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23.10.10

"LA GUERRA NEL CUORE DELL'INDIA" DI ARUNDHATI ROY

Con il pretesto dello sviluppo, il governo indiano sta cedendo alla grande industria le risorse minerarie del paese. Ma per giustificare l'esproprio delle terre ha bisogno di un nemico. Così ha scelto i maoisti. Le colline dell'Orissa meridionale, con le loro cime piatte, erano la terra dei dongria kondh molto tempo prima che esistesse un paese chiamato India. Le colline proteggevano i kondh e i kondh proteggevano le colline. Le veneravano come divinità. Adesso quelle colline sono state vendute perché contengono bauxite. Per i kondh è come se fosse stato venduto dio. Ma quanto costerebbero Rama o Allah o Gesù Cristo? Forse i kondh dovrebbero essere contenti perché la collina di Niyamgiri, abitata dal loro Niyam Raja "il dio della legge universale" è stata venduta a una società che si chiama Vedanta, come il ramo della filosofia indù che insegna la natura ultima della conoscenza.
La Vedanta è una delle più grandi imprese minerarie del mondo ed è solo una delle tante multinazionali che si stanno gettando avidamente sull'Orissa. Il proprietario, Anil Aggarwal, è un miliardario indiano che abita a Londra in una casa appartenuta allo scià di Persia. Se le colline dalla cima piatta saranno distrutte, spariranno anche le foreste che le ricoprono, insieme ai iumi e ai torrenti che irrigano le pianure sottostanti. E spariranno i dongria kondh, e tutte le popolazioni tribali che popolano il cuore boscoso dell'India e sono minacciate dalle multinazionali.

Chi abita nelle nostre città inquinate e sovraffollate dice: "E allora? Qualcuno dovrà pur pagare il prezzo del progresso". C'è perino chi arriva a dire: "Bisogna essere realistici: l'ora di quelle persone è arrivata. Tutti i paesi sviluppati hanno un 'passato'. Perché non dovremmo averlo anche noi?'. Sulla base di queste considerazioni il governo indiano ha annunciato l'operazione Green hunt, caccia verde, una guerra contro i ribelli 'maoisti' che si nascondono nelle giungle dell’India centrale. I maoisti non sono gli unici a ribellarsi. Ci sono i senzaterra, i dalit, i senzatetto, gli operai, gli agricoltori, i tessitori, e tutti si battono contro una serie di ingiustizie. Una di queste è l'esproprio delle terre e delle risorse compiuto dai grandi gruppi industriali, con l'appoggio dei politici.

Da "La guerra nel cuore dell'India"  di Arundhati Roy

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