ultimo aggiornamento: 20 settembre, ore 19:40
Roma - (Adnkronos/Ign) - A Montecitorio passano gli emendamenti dell'opposizione, respinta la proposta del relatore della Lega. Il governo si rimette al voto dell'Aula. Il presidente della Camera: "Esecutivo politicamente molto fragile". Pisanu: "Ormai il governo non regge più". Bersani: "Assenze non casuali per problemi interni al Pdl"
Roma, 20 set. - (Adnkronos/Ign) - Maggioranza battuta cinque volte alla Camera durante l'esame della proposta di legge sullo sviluppo degli spazi verdi urbani. La seduta e' stata più volte sospesa su richiesta del relatore del testo, Angelo Alessandri, della Lega.
La maggioranza e' stata battuta una prima volta quando e' stato approvato un emendamento presentato dalla componente Radicale del Pd. Poi, in rapida successione, e' stata respinta la richiesta del relatore, Alessandri, di rinviare il provvedimento in commissione e con il parere contrario di commissione e governo sono passati altri due emendamenti dell'opposizione. A quel punto la seduta e' stata sospesa per consentire la riunione del comitato dei nove, chiamato ad una valutazione del testo dopo le modifiche apportate.
Alla ripresa dei lavori, la maggioranza è stata battuta la quinta volta, ancora su un emendamento presentato da deputato del Pd, Roberto Morassut. Quindi la seduta alla Camera è stata nuovamente sospesa e la maggioranza si è rimessa per l'ennesima volta al voto dell'Aula, sottolineando per bocca del sottosegretario all'Ambiente Elio Belcastro che gli emendamenti approvati non hanno copertura economica.
Relatore del testo era appunto Alessandri, della Lega, ma il Carroccio ha votato contro il secondo articolo, poi approvato dall'Aula. ''Non c'e' stato un voto di dissenso. La Lega e' unita in tutto'' assicura il leghista Marco Reguzzoni. Che spiega: ''L'opposizione ha voluto giocare una partita politica senza entrare nel provvedimento ed approfittando delle assenze nella maggioranza per bocciare alcuni articoli. Quanto alla sospensione erano a favore Lega, Udc e Pdl ma all'ultimo momento Galletti (Udc, ndr.) ha fatto cambiare decisione ai suoi per metterci in difficolta''.
Le opposizioni però cantano vittoria e un duro commento arriva da Gianfranco Fini che sottolinea la debolezza della maggioranza. Non si trattava di uno di quei provvedimenti per cui i deputati vengono 'precettati' tuttavia il fatto che "un governo vada sotto per 5 volte di seguito, qualche campanello d'allarme dovrebbe farlo squillare" sottolinea il presidente della Camera. "Evidentamente -aggiunge- c'e' unamaggioranza molto fragile in termini politici". Per Fini, il declassamento dell'Italia da parte di S&P e' "la riprova" che la "nostra situazione economica e' da allarme rosso" e che "il governo non e' la soluzione ma parte del problema". "Era qualche giorno -aggiunge Fini- che se ne parlava, non e' stato un fulmine a ciel sereno. E' la riprova che, a livello internazionale, la nostra situazione economica e' da allarme rosso". "La cosa paradossale -insiste il presidente della Camera- e' che nella maggioranza continuino le polemiche contro i media e le agenzie di rating, senza la consapevolezza che il governo non e' la soluzione ma una parte del problema".
E dalla stessa maggioranza interviene il senatore Pdl, Beppe Pisanu che torna a chiedere un cambio di linea dell'esecutivo e lancia un monito: "Abbiamo una maggioranza numerica che non e' in grado di affrontare i problemi che incombono e un Parlamento che non e' in grado di cambiare il governo. Di qui l'enormita' dei nostri problemi. L'Italia - avverte l'ex ministro dell'Interno - non e' mai stata cosi' a rischo".
Dall'opposizione Dario Franceschini, del Pd, sottolinea che "senza voto di fiducia la maggioranza non c'e' piu'". "Rieccoli: primi voti della settimana, maggioranza battuta" scrive su Twitter.
''Il dato politico e' chiaro - afferma il responsabile d'aula del Pd alla Camera, Erminio Quartiani - la maggioranza non tiene e l'opposizione e' compatta. Con le quattro di oggi, siamo arrivati alla 87esima volta in cui il governo viene battuto alla Camera''.
Il leader del Partito democratico Pier Luigi Bersani sottolinea le "troppe assenze" nella maggioranza. "Non e' un fatto casuale. E' una prova intenzionale che ci sono dei problemi interni al Pdl". "Ma i segnali non bastano piu' - aggiunge Bersani -. I tempi si accelerano, chi non lo capisce crea un danno enorme al Paese".
Secondo il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini "solo chi non vuole vedere non vede la situazione...".
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