“Censura 2008. Le 25 notizie più censurate”, l’annuario curato da Peter Phillips e Project Censored sulle notizie che avrebbero dovuto occupare le prime pagine dei giornali del mondo e che invece sono state del tutto ignorate.
Eccone alcune:
• Nel dicembre 2006 i soldati della Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite a Haiti hanno commesso uccisioni indiscriminate nella comunità di Cité Soleil, il quartiere più povero di Haiti, dove vivono in miseria circa 200.000 persone. L’azione era una vera e propria rappresaglia a seguito delle manifestazioni in cui circa 10.000 persone chiedevano il ritorno del presidente Aristide e condannavano l’occupazione militare del loro paese.
• Gli Usa importano molto più petrolio dall’Africa che dall’Arabia Saudita. A settembre 2008, l’Amministrazione americana aprirà l’AFRICOM, un nuovo centro di comando del Pentagono per prevenire la guerra al terrore nel continente africano. In realtà, tra gli scopi occulti di questa missione, vi è il tentativo di frenare la penetrazione cinese: le implicazioni politiche di una crescita economica africana in stretta alleanza con la Cina potrebbe sfociare in una nuova guerra fredda in cui l’AFRICOM giocherà un ruolo chiave.
• Il simbolo della ricostruzione irachena, l’ambasciata americana a Baghdad, è stata affidata a dei contractor kuwaitiani che, sotto ordine statunitense, stanno sfruttando quasi esclusivamente lavoratori del sud-est asiatico. Centinaia di uomini sono stai ingannati, condotti di nascosto in una sorta di campi di concentramento e obbligati a mesi di lavoro forzato. È stato loro confiscato il passaporto e sono stati costretti a risarcire ai datori di lavoro le spese per il reclutamento, indebitandosi per mesi o addirittura anni prima di riscattare la propria posizione.
• Che la Blackwater sia la più grande compagnia di mercenari al mondo e che in Iraq i suoi uomini non siano soggetti ad alcuna legge, è cosa ormai tristemente nota. Quello che non è stato diffuso è che la missione irachena ha fruttato al fondatore della compagnia, Erik Prince, oltre 800 milioni di dollari in contratti, permettendogli così di creare un vero e proprio esercito privato il cui scopo è la difesa cristiana in tutto il mondo rispetto all’avanzare islamico
Inoltre, in aggiunta alle informazioni la cui conoscenza cambierebbe la percezione degli eventi e le idee della gente, Project Censored passa in rassegna anche le notizie frivole che hanno occupato i media di tutto il mondo sottraendo tempo e spazio alle VERE notizie. Qualche esempio?
• La saga di Britney Spears, tra alcool, droghe e rehab.
• La morte di Anna Nicole Smith e l’attribuzione della paternità di sua figlia.
• La nascita della figlia di Brad Pitt e Angelina Jolie e la loro nuova adozione.
• Il divorzio di Paul McCartney.
• L’adozione da parte di Madonna di un bimbo africano.
Per trent’anni Project Censored ha raccolto notizie importanti che i principali gruppi mediatici hanno ampiamente ignorato, dando spazio anche alle più piccole e frammentarie informazioni.
Anche quest’anno, Censura ci ricorda che la missione imprescindibile di un giornalista in un paese democratico non cambia e non deve cambiare: il controllo delle istituzioni al potere.
Ma “l’informazione come cane da guardia del potere” appare sempre più spesso, purtroppo, un precetto astratto. Chiunque lavori – o abbia lavorato – all’interno del sistema dei media, sa bene che questo si fonda su un modello di premi e punizioni volto a garantire che la maggioranza rispetti linee di condotta predeterminate e standardizzate.
Secondo l’analisi di Project Censored, gli elementi che concorrono a limitare la missione dei giornalisti sono varie, tra cui: forzature ideologiche, la struttura degli organi d’informazione, il potere degli inserzionisti e la cosiddetta pratica del giornalismo “obiettivo” che, paradossalmente, intralcia i media proprio nella ricerca delle verità fondamentali.
Project Censored è un autorevole gruppo statunitense di ricerca sui media che si propone di promuovere il ruolo “del giornalismo indipendente in una società democratica”. Nasce nel 1976 da un'idea di Carl Jensen, docente di Scienze della Comunicazione presso la Sonoma State University, California, e dal 1996 è guidato da Peter Phillips, docente di Sociologia e da molto tempo attivo in organizzazioni no profit.
