Una donna diversa da noi
Di Sabina BarcaMILANO - La teoria del caos riguarda i cosiddetti “sistemi caotici”. Un battito di ali in Cina, può creare una grande variazione di comportamento in un sistema. L'Italia è un “sistema politico caotico” in attesa di un battito di ali.
Dolce mielosa e senza ritegno, con tono di voce piatto e costruito, intercala con “ee emm!” che gli permette fiato per riprendere il filo del discorso.
È lei, Letizia Moratti, donna del potere senza scrupoli e senza remore di sorte. Voce e immagine di una campagna elettorale estrema, in modo preordinato lancia la provocazione spinta, speranzosa di qualche testa calda che, malauguratamente e vantaggiosamente, gli può procurare ragione. Ah quanto lo vorrebbe!
Seduta compitamente, con la gonna troppo sopra il ginocchio per una donna della sua età, affronta l'intervista in Sky esprimendo con toni pacati aggressione e disprezzo verbale.
Il ritornello è sempre lo stesso: “Pisapia … moschea ... sicurezza … rom” martellante nelle dichiarazioni, ossessiva e ripetitiva nella forma.
Inciampa sulle quote rosa. Improvvisa lasciando ad intendere molte collaboratrici femminili nel futuro suo staff. Sogna di vincere.
La Moratti è la migliore rappresentazione del Pdl, un partito ridotto a “bolla mediatica”, che gonfia consensi e statistiche con ogni mezzuccio (Vedi video).
Coltiva il massimalismo per incutere paura e angoscia. Pisapia il male-peggio, Moratti il bene-meglio.
La signora Moratti è la donna del privilegio incapace di empatia, che finge conoscenza del bisogno, che rigorosamente mantiene le distanze con la necessità umana. Il disagio la imbarazza. Lei è l'eccellenza della ricchezza.
La sindaco uscente, è ormai chiusa in un linguaggio leghista rigido e corto.
Ben addestrata, con frasi fatte, pere carente di pensiero autonomo, per cui, inciampa nell'improvvisazione. Nella difficoltà, un lampo si accende “cosa è meglio dire?” e lo strano volto, spesso definito simile a Stan Laure (vedi), si rasserena al pronunciare della logora frase di turno, poi sorride contenta di aver superato l'ostacolo.
È un buon soldato ubbidiente, risponde a pieno al tipo diligente tanto ingorda di potere, capace di concretizzare strategie sleali e ingannevoli. Specializzata nello scontro frontale, espone fatti e cose con limitata elasticità mentale in una miscela grossolana di menzogna e realtà. Disorienta volutamente. Consapevole della debolezza del suo passato di Sindaco, pare agire in tutela di se stessa, e del suo status. Minimizza e nega ogni sua incapacità.
È l'incredibile donna che demonizza il suo antagonista consumandolo con epiteti, ingiurie e spregio; tutto religiosamente confezionato dalla classe di una borghese.
Siamo al ballottaggio livoroso, conclusione di una competizioni aspra e ostile, dove tutto è subordinato alla presenza e comprensione della società civile.
Il voto dell'elettore sarà l'espressione di una volontà, di determinazione, e di un conscio bisogno di cambiamento.
Espletato il voto, la battaglia prosegue nei seggi. Scrutinatori e osservatori dovranno contare e difendere con unghie e con i denti ogni voto. La democrazia è metodo e regole, e quel giorno qualcuno proverà a stravolgere la democrazia.
Nell'impulso palpabile di nuove speranze, Milano si veste di arancione pronta per riscattare il paese con un “colpo di scena” benefico.
RIPULIAMOCI: MILANO: L'ITALIA HA BISOGNO DI UN COLPO DI SCENA.
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