Le cronache locali e nazionali sono da decenni ricche di arresti e informazioni, comprese quelle della commissione parlamentare antimafia che segnalano Milano come capitale economica e finanziaria degli interessi della criminalità organizzata.
Il nostro sindaco Letizia Moratti però ha sostenuto che la mafia a Milano praticamente non esiste e a fronte delle rihieste di istituire una Commissione Antimafia a Milano, anche in funzione dell’enorme giro di denaro che ruota intorno al progetto EXPO 2015, ne ha fatto una questione formale di non competenza del comune, ma dello stato. Contrarietà sostenuta anche dal prefetto "anche se sono presenti singole famiglie, non vuol dire che esista la mafia".
Il sindaco e il prefetto di Milano hanno dimostrato di non avere conoscenza del territorio che sono preposti a tutelare, governare e proteggere, cittadini compresi.
Sono quindi inadeguati per tale ruolo, si devono dimettere?
Va comunque registrata una notevole iniziativa del nostro sindaco il 7 luglio 2010: L'appello. «Tra ieri e oggi mi sono occupata solo del Monopoli», ha detto il primo cittadino a chi le chiedeva novità sul nodo dell'eventuale acquisto delle aree dove si svolgerà l'Expo 2015. IL SINDACO MORATTI DEDICA DUE GIORNI AL MONOPOLI SENZA MILANO: CITTADINI TRANQUILLI, SIAMO IN BUONE MANI E LA MAFIA NON ESISTE
Ma torniamo alle cose serie.
Vi invito ad un percorso breve tra l’oggi e il passato, tra dati concreti e considerazioni da essi supportati e alla fine vorrei la vostra opinione; le date sono importantissime per focalizzare le inadeguatezze di certe istituzioni milanesi. A voi il giudizio.
** 14 luglio 2010 l’inchiesta di lda Boccassini e Piero Grasso conduce all’arresto, disposto dalla DIA di Reggio Calabria, di 120 persone e 184 dalla magistratura di Milano. Vengono colpite potenti famiglie di ‘ndrangheta di reggio calabria, Vibo Valentia e Crotone con diramazioni in Lombardia, Piemonte, Liguria e all’estero.Tra gli arrestati il boss Pino Neri, accusato di convogliare voti per i l deputato PDL Abelli, 4 carabinieri, imprenditori milanesi e il direttore dell’ASL di Pavia, Domenico Oppedisano, il numero 2 delle cosche calabresi. Le Accuse: associazione mafiosa, traffico d’armi e stupefacenti, omicidio, estorsione, usura ed altri gravi reati; viene confermato l’interesse della criminalità organizzata per gli appalti dell’Expo 2015. Sono stati sequestrati denaro, armi, droga, beni immobili e mobili per 60 milioni di euro.Nel video che segue, il magistrato Ilda Boccassini e il procuratore nazionale Anti-mafia Piero Grasso spiegano la loro indagine denominata “Crimine” ha indagato in particolare sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al nord Italia, svelando intense attività nel narcotraffico internazionale e negli appalti pubblici. Da Reggio Calabria la cupola governa e decide per la periferia: Milano, Torino, Canada, Australia, Germania e Svizzera.
** 14 luglio 2010 l’inchiesta di lda Boccassini e Piero Grasso conduce all’arresto, disposto dalla DIA di Reggio Calabria, di 120 persone e 184 dalla magistratura di Milano. Vengono colpite potenti famiglie di ‘ndrangheta di reggio calabria, Vibo Valentia e Crotone con diramazioni in Lombardia, Piemonte, Liguria e all’estero.Tra gli arrestati il boss Pino Neri, accusato di convogliare voti per i l deputato PDL Abelli, 4 carabinieri, imprenditori milanesi e il direttore dell’ASL di Pavia, Domenico Oppedisano, il numero 2 delle cosche calabresi. Le Accuse: associazione mafiosa, traffico d’armi e stupefacenti, omicidio, estorsione, usura ed altri gravi reati; viene confermato l’interesse della criminalità organizzata per gli appalti dell’Expo 2015. Sono stati sequestrati denaro, armi, droga, beni immobili e mobili per 60 milioni di euro.Nel video che segue, il magistrato Ilda Boccassini e il procuratore nazionale Anti-mafia Piero Grasso spiegano la loro indagine denominata “Crimine” ha indagato in particolare sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al nord Italia, svelando intense attività nel narcotraffico internazionale e negli appalti pubblici. Da Reggio Calabria la cupola governa e decide per la periferia: Milano, Torino, Canada, Australia, Germania e Svizzera.
