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23.2.11

CONTRO IL BAVAGLIO ALLA RETE: IN PIAZZA IL 12 MARZO

Contro il bavaglio la rete rilancia la protesta  Il 12 marzo in piazza per la Costituzione 


L'INIZIATIVA: Contro il bavaglio la rete rilancia la protesta il 12 marzo in piazza per la Costituzione

La manifestazione formalizzata da articolo 21. Corteo a Roma e manifestazioni in altre città. Aderisce anche l'Anpi. In prima fila il gruppo web Valigia Blu che contro la legge sulle intercettazioni rimette in campo i post-it di CARMINE SAVIANO
ROMA - Come in un gioco di specchi. Da un lato la nuova stretta sulle intercettazioni e l'offensiva sulla riforma costituzionale della giustizia annunciata da Silvio Berlusconi. Dall'altro il fronte del No alla Legge Bavaglio, ricompattato e pronto a tornare in azione. Comitati, associazioni, gruppi spontanei di cittadini. I protagonisti della mobilitazione della scorsa primavera. Che rilanciano proponendo, il prossimo 12 marzo, una grande manifestazione nazionale. 1A Roma, con un corteo che si concluderà a piazza del Popolo. Per "difendere la Costituzione" e affrontare quella che si configura sempre più come una vera e propria emergenza democratica.

La proposta, formalizzata da Beppe Giulietti, deputato e portavoce dell'associazione Articolo 21, e da Vincenzo Vita, senatore del Pd, trova subito numerose adesioni. Da Libertà e Giustizia all'Anpi, l'associazione dei partigiani italiani. "Non possiamo più perdere tempo. Dobbiamo promuovere una straordinaria protesta unitaria contro il bavaglio, per la Costituzione e la legalità repubblicana". Poi, le coordinate: "Il 12 marzo è la data che abbiamo individuato insieme a tante associazioni per un grande giornata di orgoglio costituzionale. Con il tricolore e cantando l'inno di Mameli".

E mentre ci si prepara alla piazza, in rete l'opposizione al bavaglio è già scattata. In prima fila Valigia Blu, il gruppo di web attivisti ideatore della protesta dei post-it. Per la serie: simbolo vincente non si cambia. "Non solo si metterà in moto nuovamente la macchina dei post-it, ma proporremo una mobilitazione permanente", dice Arianna Ciccone. "Andremo anche fin sotto Montecitorio e Palazzo Chigi. L'idea è: un sacco a pelo, il cartello 'No alla legge bavagliò e i social network. Queste saranno le nostre armi di difesa". Perché "si può discutere di tutto, come migliorare, come cambiare. Ma in nome del bene del Paese non nell'interesse di uno solo". Contro la "distruzione dei fondamenti della Costituzione" si mobilita anche Micromega che lancia un appello a tutti partiti dell'opposizione affinché reagiscano con una "legittima difesa repubblicana, proclamando il blocco sistematico del Parlamento con tutti i mezzi che la legge e i regolamenti mettono a disposizione, fino alle dimissioni di Berlusconi e conseguenti elezioni". L'appello è firmato da Camilleri, Flores d'Arcais, Fo, Hack, Rame, Spinelli e Tabucchi.


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