La conferenza si è svolta sabato 23 ottobre, alle ore 12.00, nella sala gruppi 2 di Palazzo Mezzabarba. (video della prima parte)
I contenuti della lettera di Federazione della Sinistra, Lista civica Insieme per Pavia, MoVimento 5 stelle, Circolo Pasolini, Comitato Città e Legalità alla Commissione prefettizia di accesso che sta indagando sull'Asl pavese.
L'istituzione di una Commissione d'inchiesta – composta da tecnici e da persone dalla provata esperienza antimafia – che indaghi sulle infiltrazioni mafiose in Comune e in città, in sostituzione della fallimentare Commissione comunale.
Le iniziative in vista del Consiglio comunale del l'8 novembre, dedicato alle mafie.
Presenti: Giuseppe Abbà, segretario provinciale di Rifondazione comunista - Alessandro Caliandro, segretario provinciale dei Comunisti italiani - Irene Campari, Circolo Pasolini - Cesare Del Frate, MoVimento 5 stelle - Paolo Ferloni, Consigliere comunale, lista civica Insieme per Pavia - Giuseppe Invernizzi, Consigliere provinciale, Rifondazione comunista - Luis Alberto Orellana, MoVimento 5 stelle - Walter Veltri, lista civica Insieme per Pavia.
A nome di un ampio schieramento di forze politiche e sociali, nel luglio scorso il Consigliere comunale Paolo Ferloni (Insieme per Pavia) ha invitato il Prefetto Ferdinando Buffoni ad avviare la procedura per lo scioglimento del Consiglio comunale. Tre mesi dopo, due assessori e un rappresentante del Comune in Asm (Luigi Greco, Antonio Bobbio Pallavicini e Luca Filippi) sono ancora a piede libero politico: l'assessore ai Lavori pubblici figura tra i prestanome di Chiriaco, nonché suo socio in affari; l'assessore alla Mobilità si incontrava a Marina di Gioiosa ionica con il capo della 'ndrangheta lombarda Pino Neri; il terzo lo hanno sorpreso in temerarie conversazioni con l'arcinoto ex direttore sanitario dell'Asl. Per tacere dei Labate e di tutti quelli che – secondo l'antimafia – sono stati favoriti dal voto della lobby 'ndranghetista, i portatori d'acqua elettorale (inquinata) ad Alessandro Cattaneo, il Sindaco che cita Falcone e Borsellino ma tralascia di praticarne il dettato. E infatti gli amici dei mafiosi se li mantiene in Giunta e dintorni. Da molto tempo sono venute meno le condizioni minime (morali e politiche prima ancora che penali) per questa discussa maggioranza di continuare ad amministrare Pavia. Per il bene della città il Sindaco deve dimettersi, consentendo così ai cittadini pavesi di eleggersi nuovi amministratori, fuori da ogni sospetto di pericolosi intrecci con il malaffare e la malavita organizzata.
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