L’inchiesta rileva anche l’intenzione della cupola di infiltrarsi negli appalti per la ricostruzione dell’Abruzzo. Nell’inchiesta due filmati: quello del 29 ottobre 2009 a Paderno Dugnano in un circolo Arci intitolato a Falcone e Borsellino in cui si elegge il capo Pasquale Zappia, il secondo in Aspromonte, alla Madonna dei Polsi dove si svolse la riunione di tutti i boss calabresi.
** 16 ottobre 2008: "LA MAFIA NON ESISTE" misi questo titolo ad una discussione aperta sul meetup degli Amici di Beppe Grillo di Milano in seguito all’evidente sottovalutazione del fenomeno da parte delle istituzioni locali.Forse Il sindaco Moratti ha preso spunto da qui?
** 1970: La presenza delle mafie a Milano ha una storia lunga 40 anni, infatti iniziò con i soggiorni obbligati degli anni ’70 che hanno ricostruito il tessuto della criminalità organizzata in Lombardia come, ad esempio, nei movimento terra e nei mercati – il processo sulle infiltrazioni all’Ortomercato insegna - nelle opere pubbliche, nell’edilizia e nella circolazione del denaro, arrivando ad essere a Milano la vera capitale economico-finanziaria della ‘ndrangheta, secondo i magistrati dell’antimafia.
** 29 ottobre 2007: il documento prodotto nel 2007 dall’Osservatorio Codici - Dossier sulla Criminalità a Milano - ha indagato sulle organizzazioni criminali presenti in città, “registrando la sostanziale immersione della presenza della criminalità organizzata ma chiaramente sottovalutata da parte delle Istituzioni”. La documentazione traccia un quadro generale della criminalità, delle infiltrazioni in Lombardia e a Milano e rileva anche “le nuove mafie”: quella russa, cinese, albanese, rumena e africana.
In questo dossier vi sono anche le zone di Milano divise in base al controllo delle varie “famiglie” .
** 16 ottobre 2008: "LA MAFIA NON ESISTE" misi questo titolo ad una discussione aperta sul meetup degli Amici di Beppe Grillo di Milano in seguito all’evidente sottovalutazione del fenomeno da parte delle istituzioni locali.Forse Il sindaco Moratti ha preso spunto da qui?
** 1970: La presenza delle mafie a Milano ha una storia lunga 40 anni, infatti iniziò con i soggiorni obbligati degli anni ’70 che hanno ricostruito il tessuto della criminalità organizzata in Lombardia come, ad esempio, nei movimento terra e nei mercati – il processo sulle infiltrazioni all’Ortomercato insegna - nelle opere pubbliche, nell’edilizia e nella circolazione del denaro, arrivando ad essere a Milano la vera capitale economico-finanziaria della ‘ndrangheta, secondo i magistrati dell’antimafia.
** 29 ottobre 2007: il documento prodotto nel 2007 dall’Osservatorio Codici - Dossier sulla Criminalità a Milano - ha indagato sulle organizzazioni criminali presenti in città, “registrando la sostanziale immersione della presenza della criminalità organizzata ma chiaramente sottovalutata da parte delle Istituzioni”. La documentazione traccia un quadro generale della criminalità, delle infiltrazioni in Lombardia e a Milano e rileva anche “le nuove mafie”: quella russa, cinese, albanese, rumena e africana.
In questo dossier vi sono anche le zone di Milano divise in base al controllo delle varie “famiglie” .
A Milano sono identificate le seguenti ”aree d’intervento”: narcotraffico, traffico di armi, affari immobiliari, pubbliche relazioni, acquisizioni di aziende accordo tra camorra e mafia cinese: il caso Chinatown, la prostituzione e il traffico di esseri umani.
