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22.12.09

IL NUCLEARE CHE AVANZA

MA NON DOVEVA ESSERE IL NUOVO AD AVANZARE?

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo sull'energia nucleare. Il provvedimento definisce i criteri per individuare i siti delle future centrali atomiche e le compensazioni per le comunità locali.

Lo schema di decreto legislativo  in 33 articoli, attuando «il riassetto della disciplina della localizzazione nel territorio di impianti di produzione di energia elettrica nucleare e dei relativi impianti di produzione anche del combustibile e dei rifiuti, delineando le procedure autorizzative, i requisiti degli operatori e una serie di adempimenti correlati», affronta i passi concreti per riportare l'italia nel "club atomico".
La proposta di queste «peculiarità sarà fatta dall'Agenzia per la sicurezza nucleare sulla base di dati tecnico-scientifici predisposti da enti pubblici di ricerca, compresi Ispra, Enea e Università», e conterrà con uno schema di parametri i riferimento relativi a caratteristiche in termini sismici, geofisici e geologici, nonchè di accessibilità all'area, distanza dai centri abitati ed infrastrutture di trasporto, disponibilità di risorse idriche, valore paesaggistico e architettonico. oltre ad aspetti strettamente tecnici, istruttori, burocratici e procedurali, legati alla selezione dei siti e all'autorizzazione per la realizzazione degli impianti, lo schema di decreto legislativo si sofferma anche sulle misure compensative a favore delle amministrazioni, delle popolazioni e delle imprese presenti nelle zone in cui sorgeranno gli impianti nucleari. oneri che saranno a carico delle imprese coinvolte nella costruzione e nell'esercizio delle centrali.

Nel dettaglio, nel dlgs è previsto un beneficio economico onnicomprensivo annuale commisurato alla potenze elettrica nominale dell'impianto nella fase di cantiere, pari a 3 mila euro per megawatt. Una volta che l'impianto nucleare sarà entrato in esercizio, il beneficio economico sarà commisurato all'energia elettrica prodotta ed immessa in rete, pari a 0,4 euro per mwh da corrispondere ad imprese e cittadini sulla base dei criteri definiti dagli enti locali interessati. i benefici sono attribuiti per il 10% alle province in cui è ubicato l'impianto; per il 55% ai comuni e per il 35% ai comuni limitrofi, fino ad un massimo di 20 km dall' impianto.

I benefici attinenti alla fase di realizzazione degli impianti sono destinati per il 40% agli enti locali per le finalità istituzionali e per il 60% alle persone residenti e alle imprese presenti sul territorio circostante il sito, mediante la riduzione della spesa energetica, della tarsu, delle addizionali Irpef, Irpeg e dell'Ici, secondo criteri e modalità che saranno fissati dagli enti locali interessati. Quelli correlati all'esercizio produttivo degli impianti, invece, saranno destinati alla riduzione della spesa per energia elettrica dei clienti ubicati nei territori dove hanno sede gli impianti.

Nel dispositivo normativo si prevede, tra l'altro, che nel caso in cui la realizzazione o l'esercizio della centrale per qualunque ragione subisca un arresto definitivo, decadranno automaticamente i benefici riconosciuti alle persone residenti, agli enti locali e alle imprese.

La procedura per la definizione dei criteri di localizzazione e l'istanza per l'autorizzazione dell'impianto nucleare, sono caratterizzate dalla più ampia partecipazione dell'opinione pubblica e degli enti locali interessati, con una scrupolosa attenzione ai profili di carattere ambientali oltre che della sicurezza.

Il decreto prevede infine la realizzazione di un deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi la cui realizzazione sarà affidata a sogin sulla base di un'autorizzazione unica. ci sarà una consultazione pubblica con manifestazione d'interesse da parte delle regioni interessate e con l'intesa della conferenza unificata. anche per il territorio che ospiterà il deposito dei rifiuti radioattivi sono previsti benefici economici.


fonte


Ecco il nuovo che avanza: un deposito NAZIONALE PER LE SCORIE RADIOATTIVE, L'ENERGIA ALTERNATIVA della GEEN ECONOMY dell'italietta che spaccia per progresso ciò che gli altri stati più progrediti hanno eliminato da anni. 
La costruzione di un impianto nucleare 10-15 anni; vita media di attività 10 anni e scorie radioattive a vita, oltre a problemi ambientali e di sicurezza.


E con i "benefici" si acquista la complicità degli enti locali messi alle corde dai mancati ritorni economici e  sovvenzioni del governo.

Sosteniamo il referendum nazionale contro il nucleare, per lo sviluppo delle energie alternative.



Luciana P. Pellegreffi

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