UN’ALTRA BATTAGLIA VINTA DAL COMITATO INQUILINI DELLE CASE POPOLARI DI VIA SALOMONE
FIRMATO L’IMPEGNO PER LA RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA E SOCIALE
Le “Case Bianche” di via Salomone, si trovano all’inizio di via Mecenate a Milano; l’edificio è un monoblocco di 9 piani circondato dal verde. Costruito da Aler nei primi anni ’70 ospita 480 famiglie per una popolazione di circa 1.800 persone; un vero e proprio “quartiere” della periferia milanese.
Come molte zone popolari non è privo di problemi,anche se inferiori ad altri presenti in città.
Concepito come “quartiere aperto” è privo di qualunque recinzione e non ha custodi per nessuno dei suoi 20 numeri civici; caratteristiche che lo rendono indifeso a comportamenti impropri provenienti anche dai non residenti; questa realtà unita all’assenza di manutenzione straordinaria per trent’anni e alle carenze di quella ordinaria contribuiscono al degrado in cui attualmente si trova.
A fine 2007 il Comune e Aler inserivano il quartiere in un progetto che, con la partecipazione di privati, avrebbe portato alla demolizione delle case finalizzata alla costruzione di un numero maggiore di nuovi appartamenti destinati soprattutto alla vendita, una piccola quota all’affitto a canone moderato e solo una percentuale insignificante a canone sociale.
In pratica l’hausing sociale, costruzione e vendita di appartamenti con la partecipazione di privati e banche utilizzando aree di proprietà Aler e destinate all’affitto di case popolari.
Per gli inquilini delle “Case Bianche”, famiglie a canone sociale, il progetto prevedeva per alcune, la dispersione nella periferia della città ove liberi appartamenti Aler, per le altre l’utilizzo di case ancora da costruire.
E’ infatti nota la mancanza di case popolari a Milano, non ne vengono costruite in numero coerente con le richieste da almeno 15 anni, vi sono infatti circa 26.000 famiglie in attesa di regolare assegnazione.
Il Comitato di Quartiere Salomone ha rifiutato da subito il progetto per una serie di motivi tra cui:
- la salvaguardia e il mantenimento di 480 appartamenti di edilizia popolare;
- la contrarietà alla deportazione degli inquilini in zone lontane dal loro vissuto e per la maggior parte in case inesistenti se non sulla carta;
- l’insensatezza di demolire un immobile di soli trent’anni invece che ristrutturarlo.
La prima battaglia vinta – Gli inquilini, attraverso il Comitato di Quartiere, si sono mobilitati per circa un anno contro la demolizione delle loro case. Si sono succeduti incontri in Consiglio di Zona 4 anche con Aler, sopralluoghi con l’Assessore Carlo Masseroli e il Presidente di Aler Loris Zaffra; hanno preparato una petizione con la raccolta delle firme trasmessa ad Aler e a tutte le istituzioni competenti.
A Novembre 2009 le ragioni degli inquilini venivano accolte e il progetto di demolizione annullato.
L’impegno verbale per la riqualificazione doveva quindi essere trasformato in impegno concreto ed è per tale motivo che si è costituito il “Gruppo di Lavoro Salomone” che, oltre alla proprietà e alla rappresentanza degli inquilini, vede tra i suoi partecipanti il Consiglio di Zona 4 e realtà sindacali e associative del quartiere.
La seconda battaglia vinta – Per circa un anno il Gruppo di Lavoro è stato impegnato a costruire le basi condivise della riqualificazione; vi sono stati mesi proficui e mesi di stallo, ma l’impegno e la volontà del Comitato non sono mai mancate.
La situazione, sbloccatasi in settembre, ha consentito di raggiungere un importante traguardo: la recente firma della “Lettera d’Intenti” tra il Consiglio di Zona 4, Aler Milano e il Comitato Inquilini Salomone, S.I.CeT. Milano, Caritas Unità Pastorale Forlanini, la Parrocchia San Galdino, il Gruppo Umanista “La Svolta e l’Unione Inquilini Milano; punto di partenza per realizzare il “Piano di Riqualificazione Edilizio e Sociale del Quartiere Salomone, Milano”
Aler finanzierà il progetto con 513.000 € per l’anno 2009 e 13 milioni di € per il triennio 2010/2012.
I punti strategici del Programma sono:
- recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio E.R.P. esistente;
- potenziamento dei servizi sociali alla persona e creazione di quelli mancanti;
- sicurezza e contrasto all’abusivismo;
- abbattimento delle barriere architettoniche;
- sistemazione dell’impianto di riscaldamento ormai compromesso, considerando anche fonti rinnovabili.
Il progetto sarà attuato attraverso gli incontri sistematici del Gruppo di Lavoro e il Comitato di Quartiere farà da tramite con i residenti promuovendo incontri mirati al confronto partecipativo.
La riqualificazione sociale verrà seguita dall’Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali di Mariolina Moioli e si attende un riscontro altrettanto positivo dall’ Assessorato alla Salute di Giampoaolo Landi.
Luciana P. Pellegreffi
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