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9.7.10

FUNDOS DA UE PAGAM REGATA EM ITáLIA

A célebre Taça Louis Vuitton está a realizar-se na costa italiana da Ma-dalena, na Sardenha, e custa quatro milhões de euros.
"Uma regata não é uma catástrofe natural", foi com esta frase que o Tribunal de Contas italiano impediu Silvio Berlusconi de pagar a regata Louis Vuitton com fundos destinados à Protecção Civil. Determinado, o primeiro-ministro resolveu a questão utilizando dinheiros da União Europeia para a Sardenha, revelou o diário La Repubblica.
O jornal em causa conta que o evento custa um total de quatro milhões de euros: 3750 mil são pagos pelo Estado onde ele decorre, os restantes 250 mil euros são custeados pelas administrações da Sardenha..
Berlusconi fez as contas e decidiu que parte das despesas a serem assumidas pelo Estado deveriam ser cobertas pelos fundos canalizados para a Protecção Civil e tudo estaria resolvido não fosse a decisão do primeiro-ministro ter que passar pelo Tribunal de Contas que afirmou o óbvio: "Uma regata não é uma catástrofe". E recusou dar luz verde aos gastos em causa. Mas o chefe do Governo de Itália não desistiu e rapidamente descobriu uma solução para as despesas: utilizar os fundos reservados para recuperar e reactivar a zona mais degradada da Sardenha. Sendo que a maior parte desses fundos são provenientes de Bruxelas. Uma decisão que a oposição critica, tendo em conta a situação de crise que afecta a Itália. Resta saber o que dirá a UE.
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La celebre coppa Louis Vuitton si terrà sulla costa italiana della Maddalena, in Sardegna, al costo di 4 milioni di euro
“Una regata non è una catastrofe naturale”, con queste parole la Corte dei Conti italiana aveva impedito a Silvio Berlusconi di finanziare la regata Louis Vuitton con fondi destinati alla Protezione Civile. Il primo ministro, ben determinato, ha risolto il problema usando denaro dell’Unione Europea per la Sardegna, secondo quanto ha rivelato il quotidiano La Repubblica.
Il suddetto giornale ha calcolato che l’evento costa un totale di quattro milioni di euro: 3.750 sono pagati dallo Stato, i restanti 250.000 sono a carico dell’amministrazione della Sardegna.
Berlusconi ha fatto i conti e ha deciso che parte delle spese che avrebbe dovuto sobbarcarsi lo Stato si sarebbero potute coprire con i fondi destinati alla Protezione Civile. Tutto sembrava a posto, ma la decisione del primo ministro è dovuta passare dalla Corte dei Conti, che ha detto ciò che era ovvio: “Una regata non è una catastrofe”. E ha rifiutato di concedere il benestare alle spese in causa. Ma il capo del Governo italiano non ha desistito e ha rapidamente trovato una soluzione: usare i fondi riservati al recupero e alla valorizzazione della zona più degradata della Sardegna. La maggior parte dei fondi in questione vengono da Bruxelles. È una decisione criticata dall’opposizione, data la crisi in cui sta passando l’Italia. Resta da sapere che cosa dirà la UE.



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