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28.2.11

PRIMO MARZO 2011 - DOPO UN ANNO ....



Di Giandiego Marigo
Dopo un anno si torna in piazza, al momento in cui scrivo esiste la certezza della mobilitazione a Bologna, Parma, Orgosolo, Brescia, Cagliari, Palermo, Napoli, Firenze, Roma e Milano, Catania, Torino ma moltissime altre piazze si stanno muovendo verso...un discreto successo di una parola d'ordine che riteniamo importante, qualificante per quella che continuiamo tenacemente a definire Area di Progresso e Civiltà.
Il Primo Marzo si avvia con questa ripetizione a divenire un appuntamento importante. Lo hanno capito tutti questo, sin troppo bene e dopo spiegherò quel che intendo.
MIXITE', MESCOLANZA, Capacità di accettare e capire l'altro, il vicino per riuscire ad immaginare un mondo multicolore, multirazziale ed aperto.
Capacità di comprendere i motivi che causano le migranze e di porvi laddove serva e sia possibile rimedio. Non con la costruzione di muri e la distesa del filo spinato, non con mobilitazioni militari emergenziali ed eccezionali , ma con l'unica risposta possibile l'accoglienza, lo scambio e la creazione di opportunità.
Vorrei se mi permetteste sprecare una vecchia , vetusta parola che nel tempo ha, forse, perso parte del suo significato L'INTERNAZIONALISMO.
In questo senso l'impegno complesso ed articolato dei Comitati Primo Marzo e del No Razzismo Day che hanno promosso, insieme ad Arci, Legambiente, Emergency, Libera, Cgil, Cisl e Uil, insieme alla Sisa e all'Usb...Acli e ad una miriade di svariate e variopinte associazioni sul territorio nazionale la giornata.

1° Marzo 2011-Un giorno senza di noi
Non sappiamo nel momento in cui scriviamo la reale portata della mobilitazione i tempi tecnici di un giornale, anche di uno come il nostro ci impediscono di relazionarvi compiutamente,. Riusciremo probabilmente a darvi dei Flash dalle mobilitazione ringraziando la pazienza di coloro che questo giornale stendono e preparano.
Abbiamo il tempo però di relazionarvi l'ennesima difficoltà nella Costruzione di una visione unitaria verso l'Area di Progresso e Civiltà.
Tutto si svolge attorno alla seconda parte della dichiarazione di principio di questa giornata ed esattamente su quel -Un giorno senza di noi- che piace molto a livello comunicativo e mediatico, ma molto meno a livello pratico.

Questo scontro avviene soprattutto ed esclusivamente su Milano, dove il Tavolo della Rete delle Reti ritiene di dover escludere la possibilità dello sciopero.
Questo, stranamente, fatto solo su Milano, perchè le stesse organizzazioni che compongono questo tavolo: La triplice (riunita per l'occasione) Legambiente, ARCI...ecc...ecc, nulla hanno da eccepire nelle altre sedi all'uso dello sciopero... ma a Milano, no!
A Milano non se ne vuole nemmeno parlare, anzi si modulano addirirttura esclusioni e non-gradimenti nei confronti di alcune associazioni di immigrati (ed esattamente quelli della torre di Imbonati, per essere chiari ).
Si arriva, con l'uso (solito) di personalismi interni ai Comitati Primo Marzo ad estromettere di fatto il Coordinamento dei Comitati Nazionale dal Tavolo, proprio perchè fa della Parola d'ordine dello sciopero una necessità, quantomeno a livello di premessa.
La mobilitazione di Milano infatti inizierà alle 18.00 di fronte alla stazione centrale in P.zza Duca D'Aosta e sara una Kermesse vagamente spettacolare che limita l'intervento dei Migranti mettendolo sullo sfondo...e non assumendolo come tematica centrale...senza alcuna attenzione quindi alla mobilitazione dal basso dei migranti medesimi, per i quali si assume il concetto della Delega Sindacale...cioè essendo presente il Sindacato e soprattuto il Sindacato degli Edili automaticamente gli immigrati sono presenti, nessuna attenzione od ascolto alle esperienze autorganizzate dei migranti, alle loro organizzazioni di base.

Apprendiamo al momento in cui scriviamo che il Coordinamento Nazionale dei Comitati Primo Marzo ed il No razzismo Day, pur consci delle ottime ragioni delle loro argomentazioni sulla questione dello Sciopero e della Mobilitazione scelgono di mantenere basso il tono della polemica e di optare, comunque, per un profilo di apertura e partecipazione, per mantenere intatte le possibilità di collaborazione e di percorso unitario futuro.
Si impegnano però a costruire la possibilità concreta di questo ascolto e di questo percorso unitario che tenga assolutamente conto delle istanze di base e dal basso...sulla città ed a livello Nazionale, partendo da qui e dalla realtà, pur spiacevole, di questa divisione.
A Questo proposito si espone qui la piattaforma dell'appello dei Comitati che è stato accettato nell'assemblea Nazionale dei Comitati stessi a Bologna in preparazione appunto della mobilitazione:

-L’abrogazione della Bossi-Fini ed in particolare, del nesso tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno (“contratto di soggiorno”);

-Impegni Precisi per contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori migranti: rivendichiamo l’applicazione e l’estensione dell’articolo 18 del testo unico sull’immigrazione come tutela per tutti i lavoratori che denunceranno di essere stati costretti all’irregolarità del lavoro

-L’abrogazione del reato di clandestinità e del pacchetto sicurezza che già oggi rappresentano provvedimenti fuori legge perché in netta contrapposizione con la direttiva europea sui rimpatri;

-L'abolizione del permesso di soggiorno a punti e l’attivazione di misure, anche di tipo economico, atte a garantire il diritto ad apprendere l’italiano e a studiare;

-La chiusura dei CIE;

-Una regolarizzazione che sia una soluzione reale e rispettosa dei diritti umani e della dignità delle persone per le vittime della sanatoria truffa;

-Il passaggio dal concetto di ius sanguinis a quello di ius soli come cardine per il riconoscimento della cittadinanza e una legge che garantisca l’esercizio della piena cittadinanza a chi nasce e cresce in Italia,

-Il riconoscimento del diritto di scegliere dove vivere e stabilire la propria residenza, diritto quanto mai fondamentale in un’epoca come quella che stiamo attraversando in cui tutti siamo potenziali migranti;

-Una legge organica e adeguata per la tutela dei rifugiati e dei richiedenti asilo;

Chiediamo a tutti di essere protagonisti e di sostenere le mobilitazioni dei migranti il prossimo primo marzo.


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Questo è un discorso molto complesso che non può essere liquidato con il semplice “Aiutiamoli a casa loro” di vago sapore leghista, ma che parte dall'accoglienza e dallo scambio, dalla profonda comprensione per divenire volano di opportunità sia qui che nei luoghi d'origine.

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