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21.3.10

MANIFESTI SELVAGGI A MILANO: 2.760.000 EURO IN SPREGIO DELLE REGOLE E DEL DECORO URBANO

AGNOLETTO:  «OLTRE DUE MILIONI E MEZZO PER GLI ATTACCHINAGGI IN CITTA':  UNO SPRECO ENORME».
BASILIO RIZZO CHIEDE AL PREFETTO CHE SIANO RISPETTATE LE LEGGI SUGLI SPAZI 

Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto

Milano, 19 marzo 2010; «2.760.000 euro: questo il costo degli attacchinaggi selvaggi dei manifesti elettorali a Milano, in un mese di campagna elettorale. Mi sembra uno spreco di denaro enorme, in tempi di crisi». Così Vittorio Agnoletto, candidato presidente della Federazione della Sinistra, annuncia anche una lettera a questo proposito indirizzata al prefetto di Milano, scritta dal consigliere comunale Basilio Rizzo, candidato consigliere regionale per la Federazione della Sinistra.
«Oltre  tutto  –  continua  Agnoletto  -  vige la legge del più forte: non vengono  assolutamente rispettati gli spazi che ogni partito dovrebbe avere sui  tabelloni  elettorali,  la cui successione è stata attribuita mediante sorteggio.  In tutte le altre città lombarde questa regola viene rispettata e  chi non la rispetta paga salatissime multe. Non si capisce perché solo a
Milano  debba  vigere  la  legge  della giungla. Inoltre, in relazione alla quantità dei manifesti, va anche detto che chi non ha tanti fondi né ricchi sponsor  privati, come noi, ovviamente non può competere. La domanda è: c’è bisogno  di  questa  corsa  sfrenata  ai  manifesti, con relativo spreco di denaro  e  di  carta? Ma soprattutto, chi finanzia tutto ciò, per i partiti che  tappezzano  la  città  con i loro manifesti? Gli spazi totali a Milano città  sono  32.800  metri  quadrati, che corrispondono a 46mila manifesti, ogni  manifesto  costa  un  euro  e  nella  folle corsa degli attacchinaggi vengono  messi mediamente due volte al giorno: 92mila euro al giorno, basta moltiplicarli   per  almeno  30  giorni  di  campagna  elettorale  ed  ecco l’impressionante  cifra  di  più  di  2.700.000:  è uno scandalo. In questa guerra  dei  manifesti  chiediamo  che  il Prefetto e gli organi competenti
ristabiliscano  l’ordine  e  le  leggi:  la  par  condicio  nelle  attività elettorali non può essere calpestata in questo modo».

Vittorio Agnoletto, candidato presidente in Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra

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