Un libro di Fabio Zanello dedicato all’olocausto tibetano di Fabrizio Legger
Il Tibet continua a fare discutere, soprattutto in Occidente. La lenta distruzione del popolo Tibetano, iniziata con l’invasione cinese del 1950, e le politiche di “cinesizzazione” poste in atto da Mao e dai comunisti, hanno ridotto il Tibet ad una vera e propria colonia di Pechino.
Per farsi un’idea di cosa è stata la tragedia del Tibet, la casa editrice Coniglio Editore ha pubblicato questo libro di Fabio Zanello, intitolato “Tibet Olocausto” (pagine 172, Euro 13,50) che, attraverso la proposizione di documenti ufficiali, ci rivela che cosa è stato il genocidio tibetano.
Il libro si divide in due parti: la prima comprende scritti di Mao in cui si esaltano il materialismo e la lotta contro la metafisica, la distruzione delle religioni che illudono e corrompono i popoli, la necessità di diffondere la cultura comunista in tutte quelle realtà (come quella tibetana, appunto) ancora ancorate a valori religiosi, a miti e a forme politiche di tipo teocratico. Si tratta di descrizioni agghiaccianti, che ben mettono in evidenza la spaventosa carica di violenza distruttiva e di fanatismo iconoclastico che si abbatté sul Tibet dei Dalai Lama. Una violenza terrificante che produsse decine di migliaia di morti, la distruzione di biblioteche e monasteri, l’annientamento di una cultura millenaria. Nonostante la prima disperata resistenza dei patrioti tibetani, il Paese fu interamente sottomesso dall’Armata Popolare cinese, e a cadere vittime delle stragi e delle repressioni non furono solo i ribelli che avevano imbracciato le armi, ma anche i bonzi, gli sherpa e i semplici montanari tibetani che non accettavano di dover sottostare ad una nuova e terrificante dominazione cinese, questa volta contrassegnata da una ideologia atea, totalitaria e spaventosamente repressiva.
La seconda parte del volume contiene dichiarazioni del Dalai Lama e pagine di denuncia rovente nei confronti delle politiche cinesi in Tibet, politiche che stanno minando alla base la cultura e l’identità del popolo Tibetano. Sono pagine toccanti, documenti che raccontano come le Guardie Rosse di Mao plagiavano i giovani tibetani, inducendoli a ribellarsi contro i loro genitori, contro i lama, i monaci e la religione buddista. Gli scritti sono accorati e testimoniano il grande amore del Dalai Lama per la sua terra e per le tradizioni millenarie di cui i Lama sono i sacri custodi. Questi scritti sono anche un disperato appello al mondo, affinché non dimentichi al tragedia del Tibet e si faccia carico, in sede Onu, di chiedere alla Cina di rispettare ciò che resta della cultura e della religione tibetana.
La cronaca di un conflitto devastante, che ha avuto il suo apice tra il 1950 e il 1976, ma che prosegue ancora oggi. Un libro di attualità, che illumina i lettori su una delle grandi tragedie del nostro tempo. Da leggere assolutamente.
Fabio Zanello - Tibet Olocausto. Le Guardie Rosse contro Dio - Pagine 172, Euro 13,50 - Coniglio Editore (Roma)
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