nero, imploso e sparpagliatosi in più sigle, si trova oggi senza più una sede, dopo la chiusura dei locali di via Pareto, appoggiandosi per le proprie iniziative al Centro identitario padano di Mario Borghezio, in via Bassano del Grappa. Oltretutto, in questo momento non sembrerebbe godere di particolari capacità attrattive. Alla manifestazione nazionale dello scorso 7 maggio a Roma promossa dal Blocco studentesco, filiazione di Casa Pound, non si era riusciti neanche a riempire per intero un pullman. Poco più di trenta i partecipanti da tutta la Lombardia, pochissimi i giovani. Un insuccesso politico con strascichi anche di tipo finanziario. Il pagamento del bus, infatti, è pesato interamente sui militanti over trenta, che hanno dovuto ripartirsi la spesa, con non poche proteste. Ad aggravare la situazione, un processo sanzionatorio da parte del settore edilizio del Comune di Milano, riguardante l'esecuzione, a suo tempo in via Pareto, di opere svolte in assenza di permesso, ma soprattutto un debito di oltre 9mila euro, accumulatosi durante la breve esperienza di Cuore nero, si dice a causa della mala gestione della famiglia Todisco, in parte affitti, ma in grossa misura (almeno i due terzi) dovuti a fusti di birra non pagati. Sì, proprio birra! Niente di cui stupirsi, d'altro canto, il soprannome dell'attuale leader di Casa Pound a Milano, Francesco Cappuccio, è proprio "Doppio malto". Nomignolo di cui sembrerebbe orgoglioso e con il quale ama pubblicamente presentarsi.
Bene, ora tra i camerati, quasi ridotti alla disperazione, qualcuno ha fatto sapere, e la voce gira sempre più, che sarà proprio il nuovo assessore alla Cultura e alle politiche giovanili, Massimo Buscemi, a far fronte ai debiti. Il "Signor B.", come lo si chiama in codice. Si sussurra anche che si è a buon punto nelle trattative in corso. Sarà dunque la Regione Lombardia a pagare le casse di birra bevute dai camerati milanesi? Attendiamo circostanziate smentite.

Saverio Ferrari
Osservatorio democratico, www.osservatoriodemocratico.org

Smentite sembra, non pervenute.

Nessun commento:

Posta un commento

Nome Cognome

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.