Gabriella Carlucci rilasciò questa intervista nel 2008, utile da ricordare per noi che fatichiamo ad arrivare alla fine del mese e che lavoriamo, quando lavoriamo, accettando quel che si riesce a trovare.
Ben diverso fare il parlamentare e con doppio lo triplo lavoro in tv o altrove, come molti poveri parlamentari, tutti "impieghi" cercati e accettati.
I lavoratori costretti a salire sui tetti per difendere i posti di lavoro, lavoro che il governo non ha mostrato alcun interesse a preservare.
Dovremmo fare una colletta per i "poveri" parlamentari o ricordarci che hanno la faccia come il culo e governano il paese?
Un paese che il centro destra ha mandato alla deriva coltivando interessi privati, affari, nepotismo e soprattutto bloccando il paese per le leggi ad personam e ad castam, per difendere i corrotti a danno della parte sana del paese, insultando i giovani quali "banboccioni", e invocando ipocritamente la protezione di Dio - 'Che Iddio protegga l'Italia, 'ultimo saluto che Francesco Cossiga, Gabriella Ranno: Dio salvi Forza Italia e tutti noi - per chi la carità, la fratellaza, la solidarietà cristiana non sa lontanamente cosa sia, salvo scendere in piazza per difendere la sacralità della famiglia (divorziati e conviventi in primis) contro il riconoscimento delle coppie di fatto.
Un popolo che non ha memoria, non ha futuro.
Luciana P. Pellegreffi
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Secondo Gabriella Carlucci, infatti, lo stipendio dei parlamentari sarebbe troppo basso: ”No, lo stipendio troppo alto no! Io ho una segreteria a Roma che pago io, due segreterie in Puglia che pago io… Sa cosa vuol dire mantenere una segreteria? Affitto, telefono, luce…“.
E a chi le diceva che comunque il suo stipendio era troppo alto, lei ha risposto: “Allora adesso io ti mando l’elenco delle mie spese. Perché io ho il rimborso aereo, ma quando vado a Trani o a Bari dormo e mangio in albergo. Ti faccio l’elenco delle mie spese e poi vediamo se il mio stipendio è alto. Il mio stipendio è il minimo! Perché tutte le spese che ho le sostengo con i miei soldi. Spese che giustamente servono a mantenere il rapporto con l’elettorato“. E pare che quell’elenco delle spese di Gabriella Carlucci non sia mai arrivato.
La parlamentare si difende, rendendo pubblico il suo orario di lavoro: “Ventiquattrore su ventiquattro. Dormo tre o quattro ore per notte perché io da Montecitorio mi porto il lavoro a casa! Devo studiare, devo leggere… Faccio delle interpellanze? Ebbene, mi devo preparare, mica posso scrivere delle stronzate! Se no mi ridono dietro. Metti in conto tutto! Allora adesso tu dimmi: quanto paghi il mio straordinario a casa? Perché il mio orario di lavoro ufficiale è finito. Quanto costo io il sabato e la domenica? E allora che cosa dite!“.
E poi l’affondo finale, che fara’ infuriare moltissime persone all’ascolto: “Un operaio quando va a casa ha lasciato i suoi problemi nel suo ufficetto. Io quando vado a casa ho ancora i miei problemi di lavoro. Il mio telefono è sempre accesso, è sempre quello dal 1994 e chiunque mi può raggiungere, sabato domenica o festivi. Ma mica solo io lavoro così tanto. Però voi purtroppo pensate che tutti siano dei lavativi perché questo è il messaggio che passa“. Stipendio meritato? Secondo lei si’, anzi, vorrebbe di piu’ per far fronte a tutte le sue spese… Mentre una povera famiglia di operai non riesce ad arrivare a fine mese per il rincaro dei prezzi!!!!
La crisi economica colpisce duro, costringendo gli operai a salire in cima alle ciminiere per salvare il posto di lavoro e gli onorevoli a disertare le sedute della Camera dei Deputati per poter arrotondare il magro compenso loro offerto da uno Stato avaro e insensibile: circa 23 mila euro lordi al mese.
Si spiega così, o meglio l’attore deputato del Pdl la spiega così, l’assenza di Luca Barbareschi dai banchi della Camera nel 52,3% delle sedute a cui dovrebbe invece essere presente, dato che è per questo motivo che riceve quel pur misero conguaglio mensile.
Citando la celebre uscita del premier Berlusconi, che annunciava l’intenzione di “rinnovare la classe politica con persone che siano colte, preparate e che garantiscano la loro presenza a tutte le votazioni” Gian Antonio Stella, sul Corriere, riporta la notizia delle esigue presente d’Aula del Barbareschi citando l’intervista del Fatto quotidiano in cui l’attore lamenta lo stipendio da miseria che gli tocca portare a casa mentre si diverte a girare quelle fiction penose che la Rai manda in onda e finanzia con i soldi del canone che il Pdl, a giorni e a programmi alterni, vorrebbe abolire.
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