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5.2.11

MILANO, PALASHARP DIRETTA TV: 5 FEBBRAIO 2011 "BERLUSCONI DIMETTITI ! DIRETTA TV

SABATO 5 FEBBRAIO 2011, dalle 15
Apertura cancelli ore 13.30
MILANO, PALASHARP
(via Sant’Elia, 33 – MM1 Lampugnano)
con Umberto Eco, Paul Ginsborg, Roberto Saviano, Gustavo Zagrebelsky
coordinano
Sandra Bonsanti e Simona Peverelli
partecipano Giovanni Bachelet, Bice Biagi, Carla Biagi, Daria Bonfietti, Susanna Camusso,
Lorenza Carlassare, Nando dalla Chiesa, Concita Di Gregorio, Beppino Englaro, Dario Franceschini,
Irene Grandi, Beppe Giulietti, Maurizio Landini, Gad Lerner, Moni Ovadia, Giuliano Pisapia,
Maurizio Pollini, Enrico Rossi, Elisabetta Rubini, Oscar Luigi Scalfaro, Salvatore Veca, Lorella Zanardo

L'ultima telefonata è arrivata da Mosca: anche Ntv,120 milioni di spettatori, la tv libera della Russia, sarà oggi pomerig­gio al Palasharp di Milano, per re­gistrare un servizio sulla manife­stazione lanciata da Libertà e Giustizia e intitolata, come c'è scritto sulle magliette del centi­naio di volontari, «Dimettiti. Per un'Italia libera e giusta». Sono co­sì diventati 150 i giornalisti accre­ditati in quella che la stampa stra­niera ha già definito «la prima grande manifestazione degli in­tellettuali contro Berlusconi». Troupe, fotografi e giornalisti che arriveranno da tutto il mondo: dalla Cnn ad Al Jazeera; dalla Cnn Ucraina alla Russian State Tv, vi­cina a Putin, passando per tutte le principali testate europee, da El Paìs al Times. Alle sei e mezza di sera, quando gli organizzatori hanno chiuso le iscrizioni, man­cavano le richieste del Tg1 e delle reti Mediaset, perché si vede che solo da quelle parti il pomeriggio con Umberto Eco, Roberto Savia­no, Paul Ginsborg e Gustavo Za­grebelsky, riuniti insieme per di­re basta al mondo parallelo di Silvio Berlusconi, non è un avveni­mento che meriti attenzione. La previsione è che il Palasharp pos­sa non bastare a contenere tutti. All'esterno saranno collocati maxischermi per coinvolgere an­che chi dovesse restare fuori.
È proprio per questo che Sandra Bonsanti, la presidente dell'associazione che dal 18 di gen­naio ha raccolto 106 mila firme, dice: «Credo che esista un'Italia informata e una che non sa». Quel pezzo di Italia che ha aderito all'appello di Libertà e Giustizia ha chiesto di «fare dell'altro» e l'incontro di oggi è il risultato: treni speciali dal Sud e da Venezia, ven­ti pullman dal nord e dal centro, cancelli aperti a partire dalle 13.30 anche se l'orario di inizio è fissato per le 15, adesione di nomi noti della società e della politica, dalle sorelle Bice e Carla Biagi a Susanna Camusso; da Dario Franceschini a Maurizio Landini; da Salvatore Veca a Oscar Luigi Scalfaro.
Persone che hanno ruoli e po­sizioni diverse, ma che qui, oggi, si riconoscono nell'appello alle dimissioni rivolto al premier Silvio Berlusconi. Un appello che, come spiega il giurista Zagrebel­sky, non ha bandiere, se non quella della dignità: «Perché siamo qui? Cosa abbiamo da dire, da chiedere? Niente e tutto. Niente per ciascuno di noi, tutto per tut­ti».
La giornata di protesta, nata come reazione alle bugie e alla realtà del Rubygate, arriva a una settimana dalla prima manife­stazione pubblica contro Berlu­sconi: sabato scorso, sempre a Milano, piazza della Scala è stata invasa da donne e uomini che hanno risposto alla chiamata del­la Cgil insieme alle associazioni femminili, prima fra tutte Uscia­mo dal silenzio, che hanno scelto come simbolo una sciarpa bian­ca ‑ che in alcune civiltà orientali è segno di lutto ‑ e come slogan “Un'altra storia italiana è possibile”. Ed è già in moto l'organiz­zazione per l'appuntamento di domenica 13 febbraio, quando di nuovo donne e uomini torneran­no a scendere in tutte le piazze d'Italia. Altre firme si sono ag­giunte a quell'appello intitolato “Se non ora, quando?”: quella di Dario Fo, Franca Rame, Lidia Ra­vera, Patrizia Carrano, Sabina Guzzanti.
La manifestazione di oggi del Palasharp (che si raggiunge con la linea 1 della metropolitana, fermata Lampugnano, direzione Rho Fiera) sarà seguita in diretta sul sito di Repubblica.it e sul canale del digitale terrestre di Repubblica (canale 5).


di Cinzia Sassa

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