Le inchieste più importanti qui in sintesi:
· OPERAZIONE “WALL STREET” a Lecco, furono disposti 139 ordini di custodia cautelare, prevalentemente nei confronti di calabresi legati alla ‘ndrangheta, bloccati ingenti patrimoni facenti capo a 16 attività commerciali (palestre, pizzerie, negozi, agenzie immobiliari), 20 immobili (ville, appartamenti, terreni), 60 c/c e depositi bancari, 50 auto di grossa cilindrata. Per la prima volta (a prescindere da un lontano precedente del 1982) si è proceduto per il 416 bis, per l'organizzazione,che ha gestito traffici di ogni specie, che ha invaso il settore alimentare e della ristorazione di Lecco, che ha operato sull’asse che collega Lecco a Milano.
· OPERAZIONE “COUNT DOWN” Segue l’operazione Wall Street e completa la mappa dei rapporti fra le mafie lombarde, mandando in carcere boss e gregari e svelando i meccanismi dei traffici di droga e armi.
· OPERAZIONE “ATTO FINALE” Conclusione delle grandi inchieste contro la ’Ndrangheta lombarda, entrando nei dettagli di numerosi omicidi degli anni precedenti, a cominciare dallo sterminio della famiglia Batti a opera dell’asse Flachi-Coco Trovato.
· OPERAZIONE “NORD-SUD” sono stati disposti 221 ordini di custodia cautelare, nei confronti di calabresi ma anche di siciliani: un’indagine che fornisce la ricostruzione di un ventennio di attività criminali di netto stampo mafioso, in Milano e in diversi comuni dell’hinterland,. Sono state disposte perquisizioni negli studi di tre avvocati, sono stati emessi avvisi di garanzia nei confronti di un magistrato e di un generale dei carabinieri. Grazie a questa operazione trovano collocazione e spiegazione 9 sequestri di persona, 14 omicidi, 40 rapine, ingentissimi traffici di droga e tutto un campionario di reati “minori”, oltre alla contestazione della associazione a delinquere di stampo mafioso e riciclaggio con la Svizzera.
· INDAGINI SULL’ AUTOPARCO DI MILANO per iniziativa dei magistrati della DDA di Firenze che seguendo altre piste, sono arrivati fino all’Autoparco di Milano evidenziando l'esistenza in periferia di un vero e proprio centro commerciale di traffico e di smistamento di stupefacenti e di armi, uno snodo tra il nord, il centro e il sud, gestito da siciliani, legati al gruppo dei Cursoti. Nell’indagine è coinvolto anche un personaggio collegato alla massoneria ed al mondo politico affaristico, Angelo Fiaccabrino, l’accusa sostiene la copertura dell’Autoparco da parte di appartenenti al IV distretto di polizia e fornisce un quadro della diffusa presenza di mafiosi e di calabresi legati alla ‘ndrangheta, a Milano e nell’area metropolitana.
· OPERAZIONE “DUOMO CONNECTION” Partite nel 1988 da alcune intercettazioni e pedinamenti dei Carabinieri, le indagini in un primo momento svelano un traffico di stupefacenti gestito insieme da siciliani e calabresi e poi portano alla scoperta delle collusioni tra mafiosi e alcuni esponenti del Comune di Milano, aventi per scopo la gestione pilotata di lottizzazioni miliardarie. Sfocia poi nella famosa operazione “Mani Pulite” e nel filone di indagini denominato Tangentopoli.
· OPERAZIONE “GEMINI” Operazione svolta sull’asse Gela-Milano ha evidenziato i collegamenti tra le cosche mafiose delle due città gestiti al Nord da dalle cosche gelesi.
· OPERAZIONE “MURCIA” In varie province della Lombardia e in Spagna i Carabinieri del ROS, unitamente a quelli della Polizia Spagnola, hanno arrestato 23 persone, per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti tra la Spagna e l'Italia.
· OPERAZIONE “THE KING” Un'indagine partita nel dicembre del 2004 dopo il sequestro di 22 chili di cocaina in un appartamento di Milano arriva alla scoperta di una rete internazionale di alto livello criminale gestita dalla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti-Palamara in grado di importare quintali di droga nel capoluogo lombardo e di investire e riciclare i proventi del narcotraffico in una fitta rete di società e cooperative di manodopera e trasporto attive all'interno dei mercati generali di Milano: 11 le società perquisite all'interno dell'Ortomercato di via Lombroso, compresa la Sogemi, la società a intera partecipazione del Comune di Milano che gestisce i mercati generali. Posto sotto sequestro il night club “For a King” e sequestrati 250 chilogrammi di cocaina. Tra i 70 indagati anche un agente della polizia locale in servizio alla sezione annonaria e alcuni dipendenti del settore licenze del Comune di Milano e di Arese.
