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5.2.10

NUCLEARE: VIOLENTATA LA SOVRANITA' POPOLARE - IL GOVERNO CONTRO 3 REGIONI

Nel 1987 il popolo italiano scelse, attraverso il democratico strumento del referendum, di rifiutare il nucleare.
Questo governo, ignorando ciò che fu deciso e ad oggi non smentito da altra consultazione popolare, ha approvato leggi per riavviare il nucleare e identificare i siti per la costruzione delle nuove centrali.

Le Regioni Puglia, Basilicata e Campania hanno approvato disposizioni regionali che vietano gli impianti nucleari sul loro territorio.
Su proposta del ministro Scajola, il consiglio dei ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale le leggi regionali affinché vengano dichiarate illegittime.
Se è pur vero che le legge del governo supera le leggi locali, è anche vero che il popolo è sovrano in una democrazia ed esso ha decretato il blocco del nucleare.

Quanto avveuto, approvazione del ritorno al nucleare e ricorso alla Corte Costituziona, sono atti di violenza della sovranità popolare sancita dalla Costituzione e un altro grave segnale di lento e subdolo avvicinamento al regime che si attua non più con golpisti sostenuti dai militari e servizi segreti, non si usa più .... almeno non nelle democrazie occidentali del XXI secolo.

Meglio procedere a piccoli passi cambiando le regole costituzionali,  processo sicuramente più lungo ma "indolore in quanto incuento" e infine ci troveremo/troviamo di fronte allo stravolgimento della Costituzione infranta nei suoi “valori fondamentali" quali: la coesione sociale,  l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, la sovranità popolare e  il diritto di scegliere chi eleggere con il voto - le preferenze le hanno già tolte ....

Non è solo il procedere “oltre ogni ragionevole dubbio” a difesa del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che si rifiuta di sottoporsi a giudizio per  chiudere davanti agli italiani definitivamente e con una sentenza, qualunque essa sia, le sue pendenze giudiziarie, ma si tratta della realizzazione di un progetto sociale e di valori che il governo di centro-destra porta avanti da alcuni lustri e che casualmente combacia con il piano della P2.
Valori che contrastano con quelli della coesione sociale, indispensabile per lo sviluppo di una società civile degna di tal nome, di uguaglianza, di laicità e di diritto che stanno frantumando questa Repubblica fondata anche sul lavoro diventato, infatti, precario.


Cosa dovrà mai succedere affinché si alzi la testa e ci si riappropri della nostra Repubblica democratica, non so proprio.


L'opposizione dov'é? Non più in parlamento, hanno fatto anche il bipolarismo per eliminare l'opposizione a sinistra.
Forse aspettiamo che qualcuno rompa sistematicamente questa "pace sociale", ma quel qualcuno è ognuno di noi.

Questa mancanza di reale opposizione alle destre è funzionale solo agli interessi di una casta politica piena di conflitti d’interesse*, che si basa sulla tutela dei poteri forti, suddita del Vaticano e assetata di potere, in una visione del mondo che sviluppa un modello sociale che ruota attorno al dio denaro, alla sottomissione della magistratura al potere politico, alla mercificazione diffusa - salute, territorio, acqua, aria - all'informazione, che tollera oltre 1.000 omicidi sul lavoro all'anno e che rende schiavi generazioni di giovani "precari della vita".
Non è il problema "Berlusconi", è il modello berlusconiano della società che è da combattere. 

Non so cosa servirà perché si ritrovi la dignità di reagire alle ingiustizie, nell’attesa credo sia necessario utilizzare tutti gli strumenti e i diritti che ancora abbiamo tra cui il voto, perché la posta in gioco non è mai stata così alta come la sopravvivenza dello Stato di diritto.
Senza se e senza ma è necessario votare ad ogni scadenza elettorale e  accelerare il declino di questa deriva antidemocratica di centro-destra per riportare in parlamento una reale opposizione.

* = non è un conflitto d'interesse avere avvocati sul libro paga del capo del governo e contemporaneamente messi in parlamento a scrivere e approvare leggi, quelle stesse leggi che lo rendono "intoccabile" ?
Eppure anch'essi sono pagati dai cittadini per essere al loro servizio.


Luciana P. Pellegreffi

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