La Procura di Roma ha chiesto la scarcerazione di Stefano Gugliotta, il giovane fermato dopo la finale di Coppa Italia Roma-Inter e vittima di una aggressione da parte di un poliziotto. La decisione spetta ora al gip Aldo Morgigni.
L'agente che ha colpito con un pugno il 25enne è stato indagato per il reato di lesioni volontarie aggravate. Gugliotta aveva anche deciso di cominciare uno sciopero della fame. Al padre, in visita a Regina Coeli, aveva detto: "Non ce la faccio più. Da oggi non voglio più mangiare né bere".
Secondo i pubblici ministeri Gugliotta va scarcerato perché ha subìto un "atto arbitrario". In pratica - hanno spiegato a piazzale Clodio - le accuse inizialmente contestate al giovane, che erano quelle di resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, sono state dovute alla condotta illecita dell'agente che ha colpito Gugliotta senza motivo. Del provvedimento a carico del pubblico ufficiale il pm Francesco Polino, l'aggiunto Pietro Saviotti e il procuratore capo Giovanni Ferrara, hanno informato il ministero dell'Interno, che dovrà rispondere a delle interrogazioni parlamentari.
Otto i giovani fermati dopo la partita della settimana scorsa. I difensori hanno presentato istanza al riesame per l'annullamento della misura cautelare emessa nei confronti dei loro assistiti. L'avvocato Andrea Cerrone che assiste Emanuele De Gregorio, ha spiegato: "Lui ha 19 anni. E' uno studente di farmacia alla Sapienza. Era andato a vedere la partita con un suo amico e compaesano. Vengono entrambe dalla provincia di Chieti. Lui è un ragazzo mingherlino, piccolo, che non farebbe male a una mosca".
(Apcom)
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