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3.3.10

QUALE SICUREZZA E SALUTE PUBBLICA A MILANO? AMIANTO E VIA FELTRINELLI

Che cos’è la “Sicurezza”? Difficile definirla in quanto basata, per certi aspetti, sulla percezione emotiva e sui condizionamenti sociali, è di conseguenza, soggetta al vissuto e alla percezione di ognuno di noi.

Per gli amministratori pubblici, però, la sicurezza dovrebbe essere la tutela della salute pubblica che si coniuga non solo con la salute fisica, ma anche quella del riconoscimento dei diritti quali la casa ad equo affitto, lavoro stabile per garantire al cittadino il suo inserimento sociale e la sua realizzazione come persona.
La sicurezza, ad esempio, è anche:
- quella sui luoghi di lavoro; oltre 1.000 morti all’anno che tragicamente si rinnovano nel silenzio e nell’impunità;
- il diritto a vivere in una ambiente sano;
- il dovere dell’amministrazione di non ignorare la tutela della salute pubblica, pianificare seri interventi di sviluppo dei mezzi pubblici e ferroviari per un equilibrato sistema di mobilità e ridurre gli inquinanti nell'aria;
- la sostituzione con combustibili poco inquinanti o fotovoltaico per il riscaldamento e non solo, negli edifici pubblici;
- la bonifica delle case e delle aree con presenza di amianto o rifiuti pericolosi.
La sicurezza è anche tutto questo.

L'amianto nelle case di via Feltrinelli a Milano, la cui bonifica non ha mai suscitato alcuna solerzia da parte del Comune di Milano e la presenza di organizzazioni criminali in città, e non da ieri, per questa sicurezza che ha fatto il partito “del fare”?
Il sindaco Moratti dichiara serenamente che la mafia a Milano non esiste nonostante la verità sia il contrario. Allora di che sicurezza stiamo parlando?
Che dire dell'abbandono delle istituzione dei quartieri Aler, senza manutenzione e controllo e facili prede del racket delle case e addirittura di vendite abusive?
Non solo i cittadini e i comitati di quartiere denunciano da anni questa situazione, anche l’importante lavoro di denuncia di “Sos Racket e Usura” cade nell’indifferenza del comune, provincia e regione tanto che il presidente dell’associazione Ferdinando Manzi ha recentemente denunciato, oltre all’ennesimo atto intimidatorio nei suoi confronti, la chiusura dell’associazione perché sfiancato dall’indifferenza delle istituzioni che non hanno nemmeno riconosciuto l’importanza dell'impegno dell'associazione concedendogli  una sede … ma dimenticavo che a Milano la criminalità organizzata non esiste.
Le richieste dell’opposizione in consiglio comunale di fare una commissione di controllo sulla gestione dei fondi per l’Expo, quale sollecita accoglienza ha avuto da chi governa la città?

E sempre per parlare di Sicurezza, quella vera, quella con la S maiuscola: amianto. 
Le case Aler di via Feltrinelli trasudano amianto dalle ferite dell’edificio da troppi anni. L’amianto respirato ha provocato tumori agli inquilini che vivevano/vivono in quelle case; vi sono le cartelle cliniche che certificano la morte per cause d'amianto di dieci persone e altri otto ragazzi ammalati di cancro a febbraio 2008.
In una trasmissione ad Annozero del febbraio 2008 la Prestigiacomo promise:"Faccio un sopralluogo", ma nessuno l'ha mai vista, e il sindaco comparve solo dopo lo scalpore suscitato dalla trasmissione.

C'è un posto a Milano dove i bambini respirano amianto fin dalla nascita. C'è un posto dove i ragazzi si ammalano di tumore e cadono come mosche.

Questa non è SICUREZZA?

Almeno dal 2002 oltre 15 milioni e mezzo di Euro ogni anno vengono messi e rimessi a bilancio e non utilizzati. La pericolosità dell’amianto è nota da metà degli anni '70, ma in via Feltrinelli viene utilizzato per la costruzione nel 1984.

L'11 ottobre 1988 una lettera firmata dall'assessore del settore Igiene e Sanità dell'epoca, Pier Vito Antoniazzi comunica che “la Giunta oggi stesso ha approvato la delibera n.146 "che dovrebbe risolvere la situazione, ma si arriva al 2002, con De Corato che risponde all'ennesima lettera degli inquilini: "Si rende noto che nel Bilancio Triennale 2002-2004 è stato inserito l'intervento di manutenzione straordinaria per lo stabile di Vostra residenza". Da allora tutto tace, e l'amianto resta là.
Da luglio 2009 è iniziato finalmente il trasferimento verso altri alloggi; 90 famiglie sono già trasferite, circa 40 considerate irregolari, sono ancora lì ad oggi, marzo 2010.

Che cos’è questa se non Sicurezza per la salute pubblica? 
Ah … dimenticavo che questa amministrazione non è attenta alle periferie, ai quartieri Aler: basta avere la Città della Moda, la Ruota al Parco, togliere i presidi di Polizia Locale dai quartieri per metterli in centro, fare cassa con multe, ecopass e gratta e sosta e così via non gestendo.

A Milano vi sono oltre 20.000 famiglie in legalmente lista d’attesa per un diritto: la casa popolare, case che non si costruisco. Non ci sono soldi, quante volte ce lo sentiamo dire? Troppe, tanto da non crederci più.

Come avrebbero fatto altrimenti Formigoni e la Regione Lombardia a dilapidare 500 milioni di euro per il nuovo grattacielo della Regione?

E pensare che con quella cifra si sarebbero potuti costruire oltre 4.000 appartamenti popolari.

Il diritto alla casa e al lavoro, sono la base per lo sviluppo della persona, per la creazione del futuro, per l’integrazione sociale di chiunque.

E allora, di che sicurezza parlano i nostri amministratori? 

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Luciana P. Pellegreffi

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