Dopo più di tre anni di resistenza e di lotte gli operai della ThyssenKrupp di Torino, e con loro le famiglie delle vittime, che hanno testimoniato ad ogni udienza il loro grido di rabbia e di dolore, uniti per ottenere Giustizia e Verità, vedono giungere finalmente l’udienza finale e la pronuncia della sentenza del processo di primo grado davanti alla Corte d’Assise iniziato il 15 gennaio 2009. Operai costituiti Parte Civile (in tutto 48, per la prima volta in Italia), di cui circa 15 ancora senza un lavoro, insieme agli altri circa 40 precari/disoccupati, da tre anni discriminati da Azienda ed Enti locali (Comune di Torino in testa) nella ricollocazione lavorativa perché costituiti nel processo.
Processo che vede imputati sei dirigenti della ThyssenKrupp con imputazioni a loro carico senza precedenti nel nostro Paese: tra cui la più grave a carico dell’AD H. Espenhahn, omicidio volontario con dolo eventuale, reato mai contestato prima in Italia per un incidente sul lavoro.
Da quella maledetta e tragica notte del 6 dicembre 2007 in cui persero la vita Antonio, Roberto, Angelo, Bruno, Rocco, Rosario e Giuseppe, per le famiglie e i lavoratori sopravissuti è iniziata una dura battaglia contro la multinazionale tedesca ed i suoi lacchè, tra cui alcuni rinviati a giudizio per il reato di falsa testimonianza (per cui sarà celebrato in seguito un nuovo processo) ma la forza della solidarietà giuntaci a partire dai luoghi di lavoro della Torino operaia e progressista, si è stretta al nostro fianco per sostenerci in questa giusta lotta per la Verità e la ricerca di Giustizia e individuare i responsabili di una delle più gravi stragi di lavoratori nel nostro Paese dal dopoguerra ad oggi.
Tutto ciò però non basta ad un cambiamento di rotta, per una rivoluzione delle coscienze e a far sì che non vi siano più morti sul lavoro (più di 1000 l’anno nonostante le milioni di ore di Cassa Integrazione e la continua chiusura di aziende), infortuni (decine di migliaia l’anno con costi sempre più alti per il Paese ma mai a carico delle imprese), invalidi da lavoro o colpiti da malattie professionali (oltre 2000 l’anno, esclusi da ogni statistica), triste primato che ci vede agli ultimi posti in Europa in fatto di sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro.
Come se non bastasse il Governo Berlusconi e la Confindustria hanno cancellato e depotenziato, nella sua parte più “repressiva” (sanzioni e pene detentive sono state fortemente ridotte) il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza) voluto dai lavoratori, dalla Cgil e dai Sindacati di Base con la volontà di limitare questa vera e propria vergogna nazionale che non ha eguali in altri Paesi civili.
Anche il recente attacco portato ai lavoratori della Fiat (e non solo) attraverso l’introduzione delle misure contenute nel cosiddetto piano Marchionne (aumento della produttività e diminuzione delle pause a scapito della sicurezza) non fa altro che creare quelle condizioni generali di precarietà (maggiore ricattabilità e insicurezza) che daranno vita inevitabilmente ad altre stragi come quella avvenuta alla ThyssenKrupp.
I lavoratori ThyssenKrupp aderiscono e parteciperanno allo Sciopero Generale del 6 maggio indetto dalla Fiom-Cgil perché diventi una giornata di lotta e di mobilitazione che metta al centro il tema del lavoro e del diritto ad un lavoro sicuro e dignitoso per tutte e tutti.
Oggi noi tutti, lavoratori, familiari, parenti ed amici nostri e di altre vittime e stragi di lavoro, cittadini progressisti, attendiamo che venga fatta Giustizia e che siano ristabilite la verità ed il giusto valore della vita e della dignità dei sette operai di Torino periti quella maledetta notte, per i loro cari e le loro famiglie, per gli operai della TK sopravvissuti ma anche in nome di tutti quei lavoratori che continuano a morire o che sono morti e che non riescono ancora a trovare giustizia!
VENERDI’ 15 APRILE
PRESIDIO DAVANTI AL PALAGIUSTIZIA
DALLE 9.00 PER TUTTO IL GIORNO
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