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3.12.09

LA RAI SERVIZIO DI STATO RIFIUTA LA DIRETTA DEL NO B-DAY



ROMA - Il sit-in dei ragazzi del comitato No B-day davanti alla sede Rai di Viale Mazzini, non è servito: la Rai ha detto no alla diretta sul Tg3. "E la colpa - sostiene Antonio Di Pietro - è anche del Pd che non ci ha "messo la faccia". Il leader dell'Italia dei Valori polemizza con Viale Mazzini e con il Pd: "Se la dirigenza del Pd ci avesse messo la faccia sulla manifestazione di sabato prossimo e non si fosse ridotta a questa pilatesca fuga, oggi la Rai e la commissione di Vigilanza non avrebbero avuto la sfacciataggine di dire no. Mi appello ai dirigenti assenti per ripensarci", conclude Di Pietro. "Farà più rumore la loro assenza che l'umiltà di chi sta in seconda fila".
Bersani: "Nessuno ci metta cappello sopra". Una polemica a distanza tra il leader dell'Idv e Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, che nno ha fatto attendere la sua risposta: "Noi abbiamo rispetto per i movimenti e abbiamo la speranza che nella loro autonomia riescano a dare un contributo in difesa dei valori costituzionali. Se qualcuno ci mette il cappello, fa danno a questa speranza. Nell'autonomia, ci saranno tanti di noi".
Rizzo Nervo: "Grave negare la diretta al Tg3". Parla della scelta Rai anche il consigliere di viale Mazzini Nino Rizzo Nervo, in quota al Pd: "La decisione di negare al Tg3 la diretta sulla manifestazione, la prima in Italia organizzata dalla Rete, è molto grave e lede i poteri e l'autonomia del direttore di testata. Spero che la direzione generale torni sui suoi passi. Affermare poi che la diretta sarà gestita da Rainews24, è una grande ipocrisia perché Rainews oggi è vista in chiaro solo dal 30% della popolazione italiana".
La polemica continua. Sulla mancata adesione del Partito Democratico alla manifestazione Gianfranco Mascia, uno degli organizzatori del No B-day taglia corto: "Il fatto che Bersani non sarà alla manifestazione è un problema relativo. Noi ce ne freghiamo sia dei partiti che aderiscono sia di quelli che non aderiscono".
In Piazza San Giovanni in 350 mila. Intanto fervono i preparativi della manifestazione in Piazza San Giovanni a Roma, storico scenario delle manifestazioni della sinistra e del concerto del Primo Maggio. Secondo gli organizzatori, "in piazza saranno trecentocinquantamila", 700 pullman da tutta Italia, quattro treni speciali e una nave dalla Sardegna.
Concerto di Vecchioni e Dj Ax. "Piazza San Giovanni non è una sfida", racconta Gianfranco Mascia, tra i promotori. "La manifestazione sarà una festa di famiglie, giovani, musica". Una festa che si concluderà col concerto di Roberto Vecchioni e Dj Ax, dopo che sul palco si saranno alternati Dario Fo e Franca Rama, Ascanio Celestini e Moni Ovadia, Andrea Rivera e il costituzionalista Domenico Gallo, Salvatore Borsellino, i ragazzi di Corleone e quelli del "No Ponte", i lavoratori dell'Eutelia e gli studenti.


Luciana P. Pellegreffi

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