La Mangiarotti Nuclear Spa (ex Breda ex Ansaldo Energia), di Milano è l'unica azienda presente sul territorio lombardo in grado di produrre grossi componenti speciali per centrali nucleari.
Nel 2001 Ansaldo cede terreno, macchinari e commesse alla Camozzi group.
Nel 2008 la Camozzi dopo aver costruito 6 generatori di vapore (tra i più grossi al mondo), per la centrale nucleare di Palo Verde in Arizona, ricevendovi anche i complimenti per il lavoro svolto, cede alla Mangiarotti lo stabilimento e tutte le qualifiche per poter lavorare nel nucleare, ma la Camozzi rimane proprietaria del terreno, cosi nasce la Mangiarotti Nuclear.
Il 30 aprile 2009, tra Mangiarotti Nuclear e i rappresentanti dei lavoratori è stato sottoscritto un accordo con il quale i vertici aziendali si impegnavano "al mantenimento dello stabilimento produttivo di Milano" e confermavano "la fabbricazione di componenti nucleari, attualmente acquisiti" (per un valore di circa 150 milioni di euro) come "condizione necessaria per mantenere la capacità professionale collettiva di Milano".
A distanza di sei mesi dalla firma dell'accordo, non è stato fatto alcun investimento e i lavoratori hanno appreso che una importante commessa in lavorazione presso il sito di V.le Sarca commissionata da Westinghouse per una centrale Cinese, è stata dirottata verso lo stabilimento di Pannellia in provincia di Udine.
Dopo aver usufruito di 8 mesi di Cassa integrazione, durante i quali si sono dimessi 36 lavoratori, la Mangiarotti Nuclear alza il tiro, con la messa in cigs senza rotazione di 81 lavoratori sui 118rimasti. In attesa di ricevere l’autorizzazione da Regione e Ministero, la Direzione impone la sua volontà. L'officina è chiusa,
Nel 2001 Ansaldo cede terreno, macchinari e commesse alla Camozzi group.
Nel 2008 la Camozzi dopo aver costruito 6 generatori di vapore (tra i più grossi al mondo), per la centrale nucleare di Palo Verde in Arizona, ricevendovi anche i complimenti per il lavoro svolto, cede alla Mangiarotti lo stabilimento e tutte le qualifiche per poter lavorare nel nucleare, ma la Camozzi rimane proprietaria del terreno, cosi nasce la Mangiarotti Nuclear.
Il 30 aprile 2009, tra Mangiarotti Nuclear e i rappresentanti dei lavoratori è stato sottoscritto un accordo con il quale i vertici aziendali si impegnavano "al mantenimento dello stabilimento produttivo di Milano" e confermavano "la fabbricazione di componenti nucleari, attualmente acquisiti" (per un valore di circa 150 milioni di euro) come "condizione necessaria per mantenere la capacità professionale collettiva di Milano".
A distanza di sei mesi dalla firma dell'accordo, non è stato fatto alcun investimento e i lavoratori hanno appreso che una importante commessa in lavorazione presso il sito di V.le Sarca commissionata da Westinghouse per una centrale Cinese, è stata dirottata verso lo stabilimento di Pannellia in provincia di Udine.
Dopo aver usufruito di 8 mesi di Cassa integrazione, durante i quali si sono dimessi 36 lavoratori, la Mangiarotti Nuclear alza il tiro, con la messa in cigs senza rotazione di 81 lavoratori sui 118rimasti. In attesa di ricevere l’autorizzazione da Regione e Ministero, la Direzione impone la sua volontà. L'officina è chiusa,
Dal maggio scorso, le intenzioni della Direzione di “risanare l’azienda” hanno avuto come unico risultato la diminuzione dell’organico e la scomparsa del
lavoro. Tutti gli impegni presi nell’accordo sindacale del 30 aprile (investimenti, lavoro, formazione, manutenzione) sono rimasti sulla carta.
Eppure la crisi non c’entra, anzi: Mangiarotti Nuclear ha un contratto di 140 milioni di dollari con Westinghouse, a cui si sono aggiunti altri contratti stipulati in questi ultimi mesi: ancora con Westinghouse e con Sogin, per la costruzione di Generatori di Vapore, Wessel, Cask (contenitori per i rifiuti nucleari). Noi accusiamo la Direzione di aver affossato la produzione per chiudere la fabbrica di viale Sarca 336, portando via
il lavoro qui acquisito per assegnarlo a terzi, saccheggiando le attrezzature ed i macchinari migliori, preparando la “deportazione” di alcuni lavoratori scelti a Udine.
Altro che moderni imprenditori, sono vecchi sfascisti che agiscono con la presunzione di avere le spalle coperte dalle istituzioni.
Noi non aspetteremo tranquilli che la Regione ed il Ministero decidano sulla Cigs mentre la Direzione smantella la fabbrica.
Organizziamo e sosteniamo il presidio permanente dei cancelli per difendere il nostro lavoro e facciamo appello a tutti coloro che condividono le ragioni della nostra lotta, a darci sostegno.
RSU Mangiarotti Nuclear spa-Milano.
Sito dei lavoratori in lotta
RSU Mangiarotti Nuclear spa-Milano.
Sito dei lavoratori in lotta
Sito della MANGIAROTTI; la fabbrica si trova in viale Sarca 336, Milano e attende tutti coloro che vogliono portare la loro solidarietà.
Luciana P. Pellegreffi
paolo bucci . sono le stesse cose che succedevano negli anni 70, accordi sottobanco con le province le regioni i comuni e i sindacati tramite i funzionari minori . alla fine tutti a casa contenti , grande successo dichiarava il funzionarietto che aveva stipulato sotto banco all ' insaputa dei lavoratori . poi arrivava la grande sorpresa , l' azienda faceva quello che voleva si sa cosa si intende e cosa succede . l' unica alternativa è fare delle fermate '' scioperi '' di tante categorie insieme che si aiutano vicendevolmente .
RispondiEliminanon capisco bene perchè la cgil non si muova in questa direzione appoggiandosi a tutti gli altri sindacati che ci stanno , non deve essere un problema di sigle , altrimenti è finita . la cisl di bonidanni , e la uil di danni angelici che vadano pure da soli,
i padroni li accoglieranno sempre , ma i lavoratori capiranno che gioco fanno . giusta anche la lotta a livello locale , è essenziale non isolare i lavoratori nel loro territorio . sono con voi vi abbraccio tutti .