Nel paese in cui la libertà d'informazione è dipendente del potere politico ed economico, cerchiamo di tenere attivi i nostri neuroni al pensiero, alla critica, alla distribuzione della libera informazione.

Pagine

9.1.10

"EMERGENZA NUCLEARE" IN PIEMONTE: NUOVA CENTRALE E DEPOSITI DI SCORIE

La nostra regione, secondo i progetti del Governo, dovrà ospitare almeno una NUOVA CENTRALE NUCLEARE (a Trino Vercellese) e ALCUNI DEPOSITI DI SCORIE NUCLEARI. Dove? Esattamente dove le scorie si trovano oggi, cioè a TRINO (VC), BOSCO MARENGO (AL) e SALUGGIA (VC), tre siti che attendono di essere “smantellati” e bonificati ed i cui rifiuti radioattivi dovrebbero essere portati al Deposito Unico Nazionale. Ma il governo non sta facendo NULLA per creare il Deposito Unico Nazionale, e in più vuole tornare al nucleare, un vecchio nucleare obsoleto, antieconomico e pericoloso, che produrrà altre scorie che di nuovo non saprà dove mettere.
Ma quello che è peggio, sta per costruire a SALUGGIA un deposito enorme, che non è altro che il DEPOSITO NAZIONALE, camuffando l’operazione come “smantellamento” degli stessi impianti!
Esso sarà destinato a contenere rifiuti nucleari solidi, sarà chiamato D2 e definito come “temporaneo”, gigantesco rispetto alle scorie presenti a Saluggia: occuperà infatti 4000 metri quadrati, sarà alto 11 metri ed avrà un volume di 46mila metri cubi, costruito per durare centinaia di anni.
IL D2 SARÀ UNICO IN ITALIA e potrà ospitare rifiuti provenienti da ogni dove, compresi quelli riprocessati all’estero e che al loro rientro in Italia non avranno altro luogo idoneo ad ospitarli.
Come ciliegina sulla torta, così come le nuove centrali nucleari saranno soggette al controllo militare, CI ASPETTIAMO CHE ANCHE A SALUGGIA IL D2 POSSA ESSERE CONTROLLATO DALL’ESERCITO. Con buona pace della nostra democrazia.

A Saluggia si trova l’80% delle scorie nucleari italiane, in gran parte allo stato liquido (provenienti dalle lavorazioni dei vecchi impianti), che secondo i programmi (in ritardo di anni) debbono essere solidificate (per mezzo dell’impianto CEMEX, che ancora non è stato costruito) e trasportate definitivamente al DEPOSITO UNICO NAZIONALE, che ad oggi appunto non esiste e che questo governo, nei fatti, non ha oggi nessuna intenzione di costruire. Non solo: non ha neppure i contenitori che servono a trasportare le scorie, e per costruirli ci vogliono anni!

Il pericolo imminente è che, come nel 2003 il ministro Matteoli (governo Berlusconi) aveva cercato di costruire a SCANZANO IONICO il deposito nazionale delle scorie nucleari, provocando la rivolta dei cittadini, il MINISTRO SCAJOLA SI STA OGGI APPRESTANDO A FARE LO STESSO GIOCO CON SALUGGIA.
Noi denunciamo che tutto questo non ha nulla a che vedere con lo smantellamento e la bonifica del Sito di Saluggia!
Nonostante che la Presidente Regionale Mercedes Bresso abbia scritto ai Ministri Prestigiacomo e Scajola chiedendo di realizzare il deposito definitivo nazionale dei rifiuti radioattivi per liberare dai rifiuti nucleari i siti piemontesi ad alta criticità ambientale, e che abbia detto più volte che Saluggia non è luogo idoneo a ospitare scorie radioattive, il Ministro Scajola le ha risposto il 10 febbraio 2009 dicendo che “la mancata localizzazione e realizzazione del deposito nazionale non può intralciare il processo di disattivazione e messa in sicurezza delle installazioni nucleari esistenti”.

Noi diciamo invece che il vero intralcio è costituito dal fatto che Saluggia si trova nell’area alluvionale della Dora Baltea, in zona densamente popolata, compreso il principale comprensorio industriale della provincia di Vercelli con 1300 dipendenti, sopra la falda dell’acquedotto del Monferrato, il più grande d’Italia, che serve 300.000 cittadini in 100 comuni dell’alessandrino ed astigiano, ed è ZONA AD ELEVATISSIMO RISCHIO AMBIENTALE.
Se il D2 sarà costruito a Saluggia le scorie nucleari vi resteranno per sempre, esponendo a gravi rischi il futuro di quei territori, delle persone che le abitano e dell’occupazione: se Saluggia diventerà il sito nazionale delle scorie, chi andrà più a investire in quelle aziende?
E se un incidente di qualsiasi natura dovesse occorrere al sito di Saluggia, gli effetti ricadrebbero a chilometri e chilometri di distanza, soprattutto se le acque fossero contaminate. E pensiamo che poco lontano ci sarebbero anche il deposito di scorie nucleari e la nuova centrale di Trino. Una bomba a orologeria innescata.

IL PIEMONTE HA GIÀ DATO:
BASTA NUCLEARE NELLA NOSTRA REGIONE,
NO ALLA COSTRUZIONE DEL D2 A SALUGGIA!


Luciana P. Pellegreffi

Translation services

Nessun commento:

Posta un commento

Nome Cognome

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.