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19.7.10

MANOVRA APPROVATA: I MEDICI CONFERMANO LO SCIOPERO DEL 19 LUGLIO 2010

Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e amministrativa del Ssn confermano per lunedì 19 luglio lo sciopero nazionale di 24 ore e il sit-in di protesta a mezzogiorno a piazza Montecitorio a Roma. Questa la risposta unitaria della categoria alla manovra economica approvata ieri con il voto di fiducia al Senato. «Il Governo e il Parlamento - denunciano i sindacati in una nota - hanno dimostrato di non avere alcun interesse per la salute dei cittadini di questo Paese e per i professionisti chiamati a tutelarla, perseguendo un progressivo impoverimento del servizio pubblico, destinato a un ruolo residuale, povero per i poveri». Per i sindacati, il testo finale del provvedimento non contiene nessuna risposta ai temi sollevati nell'ultimo mese dai camici bianchi. In più i sindacati medici lamentano anche una sorta di disparità di trattamento. «Solo nei confronti dei medici e dei dirigenti sanitari, veterinari ed amministrativi del Ssn il Governo è rimasto assolutamente indifferente, insensibile al valore sociale di un lavoro gravoso e rischioso a tutela di un bene costituzionalmente tutelato, anche a fronte delle ricadute negative nei confronti dei cittadini a partire da liste di attesa sempre più lunghe».

Oggi la sanità italiana si ferma.
Lo sciopero nazionale di 24 ore dei dirigenti medici, veterinari, sanitari e amministrativi del Ssn provocherà infatti la sospensione di 40 mila interventi chirurgici, di centinaia di migliaia di visite specialistiche e di prestazioni diagnostiche, e il blocco di tutta l'attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti. A illustrare il quadro sono i sindacati dei dirigenti che lavorano all'interno del Servizio sanitario nazionale. «Siamo costretti - sottolineano le organizzazioni sindacali in una nota - a ricorrere allo sciopero di fronte a scelte di politica sanitaria che manifestano indifferenza rispetto al valore del lavoro che i professionisti della sanità sono chiamati a svolgere in condizioni sempre più difficili. La carenza di 30 mila medici nei prossimi 4 anni e illicenziamento della metà dei precari impegnati in attività fondamentali a partire dal pronto soccorso si rifletterà in una caduta qualitativa e quantitativa delle prestazioni erogate, con le liste di attesa destinate a misurarsi in semestri».
La nota è firmata da Anaao Assomed; Cimo-Asmd; Aaroi-Emac; Fp Cgil medici; Fvm; Fassid; Fesmed; Anpo-Ascoti; Fials medici; Sds Snabi; Aupi; Sinafo; Fedir sanità; Sidirss.

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