e della rete globale della corruzione
A cura di Steven Hiatt, introduzione di John Perkins autore di "Confessioni di un sicario dell'economia"
In inglese sono gli Economic Hit Man, in italiano i Sicari dell’Economia, secondo la definizione coniata da John Perkins. Si tratta di consulenti lautamente retribuiti che hanno il compito di trasformare la modernizzazione dei paesi in via di sviluppo in un processo di indebitamento e di asservimento agli interessi delle grandi corporation internazionali.
Nella pratica, i sicari vengono inviati nei paesi del Terzo Mondo per convincere il governante di turno a servirsi di prestiti e fondi di istituzioni come Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Fondi che vengono garantiti grazie a straordinarie (quanto false) previsioni di crescita economica stilate dagli stessi sicari.
I fondi verranno poi utilizzati per pagare servizi e infrastrutture per la maggior parte commissionati (e questo fa parte del contratto) a imprese americane. Il governo di quel paese non sa o non si cura dell’impossibilità di ripagare, quindi diventerà un eterno debitore degli Usa. In parole povere, una colonia dell'Impero.
I metodi con cui operano sono tra i più diversi e comprendono il falso in bilancio, il riciclaggio di denaro sporco, il pagamento di tangenti, le estorsioni. Qualora la “strategia economica” non risultasse sufficientemente persuasiva o il governante di turno si dimostrasse più ostico del previsto (come accaduto con Allende o Torrijos o Roldos), ecco entrare in scena un altro tipo di sicari: gli sciacalli della CIA.
Nel suo bestseller Perkins rivelava solo la punta dell’iceberg del mondo degli “agenti oscuri” dell’economia. Rispetto alla sua testimonianza diretta, la rete di corruzione è assai più profonda, fosca e ramificata. Si tratta di un network spietato che viene riassunto nella sua tragica interezza in Un gioco vecchio come il mondo dove ogni capitolo fornisce esempi concreti dell’azione dei sicari dell’economia: funzionari di banche offshore che nascondono centinaia di milioni di dollari di denaro rubato, consiglieri del FMI che operano per distruggere i programmi scolastici e sanitari in Ghana, mercenari che difendono le compagnie petrolifere europee in Nigeria, consulenti americani che riscrivono la legge irachena sulle esportazioni petrolifere, manager che finanziano i signori della guerra congolesi affinché assicurino loro la gestione del coltan necessario per i nostri computer, cellulari e playstation…
Pagine 380
Formato 17,5 x 21 ISBN 978-88-89091-55-5 Prezzo in libreria 19,5€ Uscita in libreria maggio 2008
Luciana P. Pellegreffi
In inglese sono gli Economic Hit Man, in italiano i Sicari dell’Economia, secondo la definizione coniata da John Perkins. Si tratta di consulenti lautamente retribuiti che hanno il compito di trasformare la modernizzazione dei paesi in via di sviluppo in un processo di indebitamento e di asservimento agli interessi delle grandi corporation internazionali.
Nella pratica, i sicari vengono inviati nei paesi del Terzo Mondo per convincere il governante di turno a servirsi di prestiti e fondi di istituzioni come Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Fondi che vengono garantiti grazie a straordinarie (quanto false) previsioni di crescita economica stilate dagli stessi sicari.
I fondi verranno poi utilizzati per pagare servizi e infrastrutture per la maggior parte commissionati (e questo fa parte del contratto) a imprese americane. Il governo di quel paese non sa o non si cura dell’impossibilità di ripagare, quindi diventerà un eterno debitore degli Usa. In parole povere, una colonia dell'Impero.
I metodi con cui operano sono tra i più diversi e comprendono il falso in bilancio, il riciclaggio di denaro sporco, il pagamento di tangenti, le estorsioni. Qualora la “strategia economica” non risultasse sufficientemente persuasiva o il governante di turno si dimostrasse più ostico del previsto (come accaduto con Allende o Torrijos o Roldos), ecco entrare in scena un altro tipo di sicari: gli sciacalli della CIA.
Nel suo bestseller Perkins rivelava solo la punta dell’iceberg del mondo degli “agenti oscuri” dell’economia. Rispetto alla sua testimonianza diretta, la rete di corruzione è assai più profonda, fosca e ramificata. Si tratta di un network spietato che viene riassunto nella sua tragica interezza in Un gioco vecchio come il mondo dove ogni capitolo fornisce esempi concreti dell’azione dei sicari dell’economia: funzionari di banche offshore che nascondono centinaia di milioni di dollari di denaro rubato, consiglieri del FMI che operano per distruggere i programmi scolastici e sanitari in Ghana, mercenari che difendono le compagnie petrolifere europee in Nigeria, consulenti americani che riscrivono la legge irachena sulle esportazioni petrolifere, manager che finanziano i signori della guerra congolesi affinché assicurino loro la gestione del coltan necessario per i nostri computer, cellulari e playstation…
Pagine 380
Formato 17,5 x 21 ISBN 978-88-89091-55-5 Prezzo in libreria 19,5€ Uscita in libreria maggio 2008
Luciana P. Pellegreffi
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