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24.8.10

MILANO CULTURALE: LA SORELLA DI TREMONTI A VILLA REALE


LETIZIA MORATTI SINDACO DI MILANO CON ANGIOLA TREMONTI

dalla Redazione di Arslife


Che i pochi spazi pubblici milanesi dedicati all’arte abbiano sempre più la veste di “location” non è una novità. Ci siamo abituati a mostre “a cura” di mercanti (vedi quella sulla Cina o quella di Coda Zabetta a Palazzo Reale). Per non dire di quelle organizzate da agenzie di produzione come nel caso della doppia mostra di Marco Nereo Rotelli a cura del  “Centro Italiano per le Arti e la Cultura”. La cosa più strana di tutte è che sino a pochi mesi or sono sul sito di questa agenzia compariva anche la faccia in grande dell’assessore milanese per il quale sembra che la stessa possa aver prodotto o promosso un suo spettacolo (“Lo specchio di Borges” andato in scena di qua e di là in Italia ma soprattutto al Petit Palais di Parigi). Ora sul sito non v’è più traccia di Finazzer, tutto scomparso. Ma sapete com’è la memoria di internet… qualche segno pure è rimasto. C’entra o è centrato qualcosa in passato l’assessore milanese con questa agenzia che ora guarda caso produce in grande le mostre-commerciali milanesi? Il dubbio a noi rimane. Ma siamo disposti a sentire (se mai lo farà) le sue ragioni…
Ma ecco l’ultima magnifica novità nel cartellone meneghino. Una nuova stagione alle porte e l’autunno delle mostre sotto la Madonnina inaugura niente meno che con una personale alla Galleria d’Arte Moderna della signora Angiola Tremonti. Guardate bene come da la notizia il quotidiano on line "Affari Italiani"...!! E ha ragione!!! Roba da non credere che la cultura in Italia valga in questo modo . La sorella del ministro all’Economia, come risulta dal comunicato stampa, fa la scultrice ma si occupa pure di politica e fa parte della commissione al Decoro urbano dell’assessore Cadeo nel governo della signora Letizia Moratti. Per la cronaca, la stessa commissione in cui quest’estate hanno visto l’Angiola stessa ergersi contro il “conflitto d’interessi” del collega Arnaldo Pomodoro, reo di aver proposto una sua opera nel progetto di riqualificazione di Largo Mahler. La Tremonti ne chiese le dimissioni parlando appunto di “evidente conflitto di interessi”.
A proposito di conflitto di interessi sarebbe interessante che i cittadini sapessero in virtù di quali meriti e quale curriculum la sorella del ministro Tremonti -per altro lontana anni luce dal pedigree del maestro Pomodoro- ottiene dal Comune di Milano il diritto di esporre le proprie sculture in uno spazio pubblico storico e prestigioso come la Villa Reale. La spiegazione non può certo risiedere nella solerte critica del curatore che, della sconosciuta né giovane artista scrive di “ Un corpus messo insieme con coerenza e impegno, nonostante le continue digressioni esterne in particolare nella pittura, a cui lei tiene molto”. Mica male. Sarebbe interessante sapere quanto costa ai contribuenti milanesi questa corrispondenza di amorosi sensi. Perché oltretutto sembra che l’assessorato provveda pure a finanziare la mostra della signora Tremonti.

Ecco un'opera pittorica di Angiola Tremonti 


Già eravamo rimasti perplessi per la pompa magna con cui era stata presentata la mostra della Maria Cristina Carlini nella cui conferenza stampa ci stava pure il gallerista Schubert, personaggio conosciuto e discusso nell’ambito del circuito milanese dell’arte, poi -poverino- finito morto ammazzato (leggi qui). Guarda caso pure la Carlini è promossa dalla stessa agenzia, il “Centro Italiano per le Arti e la Cultura”. Sia chiaro nessuno vuole mettere in discussione con giudizi affrettati il lavoro della Carlini o della stessa Tremonti, né tante meno quello di Nereo Rotelli. La domanda che ci poniamo è una soltanto: ma come è possibile che con artisti che hanno operato a Milano celebri in tutto il mondo (Fontana o Manzoni ad esempio) il Comune e l’assessorato siano arrivati a questi nomi. Che ci sta sotto? Che figura facciamo all’estero? Va bene dare spazio ai talenti emergenti ma con un pizzico di pudore e soprattutto magari creando un comitato di esperti che selezionino i nomi senza interessi di parte.

Ecco un'opera scultorea di Angiola Tremonti


Un’altra vergogna del nostro Paese è che nessuno sino ad ora si è sognato di andare a fondo in questa faccenda o quanto meno segnalare le stranezze museali in corso. Destra e sinistra, con relativi giornali e giornalacci, tutti zitti. Sino a qualche giorno fa l’unico quotidiano che ha dato la notizia della mostra milanese della sorella di Tremonti è stato il “Corriere della sera”, per altro con un occhiello nelle pagine milanesi e un’annotazione quasi di colore. Poco, ma meglio di niente


Che vogliamo fare? Continuare a tacere?

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