** 27 ottobre 2008. Prefetto e Sindaco di Milano contrari alla creazione della Commissione Antimafia. In seguito dell’incontro in ricordo di Peppino Impastato e sulla mafia a Milano, tenutosi il 16 settembre scorso, la Lista Uniti con Dario Fo divulga un appello a sostegno della proposta, ancora giacente in Consiglio Comunale, di istituire una Commissione d'Inchiesta sul fenomeno della criminalità e mafia a Milano anche in vista di EXPO 2015. Nell'analisi della Direzione nazionale antimafia sull'espansione della 'ndrangheta in Lombardia c'e' un punto che preoccupa piu' di tutti: l'Expo 2015. Gli investimenti in opere pubbliche, i conseguenti interventi finanziari e gli investimenti immobiliari mettono in moto interessi ''maggiori persino ipotizzabili dalla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina''.
Vincenzo Macrì, componente della Direzione Nazionale Antimafia, assicura che “Milano è la vera capitale della “ndrangheta”. Si parla anche di mafia, camorra, sacra corona unita. Politica ed economia intessono relazioni pericolose con esponenti delle cosche.
Come spiega Gianni Barbacetto, un potere non più occulto si è insediato nella città e come una idra multi tentacolare tende a pervaderne il tessuto sociale, economico e politico.
La mafia a Milano, come scrive nel suo libro Giampiero Rossi, permane ormai da tempo in diversi settori: dai piccoli spacciatori sulla strada ai consulenti finanziari, ai commercialisti, ai direttori di banca negli uffici “ovattati” del centro cittadino, capitale del “business”.
La società civile, l’associazionismo per la legalità, Don Gino Rigoldi, Libera, intellettuali e uomini di cultura hanno più volte avanzato la proposta, anche precedentemente all’assegnazione dell’EXPO a Milano. Ma l’amministrazione è sempre apparsa sorda di fronte a una richiesta corale di fare fronte all’emergenza dell’ illegalità mafiosa, corrosiva della convivenza civile e sociale della nostra città.
La Commissione Antimafia, fortemente voluta dall’opposizione, fu approvata solo il 7 marzo 2009.Il sindaco Moratti ebbe a dichiarare: « … per parte nostra continueremo a collaborare perché comunque ci sia su tutto, e non solo sugli appalti, il massimo controllo e la massima trasparenza». Già, trasparenza: “Letizia Moratti indagata per abuso d'ufficio : Perquisizioni e acquisizioni di documenti a Palazzo Marino nell'ambito dell'inchiesta sugli «incarichi d'oro” recitava il Corriere della sera il 29 novembre 2007.
** Novembre 2008: Una notte tra i fantasmi dell'Ortomercato.
** Febbraio 2009: Ndrangheta, la dda: "Affari coi politici a Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico".
Infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia, un cancro con cui conviver.
** Marzo 2009 Alcuni video "le mani della mafia sull’expo" Interventi di Aldo Vincenzo Pecora dell'associazione "Ammazzateci tutti" e di Peter Gomez. Anche il Sole 24 ora affronta l'argomento in dettaglio In Lombardia il ponte di comando della 'ndrangheta : Milano capitale della ‘ndrangheta. Luogo dove l´organizzazione criminale calabrese sta realizzando la sua nuova strategia: cooperare con tutte le altre mafie, sia italiane che straniere, per mettere le mani su due grandi business, narcotraffico e opere pubbliche. A cominciare dall´Expo 2015. Ma senza trascurare le infrastrutture e l´Alta velocità. È il quadro che emerge dall´ultima relazione della Direzione nazionale antimafia, firmata da Vincenzo Macrì e inviata al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
** Giugno 2009: presentato all'Acquario Civico di Milano, il Rapporto Ecomafia 2009: il caso Lombardia. Tra i relatori: Sergio Cannavò - Vicepresidente di Legambiente Lombardia: il caso Lombardia nel Rapporto Ecomafia 2009; Davide Corbella - Comandante del settore di Polizia Giudiziaria del Parco regionale della Valle del Ticino: indagini sulla criminalità ambientale nelle grandi opere (TAV); Angela Fioroni - ex Sindaco di Pero (MI): l'esperienza di amministratore pubblico nel contrasto alla criminalità ambientale; Lorenzo Frigerio - Referente per la Lombardia di LIBERA, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie: Expo 2015 e il rischio di infiltrazioni criminali, quali strumenti di prevenzione.
