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3.10.10

LA CAPACITA' DI LEGGERE


Di Giandiego Marigo (poesia dell'autore)
Rosi Bindi e tutto il PD, con l'eccezione, da annotare (dal mio punto di vista con una certa gioia) di Ignazio Marino e dei suoi, ci stanno cantando la fine di questa maggioranza, ma alla resa dei conti, ogni volta che si vada alla conta dei voti questo viene, clamorosamente smentito.
Dobbiamo quindi dedurre che i dirigenti del PD non sappiano contare o si illudano, molto peggio di farlo con numeri che non esistono.
La loro assenza, clamorosa e rumorosissima, stigmatizzata da Di Pietro e testimoniata, ancora una volta da Marino, dimostra, se possibile la mancata comprensione delle reali necessità di questo paese.
Sono un Viola, ma non mitizzo, non dò valenze assolute e messianiche, voglio ribadire (l'Ho dichiarato moltissime volte in tempi non sospetti) che detesto profondamente alcuni aspetti da tifoseria che anche il movimento viola pare avere, ma detto questo ho gli occhi per vedere ed una testa per pensare, per annotare come questo movimento rappresenti, pur con tutti i suoi travagli una speranza...la speranza.
L'assoluta incapacità, invece, di leggere la realtà da parte del PD preoccupa, almeno me, moltissimo. La sua continua illusione in equilibri centristi di nuova fattura resta quello che sembra essere una pia illusione. UDC, API, FLI sono e restano alternativi al PD...come non capirlo, forse perchè si adotta la medesima matematica che la Bindi adopera per definire finito il governo dell'Imperatore Farlocco.
La mia impressione è altra, mi sembra che la convinzione che la leggenda Finiana possa davvero modificare il quadro stia facendo perdere un sacco di tempo, quasi tanto quanto quella dell'unità con l'UDC, ma non solo.
Anche questo l'ho detto parecchie volte, ma mai come oggi mi pare di strettissima attualità.
Quella che manca continua ad essere un'idea vera di alternativa, una visone di Mondo che è per altro anche quello che la gente, il popolo dell'Area sembra chiedere. Non annotare fenomeni come I cinque stelle ed i viola sul carnet delle novità, non comprendere come si stia elaborando una nuova visione di mondo a partire da quella zona ...bhè è, al minimo, molto sciocco e fa parte delle numerose e forse ormai troppe occasioni perdute dal PD. A partire dal movimento dei movimenti ed arrivando ad oggi (per parlare del solo PD).
L'idea che viene trasmessa alla gente dell'area è l'attenzione spasmodica all'emendamento, l'accettazione dei termini culturali che vengono posti. In questo compiendo l'errore più grave.
Svuotando l'azione sociale del senso profondo del suo essere la si priva di ogni motivo...rendendola sterile...Pragmatismo lo chiamano, realismo.
Negando la necessità di un mondo diverso da questo, si perde l'occasione di essere qualche cosa di diverso dal potere. Non premettendo l'assoluta necessità di accettare la sfida della difesa dei beni comuni, dei diritti delle persone e dei lavoratori, della descrizione di un mondo compatibile, ecosostenibile, mosso da energie alternative e realmente rinnovabili, che non consumino il territorio ma ne valorizzino le caratteristiche, si perde l'occasione di definire un'Area di Progresso.
Non stiamo parlando qui di sclerotiche definizioni, di antiche collocazioni geografiche, ma di un'occasione vera di un mondo possibile.
Ci spieghino i ragionieri, gli inventori di nuove numerazioni da quale astrusa ragione, che non sia la speranza condivisa in qualche cosa che non sia questo, dovrebbe partire il ritorno alla politica dei milioni di delusi che sono l'unica vera risposta possibile allo strapotere di una destra, che si autodefinisce paese, ma che alla fine rappresenta meno del 20% reale della popolazione.
Non sarà certo solo il movimento viola, né solo i cinque stelle, ma se l'area non verrà definita da questa ventata di novità, da questa forza del coinvolgimento, dal rinnovamento politico e spirituale, da cosa allora? Non basterà qualche quarantenne qua e là per definire il termine soprattutto se poi ad ogni occasione di reale rinnovamento si perdono treni,, pulmann e coincidenze.
Woodstock a cinque stelle e NoBDay II entrambe occasioni diversamente perse dal PD anche se non dai suoi componenti che molto meglio del loro stesso partito sanno riconoscere il nuovo quando lo vedono e lo vivono(ed ancora ci troviamo di fronte allo scollamento fra i vertici del pertito e parte della sua base).
Avrete certamente notato che come io non abbia mai richiamato il termine sinistra, di questo mi rendo conto ed ho perfetta coscienza, sotto certi aspetti quel che resta della sinistra condivide questa incapacità o quanto meno l'ha condivisa sin qui, ma esistono importanti segnali di un'attenzione rinnovata che potrebbe essere molto produttiva, anche se l'area vendoliana ha dimostrato una scarsa propensione alla comprensione del fenomeno dei cinque stelle che odora di concessione al PD. Resta il fatto che quel che resta della sinistra debba fare i conti anch'esso con la capacità di leggere il nuovo e di porsi al di sopra ed al di fuori da definizioni archetipe ed obsolete, che pur conservando intatta la fascinazione nostalgica del ricordo a poco servono a rapportarsi con le generazioni nuove che popolano numerose e creative sia l'area Grillina che quella viola. Questo non è un caso e non può essere ridotto ad una semplificazione qualunquisticheggiante...come a tratti sembra tentata di fare la sinistra più storica e dura a rimettersi in discussione. Sono tramontati senza alcun dubbio i tempi dei testi sacri e dei simboli, mentre sono sorti i tempi della comunicazione e della globalizzazione delle tematiche 

GAMBE E CAMMINO
Tutti pretendono che altri portino l'acqua
mentre nelle mani raccolte trattengono il bicchiere.
Che siano bianchi, che siano viola o rossi
danno ad altri la carta !
Approprianodosi per sè della scrittura.
Molti tiran morali, molti hanno filosofie
ma le gambe ed il cammino
le lasciamo sempre, là, fuori dal conto.
Come il sudore il sangue ed il lavoro.
Per noi vogliamo in genere il pensiero,
non la fatica!
Cosa diverso in questo?
In ogni giorno che passa cosa diverso?
Tutti pensan di sé d'essere generali.
Tutti s'affollano al ponte di comando
nessuno al remo, nessuno sulle vele.
Abbiamo scuole per qualsiasi sogno
nulla più da inventare tutto previsto.
Delle bandiere, poi, nessuno fa il bastone
tutti che esigono d'essere loro il vento.
Perchè cambiare è facile, però solo da dire
Tu non lo puoi cantare, chè la canzone inganna
mentre nel cambiamento sta sempre verità
non interessa a lui, di metrica e di rime
e di parole finte fatte per starci dentro
Lui fa della sorpresa il vero suo spettacolo!
Impariamo l' umiltà pagando con la vita
dismettere illusione per vivere verità
Qui! Ora ! l'adesso è fra le nostre mani

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