Se non siete genitori, allora immaginate di avere un figlio.
Di tenerlo sul vostro petto, per tutta la notte, quando pesa poco più di tre chili.
Di accarezzarlo mentre cerca il latte dal seno.
Di fare boccacce, intonare canzoncine e ballare come un giullare quando non ne vuole sapere di mangiare la pappa.
Di insegnargli ad allacciarsi le scarpe.
Di osservarlo di nascosto dalle grate di una ringhiera mentre sta in giardino nei primi giorni di scuola materna.
Di ascoltare i suoi primi ragionamenti.
Di accompagnarlo e assisterlo nelle sue prime difficoltà.
Di vederlo farsi uomo.
Di inorgoglirvi quando vi da soddisfazione.
Di domandarvi se le sue amicizie sono buone o cattive.
Di preoccuparvi quando non rientra a casa.
Di disperarvi perché non rientra a casa.
Di rassegnarvi perché non lo vedrete più vivo.
Di non darvi più pace perché non ne sapete il motivo.
Di morire dentro perché siete morti dentro.
Se non siete genitori, allora immaginate di avere un figlio.
Di amarlo più di voi stessi.
Immaginate che qualcuno lo pesti fino alla morte.
Immaginate che non sarete più gli stessi.
************
In memoria di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi. Due figli che non sono tornati più a casa.
da brivido!
RispondiEliminaQuando la natura è stravolta i risultati sono sempre devastanti.
RispondiEliminaI figli non dovrebbero mai morire prima dei genitori.
Spero non mi accada, non saprei come sopravvivere.
Un abbraccio a tutti i genitori privati della loro luce e una grande stima per la loro dignità e forza.