Sta destando molto scalpore il cd. decreto incentivi varato dal Governo del premier Silvio Berlusconi in quanto conterrebbe una norma che favorisce in particolar modo una delle aziende di famiglia, la Mondadori guidata dalla figlia Marina Berlusconi della quale è Presidente. Per quella norma il decreto incentivi è stato ribattezzato da molti norma “ad aziendam”, termine che fa il verso alle tante norme “ad personam” del premier con la differenza che in questo caso non riguardano situazioni personali o processuali. Ma veniamo al punto. Qual’è la norma che il Governo di Silvio Berlusconi favorisce l’azienda di Marina Berlusconi? Si legge bene su un post pubblicato dal blog di Pierferdinando Casini: Il decreto legge n. 40 del 25 marzo, e convertito in legge dal parlamento il 22 maggio 2010 contiene norme volte a combattere l’evasione e l’elusione fiscale tramite una serie di società fittizie che si creano ad hoc.
Fin qui tutto bene. Ma all’art.3 comma 2 della legge si legge il seguente disposto: “le controversie tributarie pendenti che originano da ricorsi iscritti a ruolo nel primo grado, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, da oltre dieci anni, per le quali risulti soccombente l’Amministrazione finanziaria dello Stato nei primi due gradi di giudizio, sono definite con le seguenti modalita’: (…) .
b) le controversie tributarie pendenti innanzi alla Corte di cassazione possono essere estinte con il pagamento di un importo pari al 5 per cento del valore della controversia (…)”. Questa norma detta diversamente significa che una azienda che ha un contenzioso con il fisco per avere evaso o eluso tasse e che ha tale contenzioso da almeno 10 anni e nel caso siano già stati conclusi due gradi di giudizio a favore dell’azienda e pertanto si aspetta solo la decisione della Cassazione, l’azienda può tranquillamente evitare la Cassazione e mettersi in regola pagando il 5% di quanto dovuto. Ora indovinate un po’ chi si troverebbe proprio esattamente in queste condizioni? Proprio la Mondadori che nel 1991 ha avuto un’accertamente di 200 miliardi di vecchie lire dalla Guardia di Finanza e che la Mondadori non ha pagato facendo ricorso come nel suo diritto e che in questi anni sta giungendo alla fase finale con la conclusione proprio del terzo grado di giudizio. Tra interessi e spese la multa intanto è salita a 350 milioni di euro e la Mondadori grazie alla legge fatta dal Governo potrà estinguere il tutto versando solo il 5% che a conti fatti dopo vari calcoli ammonterebbe a 8,6 milioni di euro che sarebbero già stati versati nelle casse dello Stato.
Secondo Antonio Di Pietro il governo avrebbe fatto anche altri tentativi di favore in passato per la Mondadori: dal pacchetto giustizia del 2008, passando per la finanziaria e giungendo alla fine al Decreto Legge 40 del 2010. Di Pietro ricorda che la parola “Mondadori” compare 430 volte nelle pagine dell’inchiesta delle procure sulla cosiddetta P3.
Sul piede di guerra anche il Partito Democratico per voce di Filippo Penati: “I favori fiscali di cui ha beneficiato la Mondadori grazie alle norme ad hoc approvate dall’esecutivo, sono un atto gravissimo, una vera e propria alterazione delle regole di mercato. Uno schiaffo in faccia agli italiani onesti “.
E voi che ne pensate?
da : http://www.pierferdinandocasini
Fonte: http://www.francarame.it/node/1309
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