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11.6.10

DDL INTERCETTAZIONI, APPROVATO DAL SENATO

Sì del Senato, la votazione: 164 sì e 25 no (Idv, Udc, Svp-Aut e radicali), PD abbandona l'aula.

Si può intercettare in caso di reati sanzionati con pene superiori ai 5 anni.

Gli atti delle indagini si possono pubblicare solo per riassunto.

Le intercettazioni dureranno fino a 75 giorni; in caso di necessità proroghe di 3 giorni in 3 giorni.
Per reati gravi - es. mafia, terrorismo, - il tetto massimo è di 40 giorni +  20 prorogabili.

Sanzioni per gli editori: da 300 a 450 mila euro. Per i giornalisti fino a 30 giorni di carcere o sanzione fino a 10.000 euro.

Le norme si applicano anche ai processi in corso.

Le riprese dei processi sono decise dal presidente della corte d'appello, anche senza consenso delle parti.

Fine all'installazione di cimici in luoghi privati.

Se si intercetta un sacerdote bisogna avvertire la diocesi, se è un vescovo la segreteria di stato vaticana.

"Siamo orgogliosi di aver votato questa legge" si dice dagli scranni del centro destra.

Finiani dissidenti: ahahahahaha rientrati nei ranghi.

I magistrati: "Il ddl metterà in ginocchio l'attività di indagine dei pm e della polizia e garantirà impunità a chi commette reati".

La Federazione nazionale della stampa: sciopero generale 9 luglio.

Ora tocca alla Camera.

L'obiettivo origine della legge è tutalare la privacy:
giusto tutelare le persone non coinvolte nei reati e che compaiono nelle intercettazioni,
qui si tutela, in realtà, chi i reati li commette, soprattutto li ha già commessi essendo retroattiva. 

Un altro caso?

Luciana P. Pellegreffi

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