** Gennaio 2010, il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi - foto - davanti alla commissione parlamentare Antimafia, in città per fotografare il livello d´infiltrazione delle mafie e i rischi legati all´Expo, spiega che "anche se sono presenti singole famiglie, non vuol dire che esista la mafia". Lombardi ha detto a chiare lettere che è lo Stato a doversi occupare di antimafia e di sicurezza, e non già un Ente locale come il Comune di Milano.
Le inchieste più importanti qui in sintesi:
· OPERAZIONE “WALL STREET” a Lecco, furono disposti 139 ordini di custodia cautelare, prevalentemente nei confronti di calabresi legati alla ‘ndrangheta, bloccati ingenti patrimoni facenti capo a 16 attività commerciali (palestre, pizzerie, negozi, agenzie immobiliari), 20 immobili (ville, appartamenti, terreni), 60 c/c e depositi bancari, 50 auto di grossa cilindrata. Per la prima volta (a prescindere da un lontano precedente del 1982) si è proceduto per il 416 bis, per l'organizzazione,che ha gestito traffici di ogni specie, che ha invaso il settore alimentare e della ristorazione di Lecco, che ha operato sull’asse che collega Lecco a Milano.
· OPERAZIONE “COUNT DOWN” Segue l’operazione Wall Street e completa la mappa dei rapporti fra le mafie lombarde, mandando in carcere boss e gregari e svelando i meccanismi dei traffici di droga e armi.
· OPERAZIONE “ATTO FINALE” Conclusione delle grandi inchieste contro la ’Ndrangheta lombarda, entrando nei dettagli di numerosi omicidi degli anni precedenti, a cominciare dallo sterminio della famiglia Batti a opera dell’asse Flachi-Coco Trovato.
· OPERAZIONE “NORD-SUD” sono stati disposti 221 ordini di custodia cautelare, nei confronti di calabresi ma anche di siciliani: un’indagine che fornisce la ricostruzione di un ventennio di attività criminali di netto stampo mafioso, in Milano e in diversi comuni dell’hinterland,. Sono state disposte perquisizioni negli studi di tre avvocati, sono stati emessi avvisi di garanzia nei confronti di un magistrato e di un generale dei carabinieri. Grazie a questa operazione trovano collocazione e spiegazione 9 sequestri di persona, 14 omicidi, 40 rapine, ingentissimi traffici di droga e tutto un campionario di reati “minori”, oltre alla contestazione della associazione a delinquere di stampo mafioso e riciclaggio con la Svizzera.
· INDAGINI SULL’ AUTOPARCO DI MILANO per iniziativa dei magistrati della DDA di Firenze che seguendo altre piste, sono arrivati fino all’Autoparco di Milano evidenziando l'esistenza in periferia di un vero e proprio centro commerciale di traffico e di smistamento di stupefacenti e di armi, uno snodo tra il nord, il centro e il sud, gestito da siciliani, legati al gruppo dei Cursoti. Nell’indagine è coinvolto anche un personaggio collegato alla massoneria ed al mondo politico affaristico, Angelo Fiaccabrino, l’accusa sostiene la copertura dell’Autoparco da parte di appartenenti al IV distretto di polizia e fornisce un quadro della diffusa presenza di mafiosi e di calabresi legati alla ‘ndrangheta, a Milano e nell’area metropolitana.
· OPERAZIONE “DUOMO CONNECTION” Partite nel 1988 da alcune intercettazioni e pedinamenti dei Carabinieri, le indagini in un primo momento svelano un traffico di stupefacenti gestito insieme da siciliani e calabresi e poi portano alla scoperta delle collusioni tra mafiosi e alcuni esponenti del Comune di Milano, aventi per scopo la gestione pilotata di lottizzazioni miliardarie. Sfocia poi nella famosa operazione “Mani Pulite” e nel filone di indagini denominato Tangentopoli.
