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27.11.09

LA CASA E' UN DIRITTO SOCIALE


In Lombardia il numero di sfratti per il mancato pagamento dell'affitto o del mutuo sarà nel 2009 il doppio dello scorso anno. Tutte famiglie italiane, tutte in mezzo a una strada nella regione più ricca d'Italia. Esattamente come nelle altre regioni. L'abitazione da bene sociale è diventato un investimento speculativo da parte delle imprese immobiliari e delle banche. Le case vuote, gli appartamenti sfitti in Lombardia sono decine, centinaia di migliaia. Le gru intanto sono ovunque, intente a costruire nuovi immobili che resteranno spesso invenduti.
Quando una famiglia perde la casa perde le sue radici, il suo senso di unità, la sua tranquillità. Viene dispersa, il padre da un amico, la madre e i figli dai nonni e dagli zii. Questo nei casi migliori, nei casi peggiori c'è anche il suicidio
La casa è un bene sociale e diritto dei cittadini. 
In realtà è diventato un bene di lusso per chi può comprarlo al pari di una grossa macchina, la villa al mare, ecc. 
Chi può comprarla, nella maggioranza dei casi,  fa sacrifici e magari poi non li può più fare o perché è stato licenziato,  o perchè il mutuo si è alzato in modo insostenibile o perchè i figli o loro stessi sono diventati "lavoratori precari o disoccupati".
Aumenteranno probabilmente gli sfratti e le espropriazioni legate ai pignorati per debiti con le banche di persone che non hanno più potuto onorare il mutuo.
Chi ci guadagna sono ancora le banche.

Non è esistita la volontà politica negli ultimi trent'anni, di voler porre mano seriamente al problema casa e agli affitti equi; infatti la legge che prevedeva l'equo canone è stata cancellata per favorire non gli inquilini a basso reddito, ma i proprietari immobiliari.
Se l'equo canone non è remunerativo per il privato, il problema della casa è un problema sociale e quindi dello stato che lo deve gestire nell'interesse della collettività, del suo progresso sociale, del vivere civile.

I costi delle locazioni sono allucinanti: bilocali a 800/1.000 Euro al mese! 
Se un lavoratore percepisce 1.200 euro se è single può solo restare con i genitori, se ha la sua famiglia servono almeno 2 stipendi interi e "garantiti" e  nell'ultimo decennio almeno,  il lavoro garantito è diventato precario riperquotendo i suoi devastanti effetti anche sull'autonomia e indipendenza delle nuove generazioni e precarizzando la vita delle famiglie rendendole schiave dei prestiti che ingrassano le banche.

Lo Stato?
E' indifferente e legifera per l'ampliamento della cubatura delle villette e non per la costruzione di case popolari.

La scelta da che parte stare è netta e indiscutibile.
Foraggiare imprenditori e speculatori edilizi, cementificare il territorio senza considerare minimamente i ceti deboli, i giovani che vogliono la loro giusta indipendenza, i pensionati, i precari, chi ha perso il lavoro.

lO STATO HA MESSO NELLE MANI DEGLI SPECULATORI E DELLE BANCHE E DEI PRIVATI I BENI PRIMARI E I DIRITTI DELLA POPOLAZIONE: LA CASA, I BENI COMUNI COME L'ACQUA E IL TERRITORIO, L'ISTRUZIONE PUBBLICA, LA SALUTE.

Luciana P. Pellegreffi

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