Nel paese in cui la libertà d'informazione è dipendente del potere politico ed economico, cerchiamo di tenere attivi i nostri neuroni al pensiero, alla critica, alla distribuzione della libera informazione.

Pagine

19.8.09

L'ITALIA E LE MANCATE ADOZIONI


La Convenzione europea che prevede l’adozione di un minore da parte di single e coppie di fatto, anche omosessuali è diventata vincolante anche per l’Italia, nel maggio 2008.
La decisione è frutto dell’aggiornamento della Convenzione del 1967; Maud de Boer-Buquicchio, vice-segretario generale del Consiglio è esplicito sull’obbligatorietà di recepire tale indicazione: ”Quello dei single è un diritto pieno e gli Stati saranno obbligati a modificare la loro legge”.
Per le coppie di fatto e omosessuali invece, si tratta di una “raccomandazione” che lascia i singoli Stati liberi di decidere sulla sua applicazione o meno.

La nuova Convenzione, inoltre, abbassa l'età dei genitori adottivi e 30 anni, introduce il consenso all'adozione anche da parte del padre non sposato, focalizza tutto sul migliore interesse del minore, che sarà coinvolto e ascoltato nel processo decisionale e sarà autorizzato a conoscere le sue origini.
In Italia per adottare un bimbo è necessario che ci sia una coppia unita in matrimonio; requisito che contrasta con la convenzione di Strasburgo che, resa esecutiva nel nostro Paese con la legge 357/1974, prevedeva invece che anche un single possa effettuare l’adozione.
L’apparente violazione è consentita grazie alla furbizia dei governanti italiani che con uno stratagemma hanno consentito l'adozione ai single solo nei confronti di bimbi disabili o difficili.
Il tribunale per decidere sull’affidamento deve scegliere nell’interesse del minore e nei confronti dell’adulto che appare maggiormente in grado di tutelare le sue esigenze.
Perché un single non dovrebbe essere in grado di assolvere pregiudizialmente tale compito?

Chi può escludere “a priori” che un single non è in grado di dare al minore un apporto affettivo e educativo maggiore o uguale a quello fornito da una coppia?


Le famiglie monoparentali in cui le donne crescono i figli in completa assenza del padre separato/divorziato, o le ragazze madri, hanno forse minor validità?


L’interesse del minore senza famiglia è maggiormente tutelato negli istituti o nelle case famiglia?


Anche se non aggiornato al 2008, il numero di minori fuori dalla famiglia in Italia si attesta sui 26.000, cui si devono aggiungere circa 7.000 minori stranieri non accompagnati. Di fronte a questo il sistema italiano alza bandiera bianca, con un sistema affido che fa acqua e che ha sconfessato la temporaneità richiesta dalla legge 149/2001 sulle adozioni (fonte). Il massimo di 2 anni previsto per risolvere la situazione di un minore allontanato dalla sua famiglia è ancora utopia, i ragazzi in affido o in comunità restano in un limbo (di casa, di identità e di affetti) fino a quando non diventano maggiorenni. E dopo?

Nel frattempo la Commissione Europea, a maggio 2008, anche in virtù delle carenze legislative italiane, ha emanato una raccomandazione agli Stati membri, che ricorda di adottare una normativa che permetta l'adozione per i single.

Nel marzo 2009 la senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali - PD, segretaria della Commissione Sanità e il senatore Marco Perduca, hanno presentato un’interrogazione ai ministri delle Pari Opportunità, Politiche Comunitarie e alla Presidenza del Consiglio, per sapere i tempi di recepimento della raccomandazione europea e le modalità con cui predisporre la legislazione italiana per eliminare questa discriminazione verso i single.
Qui un disegno di legge già presentato in materia.

L’arretratezza italiana produce, inoltre, gravi disfunzioni tra cui quelle che riguardano i cittadini dell’Unione Europea che non possono godere degli stessi diritti perché diversamente riconosciuti. Non serve andare in Portogallo, paese che consente l’adozione ai single, perché la procedura comprende il riconoscimento della legge nel paese d’origine del richiedente l’adozione e in Italia non c’è.

Torno sull’argomento perché mi pare che sia stata data scarsissima rilevanza a tale importantissima decisione che probabilmente fa parte delle “verità scomode” per i media e i politici italiani.
Non ho trovato alcun aggiornamento su questo tema. Mi è sfuggito?
Ho la sensazione che si sia ligi alle raccomandazioni o alle decisioni dell’UE a seconda delle convenienze politiche…. a pensare male a volte si ha ragione.

Europa 7: Nel 1999 Europa 7 vince la concessione per le trasmissioni ma le sue frequenze ottenute legalmente sono occupate da Rete 4 che non le lascia libere. Seguono numerose sentenze a favore e nel 2008 la sentenza della Corte di Giustizia europea afferma che “il sistema televisivo in Italia non è conforme alla normativa europea che impone criteri obiettivi, trasparenti e non discriminatori nell’assegnazione delle frequenze”. Nel 2009 i giudici del Consiglio di Stato hanno stabilito che Europa 7 otterrà dallo Stato - cioè dai cittadini italiani - un risarcimento di poco più di 1 milione di euro che è meno di un millesimo di quanto richiesto.

Età pensionabile donne nella P.A.:febbraio 2009: la Commissione europea, riferendosi al Piano di stabilità italiano sui conti pubblici, afferma che l’Italia potrebbe “considerare un ulteriore aumento dell’età pensionabile, in particolare per le donne” per equiparate l’età pensionabile tra i due sessi. Giugno 2009: il ministro Brunetta propone l’aumento graduale in 10 anni dell'età per il pensionamento delle donne nella P.A.

Quale delle due situazioni pensate che sarà seguita per legalizzare l’adozione da parte dei single e delle coppie di fatto anche omosessuali in Italia?

Luciana P. Pellegreffi

Translation services

Nessun commento:

Posta un commento

Nome Cognome

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.