· OPERAZIONE “GEMINI” Operazione svolta sull’asse Gela-Milano ha evidenziato i collegamenti tra le cosche mafiose delle due città gestiti al Nord da dalle cosche gelesi.
· OPERAZIONE “MURCIA” In varie province della Lombardia e in Spagna i Carabinieri del ROS, unitamente a quelli della Polizia Spagnola, hanno arrestato 23 persone, per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti tra la Spagna e l'Italia.
· OPERAZIONE “THE KING” Un'indagine partita nel dicembre del 2004 dopo il sequestro di 22 chili di cocaina in un appartamento di Milano arriva alla scoperta di una rete internazionale di alto livello criminale gestita dalla cosca calabrese Morabito-Bruzzaniti-Palamara in grado di importare quintali di droga nel capoluogo lombardo e di investire e riciclare i proventi del narcotraffico in una fitta rete di società e cooperative di manodopera e trasporto attive all'interno dei mercati generali di Milano: 11 le società perquisite all'interno dell'Ortomercato di via Lombroso, compresa la Sogemi, la società a intera partecipazione del Comune di Milano che gestisce i mercati generali. Posto sotto sequestro il night club “For a King” e sequestrati 250 chilogrammi di cocaina. Tra i 70 indagati anche un agente della polizia locale in servizio alla sezione annonaria e alcuni dipendenti del settore licenze del Comune di Milano e di Arese.
** 27 ottobre 2008. Prefetto e Sindaco di Milano contrari alla creazione della Commissione Antimafia. In seguito dell’incontro in ricordo di Peppino Impastato e sulla mafia a Milano, tenutosi il 16 settembre scorso, la Lista Uniti con Dario Fo divulga un appello a sostegno della proposta, ancora giacente in Consiglio Comunale, di istituire una Commissione d'Inchiesta sul fenomeno della criminalità e mafia a Milano anche in vista di EXPO 2015. Nell'analisi della Direzione nazionale antimafia sull'espansione della 'ndrangheta in Lombardia c'e' un punto che preoccupa piu' di tutti: l'Expo 2015. Gli investimenti in opere pubbliche, i conseguenti interventi finanziari e gli investimenti immobiliari mettono in moto interessi ''maggiori persino ipotizzabili dalla realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina''.
Vincenzo Macrì, componente della Direzione Nazionale Antimafia, assicura che “Milano è la vera capitale della “ndrangheta”. Si parla anche di mafia, camorra, sacra corona unita. Politica ed economia intessono relazioni pericolose con esponenti delle cosche.
Come spiega Gianni Barbacetto, un potere non più occulto si è insediato nella città e come una idra multi tentacolare tende a pervaderne il tessuto sociale, economico e politico.
La mafia a Milano, come scrive nel suo libro Giampiero Rossi, permane ormai da tempo in diversi settori: dai piccoli spacciatori sulla strada ai consulenti finanziari, ai commercialisti, ai direttori di banca negli uffici “ovattati” del centro cittadino, capitale del “business”.
La società civile, l’associazionismo per la legalità, Don Gino Rigoldi, Libera, intellettuali e uomini di cultura hanno più volte avanzato la proposta, anche precedentemente all’assegnazione dell’EXPO a Milano. Ma l’amministrazione è sempre apparsa sorda di fronte a una richiesta corale di fare fronte all’emergenza dell’ illegalità mafiosa, corrosiva della convivenza civile e sociale della nostra città.
La Commissione Antimafia, fortemente voluta dall’opposizione, fu approvata solo il 7 marzo 2009.Il sindaco Moratti ebbe a dichiarare: « … per parte nostra continueremo a collaborare perché comunque ci sia su tutto, e non solo sugli appalti, il massimo controllo e la massima trasparenza». Già, trasparenza: “Letizia Moratti indagata per abuso d'ufficio : Perquisizioni e acquisizioni di documenti a Palazzo Marino nell'ambito dell'inchiesta sugli «incarichi d'oro” recitava il Corriere della sera il 29 novembre 2007.
