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1.7.10

OMSA: SALTA L'INCONTRO AL MINISTERO DEL 30 GIUGNO


Slitta a metà luglio l'incontro previsto per il 30 giugno al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza dell'Omsa di Faenza.

La proprietà non ha ancora ufficializzato la data, ma ha già fissato l'incontro per martedì 13 luglio nonostante i sindacati abbiano spinto per la settimana prima.
L'incontro anticipa di sole due settimane la fine prevista per le lavorazioni in via Pana. Dopodiché anche gli ultimi dieci macchinari - in cui al momento lavorano a rotazione i 350 dipendenti - saranno smantellati e si dovrà partire con la riconversione.
Ed è proprio questo il problema: per ora non c'è alcun piano in proposito.
I rappresentanti dei lavoratori e delle istituzioni arriveranno a quindici giorni dalla chiusura senza avere un progetto su cui confrontarsi.
E' vero che la sede deputata a presentare i progetti è proprio il Mise, ma per ora il tavolo è vuoto di contenuti.

Ad aggravare la situazione è il passare del tempo e con esso l'avvicinarsi dell'aprile 2011, data in cui - per accedere al secondo anno di cassa integrazione straordinaria - dovranno essere riallocate almeno un terzo della 350 maestranze attualmente in organico.
Il tempo passa e la situazione rimane stabile.
Il progetto della pollina proposto dai manager di Nerino Grassi è in alto mare e avrà tempi lunghi. I corsi di formazione che devono avviare istituzioni e sindacati non sono ancora venuti alla luce e dal canto suo il Gruppo Golden Lady non ha fatto partire l'outplacement, ossia quell'attività con cui società autorizzate agiscono a supporto della ricollocazione dei dipendenti in uscita da un'azienda.
Per chiudere il quadretto gli incentivi all'esodo sono giudicati bassi da lavoratori e sindacati, ma da quelle cifre non sono stati mossi.
«Siamo fermi all'incontro che abbiamo avuto in Regione oltre un mese fa e nulla si muove - commenta Renzo Fabbri, segretario provinciale della Filctem Cgil.
Siamo preoccupati perché l'azienda non ci ha ancora comunicato il nome di un compratore interessato o di un progetto alternativo.
Se entro fine luglio non ci sarà chiarezza dovremo tornare a bloccare la fuoriuscita dei macchinari prima che sia troppo tardi».
«Credo che l'incontro del 13 si svolgerà sulla base delle proposte che l'azienda porterà al tavolo - commenta Claudio Casadio, vicepresidente della Provincia con delega alle Attività produttive.

Vogliamo ipotesi più concrete rispetto alle sole intenzioni mostrate finora, visto che non sono ancora pervenuti progetti degni di tale nome».
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