Secondo il pentito Gaspare Spatuzza i referenti politici della mafia dopo le stragi del '92 sarebbero stati Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Queste sono "parole nuove", ma di elementi per arrivare a questa conclusione ve ne sono a bizzeffe, basta leggersi, uno per tutti, la sentenza di primo grado di condanna di Marcello Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa (leggi la sentenza).
Caro senatore Dell’Utri, fondatore di Forza Italia ora Pdl, la sua speranza di un’assoluzione auspicata nella scorsa udienza, come vede, è oggi ancor più una Neverland di ieri. Chissà se una leggina “alla Ghedini”, o un lodo “alla Alfano” potranno qualcosa in più delle sue speranze che si vanno dissolvendo nella realtà dei fatti e della storia.
Testo del video servizio.
Il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza sarà invitato a deporre nel Processo d’Appello a carico del Senatore del Popolo della Libertà, Marcello Dell’Utri che si svolge a Palermo.
Lo ha deciso la Corte seconda sezione penale, presieduta da Claudio Dall’Acqua, dopo tre ore di camera di consiglio, accogliendo la richiesta formulata dal Procuratore Generale Nino Gatto.
All’udienza del 23 ottobre, infatti, il PG aveva chiesto la sospensione della sua requisitoria – giunta quasi alla formulazione della richiesta di condanna – e depositato i verbali delle dichiarazioni rese da Spatuzza ai pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo il 6 ottobre scorso.
Nell’ordinanza i Giudici hanno parlato della “assoluta necessità” di procedere all’audizione del collaborante facendo un esplicito riferimento al capitolo della sentenza di primo grado riguardante i risvolti politici provocati dalle presunte collusioni con Cosa Nostra dell’inventore di Forza Italia, Marcello Dell’Utri, riconosciuto, in primo grado, colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa e condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione.
La decisione, seppur limitatamente, riapre di fatto il dibattimento con delle nuove prove che aggravano il quadro – già inquietante – cristallizzato dal Tribunale.
Ai PM di Palermo Spatuzza ha raccontato che il boss Graviano tra il 93 ed il 94 lo aveva rassicurato sulla possibilità di accordi di tipo politico per ottenere benefici perché sarebbero nati dei buoni contatti tali tra il “paesano” Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi, che proprio in quel periodo cominciava a fare il pieno di consensi in Sicilia.
Gaspare Spatuzza sta collaborando con le Procure di Caltanissetta e Firenze proprio per l’individuazione dei mandanti occulti delle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che un numero sempre maggiore di testimonianze riconducono alla trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra. Un’inchiesta già condotta dalla Procura di Caltanissetta in cui furono indagati lo stesso Dell’Utri e Berlusconi, archiviata nel 1998 e che grazie alle nuove rivelazioni è stata riaperta. Oggi le piste investigative appaiono meno incerte e più concrete.
E’ anche grazie al pentito Spatuzza che si è potuta dimostrare la falsità della testimonianza di un altro pentito, Scarantino, che si era autoaccusato della partecipazione al delitto Borsellino riducendone la portata e le implicazioni istituzionali.
La Corte ha disposto l’acquisizione di tutti i verbali delle dichiarazioni di Spatuzza, comprese quelle rese ai magistrati di Firenze e di Caltanissetta.
Unica decisione, sostanzialmente, in linea con le richieste della difesa che si era opposta all’ipotesi formulata dal Procuratore Generale ed accolta oggi dalla Corte d’Appello.
Bocciata anche l’ipotesi di sollevare una questione di legittimità costituzionale dell’articolo 430 del codice di procedura penale relativo alle attività integrative di indagine. Secondo gli avvocati di Dell’Utri la Procura starebbe turbando il giudizio d’Appello. Secondo la Corte, invece, si tratta di una rigorosa applicazione dell’articolo 603 che invece disciplina l’acquisizione di nuove fonti di prova sopravvenute.
Nella prossima udienza saranno stabilite le modalità con cui il pentito Spatuzza sarà esaminato ed il calendario delle audizioni.
Fonte
Luciana P. Pellegreffi
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