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7.12.09

NO B-DAY - E ALCUNE RIFLESSIONI



Il corteo DEL 5 DICEMBRE 2009, nato da un tam tam in Rete, è stata promosso da un arcipelago di organizzazioni, gruppi e singoli attivi su internet.
In una miriade di viola, bamdiere, sciarpe, cappellini, magliette, erano visibili anche le bandiere dei partiti che vi hanno aderito: quelle bianche dell'Italia dei valori, quelle rosse della Federazione della sinistra (Prc-Pdc), quelle dei Verdi e di Sinistra e Libertà. Il Pd non ha ufficialmente aderito all'iniziativa, ma in piazza ci sono, insieme alle bendiere del PD portate da iscritti e aderenti, alcuni dirigenti del partito, come Bindi, Marino e  Franceschini, segno evidente di contrasto con la posizione di Bersani attento a diversificarsi dall'Italia dei valori pittosto che cogliere una giusta iniziativa nata dai cittadini.

Roma è stata invasa da un corteo soprattutto formato da giovani , ma non solo,  uniti nel voler manifestare e dare visibilità alla propria insoddisfazione verso il governo Berlusconi a cui sono state chieste le dimissioni.


La partecipazione al di sopra delle attese ha mostrato l'altra faccia dell'Italia che merita un governo migliore, cittadini non sudditi, che esigono di essere governati, non dominati.


Il viola ha invaso Roma, trasformando il colore della speranza dal verde al viola.
Perchè viola?  Perchè è il colore che esce mescolando tutti i colori,  la filosofia di quella giornata  è stata proprio quella di mescolare tra loto tutte quelle componenti della società civile che chiedono legalità, etica, pulizia morale, civiltà. E questa volontà ha unito per la prima volta in una grande manifestazione nazionale il popolo che si oppone al berlusconismo come dis-valori che hanno devastato il paese nato dai valori ancora attuali della Resistenza e della Costituzione, dei diritti.

Lungo il corteo spesso i romani salutavano dalle finestre mostrando un drappo viola o rosso  in segno di solidatietà.



Non sono mancati i richiami contro la riforma Gelmini-se-la-conosci-la-eviti e contro l'approvazione della legge che privatizza l'acqua, bene comune e"diritto universale degli esseri viventi".













La rete ha dimostrato di essere socialmente attenta e attiva, e di essere riuscita, per la prima volta, a concretizzare un'iniziativa unitaria nazionale di opposizione al governo sotto una bandiera unitaria, che non contempla distinzioni ideologiche, ma unità sugli obiettivi.
Ha realizzato quello che nessuna forza politia "d'opposizione" è riuscite a fare, troppo attente all'autoaffermazione e alle correnti interne piuttosto che al sentire sociale.

Una lezione importante per tutte le organizzazioni politiche che hanno condiviso e hanno partecipato alla manifestazione.
Ora sarebbe necessario:
- per il "popolo della rete" tenere alta l'attenzione e l'aggregazione ottenute e non disperdersi, riuscire a mantenere la tensione e l'entusiasmo per porsi altri obiettivi ed altre iniziative.
- per le forze politiche mettere a frutto la lezione, condividere e rafforzare l'opposizione dal basso che ha mostrato di essere forte e diffusa.
L'unione di queste due realtà potrebbe rimettere in moto una vera opposizione politica e sociale nel paese.

Sarà possibile?


video del No B-Day Europa 

Luciana P. Pellegreffi

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