di Saverio Ferrari
Nel maggio scorso, a seguito delle continue manifestazioni promosse dell'estrema destra a Milano, il quotidiano israeliano Haaretz pubblicò un lungo e preoccupato dossier sottolineando come nel Nord d'Italia «il fascismo» tornasse «di moda». Nell'indagine di Haaretz il fenomeno venne messo in relazione alla forte crescita della Lega nord. «Nel clima politico attuale - scrissero le due giornaliste autrici dell'inchiesta - i sostenitori della destra non si vergognano più di esprimere posizioni razziste», rilevando come il successo della Lega consentiva anche al neofascismo di tornare alla ribalta. In quegli stessi giorni anche il Corriere della Sera titolò Milano "capitale" dei naziskin.
In effetti, Milano, tra aprile e maggio, era stata teatro di diversi avvenimenti. Si era iniziato con una fiaccolata, il 29 aprile, per le vie di Città studi «in ricordo di Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani, caduti per mano dell'odio comunista». Più che un corteo, da Forza nuova a Azione giovani, sfilò una vera e propria parata stile Germania anni Trenta: file da cinque, tamburi a scandire il passo, decine di fiaccole e molte bandiere con la croce celtica. Circa ottocento i presenti. Il tutto tra saluti romani ritmati e camicie nere. Mai prima a Milano si era visto qualcosa di simile. La domenica successiva, il 2 maggio, si tennero, invece, prima un concerto nazirock in zona Porta Venezia con l'esibizione di Skoll, nome di battesimo Federico Goglio, un cantautore il cui nome d'arte, per sua stessa ammissione, si ispirerebbe a un «lupo feroce» della mitologia germanica, dedito «alla violenta cancellazione della vita sulla terra azzannando il pianeta e riempiendo l'universo di spruzzi di sangue» (il tutto con il patrocinio e il sostegno economico del consiglio di zona 3), quindi un torneo di calcetto al Lido, in memoria di Sergio Ramelli, con la partecipazione di squadre tipo Forza nuova, Azione giovani, Hammerskins, patrocinato dal Comune e sponsorizzato dalla Provincia.
Ma non era finita. Sabato 22 un corteo nazionale di Forza nuova «contro banche e finanza», con la presenza di una delegazione del partito di estrema destra ungherese Jobbik (estimatore delle Croci frecciate, collaborazioniste dei nazisti durante l'occupazione tedesca), fu vietato e trasformato in un comizio in piazza Aspromonte, mentre il 29 maggio successivo, circa 400 teste rasate, provenienti da Spagna, Francia, Germania, Svezia e Svizzera, si erano ritrovate a Cinisello Balsamo, sotto un tendone, per celebrare il ventesimo anniversario del circuito europeo degli Hammer. Da allora la situazione è andata ulteriormente peggiorando. In settembre ha aperto in viale Brianza, a poche centinaia di metri dalla stazione Centrale, una nuova sede degli Hammer, una sorta di "avamposto", così è stato definito, per «contrastare l'invasione di immigrati e zingari». Nei locali messi a disposizione dall'Aler, con tanto di vetrina sulla strada, la prima iniziativa, tenutasi il 3 novembre, ha riguardato una conferenza in onore di Lèon Degrelle, un tempo generale delle Waffen-SS, poi condannato come criminale di guerra. Tra i partecipanti anche Roberta Capotosti, consigliera provinciale del Pdl. Il 25 ottobre è invece emerso che per la mostra fotografica in ricordo della battaglia di El Alamein, allestita allo Spazio Oberdan, promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia in collaborazione con le associazioni d'Arma e con il patrocinio del Ministro della Difesa e dell'Esercito, gli spazi espositivi erano stati appaltati alla Ritter, una delle principali case editrici di riferimento della destra neonazista.
Per il 3 dicembre, sempre l'assessorato alla Cultura della provincia, guidato da Umberto Maerna (sorpreso da alcuni giornalisti nel 2007 mentre salutava romanamente davanti alle tombe dei repubblichini al Campo X del cimitero Maggiore), ha pensato bene di sostenere, con il proprio patrocinio, un convegno in ricordo dei 174 bambini del quartiere Gorla, periti il 20 ottobre 1944 in un bombardamento, sotto le macerie di una scuola. Nel convegno: nessuna menzione delle responsabilità del fascismo per l'entrata in guerra dell'Italia, un esplicito omaggio alla "grande tradizione" dell'Asso di bastoni e dei suoi "intrepidi aviatori", un reparto dell'aeronautica della Rsi (loro sì che potevano mitragliare e bombardare i bambini degli altri paesi), nel logo, infine, la riproduzione del manifesto della Rsi stampato dopo la tragedia, disegnato da Gino Boccasile, tenente delle SS italiane.
Ciò che sta accadendo è il prodotto di più fatti. Da un lato, dopo le elezioni politiche del 2008, con la sconfitta del cartello de La Destra con la Fiamma tricolore, si è assistito al rifluire nel partito di Berlusconi di molte realtà del neofascismo milanese: Area identitaria, proveniente da Cuore nero, Comunità in movimento di Lino Guaglianone, Destra per Milano di Jonghi Lavarini. Dall'altro, al radicalizzarsi stesso di Pdl e Lega.
A Milano il Popolo della libertà è in mano alla famiglia La Russa: Romano ne è il coordinatore provinciale, mentre il cognato, Marco Osnato (guarda caso dirigente Aler, a proposito di sedi date all'estrema destra), svolge le funzioni di vice coordinatore cittadino. Dietro di loro Fare occidente e Destrafuturo, le due correnti entro cui sono confluiti i militanti provenienti dall'estrema destra.