** Novembre 2008: Una notte tra i fantasmi dell'Ortomercato.
** Febbraio 2009: Ndrangheta, la dda: "Affari coi politici a Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico".
Infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia, un cancro con cui conviver.
** Marzo 2009 Alcuni video "le mani della mafia sull’expo" Interventi di Aldo Vincenzo Pecora dell'associazione "Ammazzateci tutti" e di Peter Gomez. Anche il Sole 24 ora affronta l'argomento in dettaglio In Lombardia il ponte di comando della 'ndrangheta : Milano capitale della ‘ndrangheta. Luogo dove l´organizzazione criminale calabrese sta realizzando la sua nuova strategia: cooperare con tutte le altre mafie, sia italiane che straniere, per mettere le mani su due grandi business, narcotraffico e opere pubbliche. A cominciare dall´Expo 2015. Ma senza trascurare le infrastrutture e l´Alta velocità. È il quadro che emerge dall´ultima relazione della Direzione nazionale antimafia, firmata da Vincenzo Macrì e inviata al procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
** Giugno 2009: presentato all'Acquario Civico di Milano, il Rapporto Ecomafia 2009: il caso Lombardia. Tra i relatori: Sergio Cannavò - Vicepresidente di Legambiente Lombardia: il caso Lombardia nel Rapporto Ecomafia 2009; Davide Corbella - Comandante del settore di Polizia Giudiziaria del Parco regionale della Valle del Ticino: indagini sulla criminalità ambientale nelle grandi opere (TAV); Angela Fioroni - ex Sindaco di Pero (MI): l'esperienza di amministratore pubblico nel contrasto alla criminalità ambientale; Lorenzo Frigerio - Referente per la Lombardia di LIBERA, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie: Expo 2015 e il rischio di infiltrazioni criminali, quali strumenti di prevenzione.
** Gennaio 2010, il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi - foto - davanti alla commissione parlamentare Antimafia, in città per fotografare il livello d´infiltrazione delle mafie e i rischi legati all´Expo, spiega che "anche se sono presenti singole famiglie, non vuol dire che esista la mafia". Lombardi ha detto a chiare lettere che è lo Stato a doversi occupare di antimafia e di sicurezza, e non già un Ente locale come il Comune di Milano.
Beppe Lumia, senatore Pd, ex presidente della stessa commissione di cui è il membro più "longevo" (ne fa parte dal 1994): «Ma come si fa a dire che la mafia non esiste? Cos´altro si aspetta? Che a Milano si ammazzi? È già successo. E ci sono territori della città controllati dalle mafie. L´affermazione è grave e incredibile.
A Milano le inchieste sono triplicate in un anno così le cosche controllano l'hinterland.
** Gennaio 2010. Sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta all´Ortomercato di via Lombroso e nel settore dei rifiuti e delle bonifiche ambientali, il sindaco ha preferito non esprimersi. Sui rischi per l’Expo alcuni commissari hanno chiesto conto del monopolio dei clan nel "ciclo del cemento" - bitume, calcestruzzo, cave - della presenza di diverse stazioni appaltanti e la mancanza della tracciabilità dei soldi ai committenti.
Che ne pensano i cittadini milanesi dell'eventuale ricandidatura di Letizia Moratti alle prossime comunali del 2011?
A Milano le inchieste sono triplicate in un anno così le cosche controllano l'hinterland.
** Gennaio 2010. Sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta all´Ortomercato di via Lombroso e nel settore dei rifiuti e delle bonifiche ambientali, il sindaco ha preferito non esprimersi. Sui rischi per l’Expo alcuni commissari hanno chiesto conto del monopolio dei clan nel "ciclo del cemento" - bitume, calcestruzzo, cave - della presenza di diverse stazioni appaltanti e la mancanza della tracciabilità dei soldi ai committenti.
Che ne pensano i cittadini milanesi dell'eventuale ricandidatura di Letizia Moratti alle prossime comunali del 2011?
Sindaco e prefetto hanno mostrato competenza nella gestione e tutela del territorio sottoposto alla loro tutela?
Controlla nella tua zona che "famiglia" c'è.
Padrini a Milano
Controlla nella tua zona che "famiglia" c'è.
Padrini a Milano
Luciana P. Pellegreffi
17.07.2010
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