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21.3.11

MILANO - METROWEB: ATTO FINALE DI UNA BRUTTA STORIA

DICHIARAZIONE DEL CONSIGLIERE COMUNALE
BASILIO RIZZO

Alla luce di quanto emerge sulla vicenda Metroweb (art. da L’Espresso) il Sindaco, come manager, appare impresentabile, inadeguato ed incapace. Dovrebbe arrossire, scusarsi e ritirarsi in buon ordine!

Ha detto, quattro anni fa all’inizio del suo mandato che l’azienda andava venduta perché…..”non aveva futuro”. Ebbene Metroweb nelle mani di amministratori capaci (che forse avrebbero dovuto essere scelti per i vertici delle nostre aziende al posto di qualche raccomandato della casta) ha reso in quattro anni il 520%.

Immaginate quanto avrebbero fatto bene ai milanesi quei denari (almeno 135 milioni di euro) che invece entreranno in larga parte nelle tasche dei soci del Fondo Stirling che acquistò nel 2006 da AEM (oggi A2A).

Il problema è che il Sindaco che è ricco di suo non mette a repentaglio le sue risorse, ma le nostre. E’ ora di chiederle il conto. Metroweb è l’ultimo gravissimo caso, ma prima è fallita la Zincar, i guasti sui derivati ipotecano i futuri bilanci, A2A è piena di debiti, sulla nascita di Fastweb e Metroweb non si fa luce.Naturalmente la Moratti glisserà anche questa volta, come sull’immobile del figlio e si dichiarerà serena e trasparente.
Dobbiamo metterci nella condizione di non essere rovinati dalla sua  incapacità. Non può essere lasciata governare ancora Milano e poiché come Berlusconi non se ne andrà da sola, saranno i milanesi a doverla cacciare via.

Sperando che sia solo una storia di ordinaria incapacità. Forse chi può dovrebbe cercare di sapere chi sono tutti i soci del Fondo Stirling. E  togliere i veli sulle società, (fiduciarie, etc.) correlate alla vicenda  Metroweb sparse per il mondo. Ovviamente nei paradisi fiscali.
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I regali offshore di Letizia di Piana Luca
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PRIVATIZZAZIONI Il caso Metroweb.
I regali offshore di Letizia Un guadagno del 520 per cento in meno di cinque anni. Un incasso colossale, stimabile in almeno 135 milioni di euro, rispetto ai 26 investiti nel 2006. Per un gruppo di ignoti investitori e di società registrate in vari paradisi fiscali sarà questo il frutto di una privatizzazione molto discussa, quella della società milanese Metroweb, predisposta quando era sindaco Gabriele Albertini ma portata a termine dall'attuale primo cittadino Letizia Moratti. Metroweb possiede la rete in fibra ottica sotto la città e, dopo alcuni passaggi tormentati, era finita all'Aem, la municipalizzata di luce e gas. Nel 2006, la cessione. Per motivi mai chiariti l'azienda non viene offerta ai maggiori operatori di comunicazioni che in quegli anni puntano sulla fibra, da Telecom Italia in giù. A comprare è il fondo inglese - con manager italiani - Stirling Square Capital che mette in piedi una complessa operazione che valorizza Metro-web 232 milioni: 32 vengono pagati in contanti, mentre i restanti 200 sono i debiti presi in carico dai nuovi proprietari. Curiosamente, però, nella privatizzazione alla milanese i compratori investono meno quattrini dei venditori. I soldi messi sul piatto da Stirling e da una serie di soci con sede a Bermuda, Guernsey e alle Isole Vergini, non superano i 26 milioni. Aem, invece, riacquista a sorpresa una quota della nuova Metroweb e in più sottoscrive un prestito convertibile, con un esborso totale di 32 milioni. s Il risultato appare oggi discutibile: l'azienda è di nuovo in vendita e le cifre che circolano dicono che, senza considerare i debiti, dovrebbe passare di mano ad almeno 225 milioni, 135 dei quali destinati a Stirling e ai suoi misteriosi soci, e 90 milioni a A2A (come si chiama ora Aem). Altri dettagli sono destinati ad alimentare le polemiche che da sempre la vicenda suscita. Primo: interessati all'acquisto si sono detti anche operatori telefonici che all'epoca erano stati tenuti fuori. Secondo: fra i manager che lavorano con Stirling, in Metroweb e altrove, c'è Luigi Predeval, molto vicino ai Moratti. Ex amministratore delegato dell'Inter, Predeval di recente è stato chiamato dal sindaco alla guida della So-gemi, la società comunale che gestisce i mercati generali. Luca Plana

Espresso di giovedì 24 marzo 2011, pagina 145

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