SPAGNA: il governo spagnolo del premier socialista Zapatero prepara un disegno di legge sulla libertà religiosa, che prevede fra l'altro la rimozione dalle aule della scuola pubblica dei simboli religiosi che non abbiano "valore storico o artistico", mentre nelle scuole private convenzionate con lo stato si rispetteranno "usi e costumi”.
La normativa è elastica così da rispettare simboli religiosi legati alla tradizione come i presepi.
Il senso della proposta è che nelle scuole pubbliche non ci sia nessun simbolo religioso e che ci sia una separazione chiara fra il fenomeno religioso, gli spazi pubblici e la laicità dello stato.
L'anno scorso un tribunale che aveva imposto, su richiesta di un genitore, la rimozione di un crocifisso da un'aula di una scuola.
Al 37° congresso del PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) sono state poste le linee d’intervento progressivo riguardanti la laicità dello stato tra cui, oltre a quanto sopra esposto vi è la rimozione dei giuramenti ufficiali sulla Bibbia e funerali di Stato secondo il rito cattolico considerando necessaria una legislazione che stabilisca nuovi criteri di collaborazione tra confessioni religiose e amministrazioni pubbliche che assicuri a tutte le confessioni parità di trattamento.
Le proposte del PSOE riassumono i propositi di riforma della Legge organica sulla libertà religiosa.
Il presidente della Conferenza Episcopale spagnola, cardinale Antonio María Rouco Varala critica le proposte in quanto la Spagna sarebbe già abbastanza laica, ma minacce di scomunica non ne sono state fatte J !
In una nota si legge che “La Chiesa cattolica deve essere cosciente che la Costituzione non le riconosce privilegi», proprio come in Italia!
Nei programmi vi è anche la revisione della legge sull’aborto con l’obiettivo di una riforma avanguardista in difesa dei diritti delle donne che si ispiri alle leggi più avanzate in Europa.
ITALIA: è stata dichiarata illegittima dal TAR del Lazio - sentenza n. 7076 del 17 luglio 2009 - la partecipazione "a pieno titolo" agli scrutini da parte degli insegnanti di religione cattolica, e di conseguenza sono da ritenersi illegittimi i crediti scolastici per l'ora di religione.
La decisione considera che diversamente si determinerebbe nelle scuole pubbliche una forma di discriminazione a danno di chi non professa la religione cattolica
Il TAR ha accolto due ricorsi proposti per l'annullamento delle Ordinanze ministeriali emanate dall'allora ministro dell'Istruzione Fioroni per gli esami di Stato del 2007 e 2008 che prevedevano la valutazione della frequenza all’ora di religione per la determinazione del credito scolastico, da qui la presenza agli scrutini degli insegnanti di religione.
Il TAR ha affermato che il credito formativo conseguito per l’insegnamento della religione cattolica discrimina chi professa diversa religione perché lo Stato Italiano, non prevedendone l’insegnamento, non assicura la possibilità per tutti i cittadini di avere lo stesso credito formativo, identica discriminazione per chi è esonerato dall’insegnamento stesso della religione.
Si rifiuta quindi il trattamento diverso per i cittadini in base alla loro adesione ad una o nessuna confessione religiosa.
Attendiamo quindi che tutto il paese si adegua a questa sentenza, soprattutto che studenti e famiglie vigilino sulla sua effettiva applicazione.
SPAGNA – ITALIA 100 A 1: In Spagna si fanno leggi per affermare e mantenere la laicità dello stato, in Italia dobbiamo auspicare che vi sia qualcuno che faccia ricorso al TAR per ricordare che la nostra Repubblica è uno Stato LAICO come affermato senza nessun ragionevole dubbio, dalla nostra COSTITUZIONE.
Cosa sarebbe successo in Spagna se per l’approvazione della pillola RU486 i vescovi avessero minacciato di scomunica le donne, i medici e tutti coloro che non ne fanno pubblica condanna?
La normativa è elastica così da rispettare simboli religiosi legati alla tradizione come i presepi.
Il senso della proposta è che nelle scuole pubbliche non ci sia nessun simbolo religioso e che ci sia una separazione chiara fra il fenomeno religioso, gli spazi pubblici e la laicità dello stato.
L'anno scorso un tribunale che aveva imposto, su richiesta di un genitore, la rimozione di un crocifisso da un'aula di una scuola.
Al 37° congresso del PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) sono state poste le linee d’intervento progressivo riguardanti la laicità dello stato tra cui, oltre a quanto sopra esposto vi è la rimozione dei giuramenti ufficiali sulla Bibbia e funerali di Stato secondo il rito cattolico considerando necessaria una legislazione che stabilisca nuovi criteri di collaborazione tra confessioni religiose e amministrazioni pubbliche che assicuri a tutte le confessioni parità di trattamento.
Le proposte del PSOE riassumono i propositi di riforma della Legge organica sulla libertà religiosa.
Il presidente della Conferenza Episcopale spagnola, cardinale Antonio María Rouco Varala critica le proposte in quanto la Spagna sarebbe già abbastanza laica, ma minacce di scomunica non ne sono state fatte J !
In una nota si legge che “La Chiesa cattolica deve essere cosciente che la Costituzione non le riconosce privilegi», proprio come in Italia!
Nei programmi vi è anche la revisione della legge sull’aborto con l’obiettivo di una riforma avanguardista in difesa dei diritti delle donne che si ispiri alle leggi più avanzate in Europa.
ITALIA: è stata dichiarata illegittima dal TAR del Lazio - sentenza n. 7076 del 17 luglio 2009 - la partecipazione "a pieno titolo" agli scrutini da parte degli insegnanti di religione cattolica, e di conseguenza sono da ritenersi illegittimi i crediti scolastici per l'ora di religione.
La decisione considera che diversamente si determinerebbe nelle scuole pubbliche una forma di discriminazione a danno di chi non professa la religione cattolica
Il TAR ha accolto due ricorsi proposti per l'annullamento delle Ordinanze ministeriali emanate dall'allora ministro dell'Istruzione Fioroni per gli esami di Stato del 2007 e 2008 che prevedevano la valutazione della frequenza all’ora di religione per la determinazione del credito scolastico, da qui la presenza agli scrutini degli insegnanti di religione.
Il TAR ha affermato che il credito formativo conseguito per l’insegnamento della religione cattolica discrimina chi professa diversa religione perché lo Stato Italiano, non prevedendone l’insegnamento, non assicura la possibilità per tutti i cittadini di avere lo stesso credito formativo, identica discriminazione per chi è esonerato dall’insegnamento stesso della religione.
Si rifiuta quindi il trattamento diverso per i cittadini in base alla loro adesione ad una o nessuna confessione religiosa.
Attendiamo quindi che tutto il paese si adegua a questa sentenza, soprattutto che studenti e famiglie vigilino sulla sua effettiva applicazione.
SPAGNA – ITALIA 100 A 1: In Spagna si fanno leggi per affermare e mantenere la laicità dello stato, in Italia dobbiamo auspicare che vi sia qualcuno che faccia ricorso al TAR per ricordare che la nostra Repubblica è uno Stato LAICO come affermato senza nessun ragionevole dubbio, dalla nostra COSTITUZIONE.
Cosa sarebbe successo in Spagna se per l’approvazione della pillola RU486 i vescovi avessero minacciato di scomunica le donne, i medici e tutti coloro che non ne fanno pubblica condanna?
Luciana P. Pellegreffi
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