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15.7.10

EOLICO- P3: IL CSM AVVIA IL TRASFERIMENTO DEL GUDICE MARRA

ROMA - All'indomani delle dimissioni sollecitate dall'Associazione nazionale magistrati nei confronti delle 'toghe' coinvolte nell'inchiesta sull'eolico e sulla cosiddetta Loggia P3, scendono in campo anche Csm e procura generale della Cassazione. La Prima Commissione di palazzo dei Marescialli ha avviato la procedura per il trasferimento di ufficio per incompatibilita' ambientale di Alfono Marra, il presidente della Corte di Appello di Milano che - stando a quanto riportato agli atti dell'ordinanza che ha aperto le porte del carcere al faccendiere Flavio Carboni, all'ex giudice tributario Pasquale Lombardi e all'ex assessore al comune di Napoli Arcangelo Martino - avrebbe ottenuto l'ambita carica dopo un'intensa attivita' di pressione esercitata dal 'gruppo' sul Csm e che sarebbe stato a sua volta oggetto di sollecitazioni per far riammettere la lista Formigoni esclusa dalle elezioni regionali. La procura generale di Cassazione, titolare dell'azione disciplinare assieme al ministro della Giustizia, ha invece avviato un'indagine disciplinare non solo su Marra ma anche sugli altri magistrati fuori ruolo rispetto ai quali il Csm non ha poteri di intervento. Si tratta di Arcibaldo Miller, capo dell'ispettorato del dicastero di Via Arenula dai tempi in cui ministro della Giustizia era il leghista Roberto Castelli. Miller, la cui posizione e' al vaglio degli inquirenti della Capitale assieme a quella del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo e dell' avvocato generale della Cassazione Antonio Martone, non solo partecipo' al pranzo in casa del coordinatore del Pdl Doris Verdini al quale erano presenti, tra gli altri, il faccendiere Carboni e il senatore Marcello Dell'Utri, ma si sarebbe anche interessato a una ispezione (comunque mai attivata) negli uffici giudiziari di Milano sollecitata dal presidente della Regione Lombardia Formigoni. Gli altri magistrati citati nell'ordinanza di custodia cautelare sono invece destinati ad uscire dall'inchiesta disciplinare del pg della Suprema Corte: l'ex presidente della Cassazione, Vincenzo Carbone, al quale Lombardi si sarebbe rivolto per la trattazione della causa riguardante il sottosegretario dimissionario Nicola Cosentino, ha infatti lasciato la poltrona di primo magistrato d'Italia due giorni fa per raggiunti limiti di eta'; Antonio Martone, tra i magistrati presenti al pranzo a casa Verdini dove si ipotizza che si sia parlato di come influire sui giudici della Corte Costituzionale chiamati a decidere sulla legittimita' del 'Lodo Alfano', ha presentato domanda per andare in pensione la scorsa settimana. ''Sono contento che il Csm abbia aperto la procedura cosi' si chiarira' la mia posizione'', e' stato il commento a caldo di Alfonso Marra, che si e' dichiarato ''tranquillo'' perche' estraneo alla vicenda. L'alto magistrato sara' ascoltato nei prossimi giorni a Palazzo dei Marescialli, dopo che la presidente della prima commissione, Fiorella Pilato, avra' messo nero su bianco le contestazioni a suo carico. Gli unici contrari all'apertura della pratica su Marra sono stati i consiglieri laici del Pdl: Gianfranco Anedda ha votato contro in commissione, mentre Michele Saponara ha liquidato l'istruttoria come ''frutto del rancore maturato dopo la sconfitta'' di Renato Rordof alla presidenza della Corte di Appello di Milano. Eventuali richieste di trasferimento di Marra o azioni disciplinari esercitate dalla procura generale della Cassazione nei confronti delle 'toghe' coinvolte nell'inchiesta (e tra esse e' da appurare se vi sia anche il presidente della Corte di Appello di Salerno Umberto Marconi) saranno comunque valutate dopo l'estate e non dall'attuale Csm, che scadra' il prossimo 31 luglio. Sulla questione morale che sta scuotendo la magistratura e' tornato il vicepresidente di Palazzo dei Marescialli, Nicola Mancino, che ha voluto precisare di non aver autorizzato ieri il dibattito in plenum su un tema di cosi' ''grande rilievo'' senza che ne fosse a conoscenza il Capo dello Stato, e ha definito ''fuorvianti'' altre interpretazioni date al suo diniego. Mancino nei giorni scorsi ha smentito di aver fatto o subito pressioni sulla nomina di Marra, come emergerebbe da alcune intercettazioni agli atti dell'inchiesta della procura di Roma.

RESTANO IN CARCERE CARBONI E LOMBARDI - Il tribunale del Riesame di Roma ha deciso: Flavio Carboni e Pasquale Lombardi devono rimanere in carcere. Dunque, i ricorsi presentati dai legali dell'ex faccendiere e imprenditore e dell'ex giudice tributario e geometra arrestati l'8 luglio scorso sono stati rigettati. Le esigenze di custodia cautelare di Carboni e Lombardi, ha sostenuto il Riesame, ''non sono attenuate''. Gia' i pm Capaldo e Sabelli si erano espressi in questo senso, dando parere negativo alla revoca delle ordinanze di custodia cautelare. I legali delle difese, Borzone e De Cataldo per Carboni e Corrado Oliviero per Lombardi, a supporto della richiesta di revoca della custodia cautelare avevano tra l'altro invocato l'inutilizzabilita' delle intercettazioni telefoniche nelle quali sono coinvolti politici e sottolineato, nel caso di Carboni, l'eta' avanzata. Non e' escluso che queste argomentazioni possano essere riproposte in Cassazione una volta esaminate le motivazioni dell'ordinanza del Riesame. Intanto la procura prosegue le proprie indagini sulla cosiddetta P3 a ritmo serratissimo. E dalle carte spunta un elenco di persone che, in tempi abbastanza brevi e con tutta probabilita' a titoli diversi, dovranno essere ascoltate. E' un elenco lungo quello che il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il pm Rodolfo Sabelli hanno stilato. Sono previste le audizioni del sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, del'ex presidente della corte di Cassazione Vincenzo Carbone, del governatore della Lombardia Roberto Formigoni e ancora del presidente della Corte di appello di Milano Alfonso Marra, del capo dell'ispettorato del dicastero della Giustizia Arcibaldo Miller e dell'ex avvocato generale della Cassazione Antonio Martone, Audizioni che non sono ancora state calendarizzate. Questi nomi fanno parte, per ora, solo di un elenco: non e' escluso che alcuni di loro, chiamati a piazzale Clodio, debbano essere accompagnati dagli avvocati, la qual cosa indicherebbe l'avvenuta iscrizione nel registro degli indagati. Iscrizione che, secondo quanto appreso, per alcuni sarebbe gia' in itinere. Intanto, prosegue l'esame degli atti di polizia giudiziaria e delle informative dei carabinieri. Gli inquirenti romani dovranno iniziare a interrogare i personaggi gia' finiti nel registro degli indagati dopo la scoperta dell'esistenza di un comitato d'affari interessato a condizionare alcuni apparati dello Stato. Il primo a venir interrogato sara' il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, la settimana prossima. Dovranno poi presentarsi a piazzale Clodio il coordinatore del Pdl Denis Verdini, il senatore Marcello Dell'Utri e l'ex sottosegretario all' Economia Nicola Cosentino.


... sì la nostra di averlo nelle istituzioni !

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