Pagine 380 Formato 17,5 x 21 ISBN 978-88-89091-55-5 Prezzo in libreria 19,5€
Eccone alcune:
• Nel dicembre 2006 i soldati della Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite a Haiti hanno commesso uccisioni indiscriminate nella comunità di Cité Soleil, il quartiere più povero di Haiti, dove vivono in miseria circa 200.000 persone. L’azione era una vera e propria rappresaglia a seguito delle manifestazioni in cui circa 10.000 persone chiedevano il ritorno del presidente Aristide e condannavano l’occupazione militare del loro paese.
• Gli Usa importano molto più petrolio dall’Africa che dall’Arabia Saudita. A settembre 2008, l’Amministrazione americana aprirà l’AFRICOM, un nuovo centro di comando del Pentagono per prevenire la guerra al terrore nel continente africano. In realtà, tra gli scopi occulti di questa missione, vi è il tentativo di frenare la penetrazione cinese: le implicazioni politiche di una crescita economica africana in stretta alleanza con la Cina potrebbe sfociare in una nuova guerra fredda in cui l’AFRICOM giocherà un ruolo chiave.
• Il simbolo della ricostruzione irachena, l’ambasciata americana a Baghdad, è stata affidata a dei contractor kuwaitiani che, sotto ordine statunitense, stanno sfruttando quasi esclusivamente lavoratori del sud-est asiatico. Centinaia di uomini sono stai ingannati, condotti di nascosto in una sorta di campi di concentramento e obbligati a mesi di lavoro forzato. È stato loro confiscato il passaporto e sono stati costretti a risarcire ai datori di lavoro le spese per il reclutamento, indebitandosi per mesi o addirittura anni prima di riscattare la propria posizione.
• Che la Blackwater sia la più grande compagnia di mercenari al mondo e che in Iraq i suoi uomini non siano soggetti ad alcuna legge, è cosa ormai tristemente nota. Quello che non è stato diffuso è che la missione irachena ha fruttato al fondatore della compagnia, Erik Prince, oltre 800 milioni di dollari in contratti, permettendogli così di creare un vero e proprio esercito privato il cui scopo è la difesa cristiana in tutto il mondo rispetto all’avanzare islamico
Inoltre, in aggiunta alle informazioni la cui conoscenza cambierebbe la percezione degli eventi e le idee della gente, Project Censored passa in rassegna anche le notizie frivole che hanno occupato i media di tutto il mondo sottraendo tempo e spazio alle VERE notizie. Qualche esempio?
• La saga di Britney Spears, tra alcool, droghe e rehab.
• La morte di Anna Nicole Smith e l’attribuzione della paternità di sua figlia.
• La nascita della figlia di Brad Pitt e Angelina Jolie e la loro nuova adozione.
• Il divorzio di Paul McCartney.
• L’adozione da parte di Madonna di un bimbo africano.
Per trent’anni Project Censored ha raccolto notizie importanti che i principali gruppi mediatici hanno ampiamente ignorato, dando spazio anche alle più piccole e frammentarie informazioni.
Anche quest’anno, Censura ci ricorda che la missione imprescindibile di un giornalista in un paese democratico non cambia e non deve cambiare: il controllo delle istituzioni al potere.
Ma “l’informazione come cane da guardia del potere” appare sempre più spesso, purtroppo, un precetto astratto. Chiunque lavori – o abbia lavorato – all’interno del sistema dei media, sa bene che questo si fonda su un modello di premi e punizioni volto a garantire che la maggioranza rispetti linee di condotta predeterminate e standardizzate.
Secondo l’analisi di Project Censored, gli elementi che concorrono a limitare la missione dei giornalisti sono varie, tra cui: forzature ideologiche, la struttura degli organi d’informazione, il potere degli inserzionisti e la cosiddetta pratica del giornalismo “obiettivo” che, paradossalmente, intralcia i media proprio nella ricerca delle verità fondamentali.
Project Censored è un autorevole gruppo statunitense di ricerca sui media che si propone di promuovere il ruolo “del giornalismo indipendente in una società democratica”. Nasce nel 1976 da un'idea di Carl Jensen, docente di Scienze della Comunicazione presso la Sonoma State University, California, e dal 1996 è guidato da Peter Phillips, docente di Sociologia e da molto tempo attivo in organizzazioni no profit.
Pagine 380 Formato 17,5 x 21 ISBN 978-88-89091-55-5 Prezzo in libreria 19,5€
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