Attorno al Pdl, sponda Comunione e liberazione, ormai ruota anche gran parte della destra cattolica oscurantista, in primis Alleanza cattolica. La Lega, a sua volta, tramite la componente di Borghezio, svolge un ruolo di copertura e sostegno dei gruppi neofascisti. Casa Pound Milano, in attesa di una sistemazione migliore (sembrerebbe ci stia pensando l'assessore regionale alle politiche giovanili Massimo Buscemi), è ospitata nella sede dei Volontari verdi di via Bassano del Grappa, a tutti gli effetti ormai una sede fascista. Sarà proprio lì, infatti, che l'11 dicembre, si terrà il prossimo "raduno" dell'Associazione degli ex combattenti della X Flottiglia Mas, presente Mario Bordogna, uno dei più stretti collaboratori di Junio Valerio Borghese.
Nel capoluogo lombardo si voterà in primavera per il nuovo Sindaco. Intanto Letizia Moratti, il 21 novembre, ha fatto visita a un convegno de La Destra, suo prossimo alleato nella corsa alla riconferma, presenti Adriano Tilgher, condannato per ricostituzione del partito fascista, e Francesco Cappuccio, l'ex capo di Cuore nero, mentre Forza nuova in un suo comunicato nazionale ha annunciato che il 18 dicembre «si impossesserà per un giorno intero del centro cittadino» con l'apertura di una nuova sede in Corso Buenos Aires, messa loro a disposizione dal Comune. A Milano, è vero, il fascismo sta tornando di moda.
In effetti, Milano, tra aprile e maggio, era stata teatro di diversi avvenimenti. Si era iniziato con una fiaccolata, il 29 aprile, per le vie di Città studi «in ricordo di Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani, caduti per mano dell'odio comunista». Più che un corteo, da Forza nuova a Azione giovani, sfilò una vera e propria parata stile Germania anni Trenta: file da cinque, tamburi a scandire il passo, decine di fiaccole e molte bandiere con la croce celtica. Circa ottocento i presenti. Il tutto tra saluti romani ritmati e camicie nere. Mai prima a Milano si era visto qualcosa di simile. La domenica successiva, il 2 maggio, si tennero, invece, prima un concerto nazirock in zona Porta Venezia con l'esibizione di Skoll, nome di battesimo Federico Goglio, un cantautore il cui nome d'arte, per sua stessa ammissione, si ispirerebbe a un «lupo feroce» della mitologia germanica, dedito «alla violenta cancellazione della vita sulla terra azzannando il pianeta e riempiendo l'universo di spruzzi di sangue» (il tutto con il patrocinio e il sostegno economico del consiglio di zona 3), quindi un torneo di calcetto al Lido, in memoria di Sergio Ramelli, con la partecipazione di squadre tipo Forza nuova, Azione giovani, Hammerskins, patrocinato dal Comune e sponsorizzato dalla Provincia.
Ma non era finita. Sabato 22 un corteo nazionale di Forza nuova «contro banche e finanza», con la presenza di una delegazione del partito di estrema destra ungherese Jobbik (estimatore delle Croci frecciate, collaborazioniste dei nazisti durante l'occupazione tedesca), fu vietato e trasformato in un comizio in piazza Aspromonte, mentre il 29 maggio successivo, circa 400 teste rasate, provenienti da Spagna, Francia, Germania, Svezia e Svizzera, si erano ritrovate a Cinisello Balsamo, sotto un tendone, per celebrare il ventesimo anniversario del circuito europeo degli Hammer. Da allora la situazione è andata ulteriormente peggiorando. In settembre ha aperto in viale Brianza, a poche centinaia di metri dalla stazione Centrale, una nuova sede degli Hammer, una sorta di "avamposto", così è stato definito, per «contrastare l'invasione di immigrati e zingari». Nei locali messi a disposizione dall'Aler, con tanto di vetrina sulla strada, la prima iniziativa, tenutasi il 3 novembre, ha riguardato una conferenza in onore di Lèon Degrelle, un tempo generale delle Waffen-SS, poi condannato come criminale di guerra. Tra i partecipanti anche Roberta Capotosti, consigliera provinciale del Pdl. Il 25 ottobre è invece emerso che per la mostra fotografica in ricordo della battaglia di El Alamein, allestita allo Spazio Oberdan, promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia in collaborazione con le associazioni d'Arma e con il patrocinio del Ministro della Difesa e dell'Esercito, gli spazi espositivi erano stati appaltati alla Ritter, una delle principali case editrici di riferimento della destra neonazista.
Per il 3 dicembre, sempre l'assessorato alla Cultura della provincia, guidato da Umberto Maerna (sorpreso da alcuni giornalisti nel 2007 mentre salutava romanamente davanti alle tombe dei repubblichini al Campo X del cimitero Maggiore), ha pensato bene di sostenere, con il proprio patrocinio, un convegno in ricordo dei 174 bambini del quartiere Gorla, periti il 20 ottobre 1944 in un bombardamento, sotto le macerie di una scuola. Nel convegno: nessuna menzione delle responsabilità del fascismo per l'entrata in guerra dell'Italia, un esplicito omaggio alla "grande tradizione" dell'Asso di bastoni e dei suoi "intrepidi aviatori", un reparto dell'aeronautica della Rsi (loro sì che potevano mitragliare e bombardare i bambini degli altri paesi), nel logo, infine, la riproduzione del manifesto della Rsi stampato dopo la tragedia, disegnato da Gino Boccasile, tenente delle SS italiane.
Ciò che sta accadendo è il prodotto di più fatti. Da un lato, dopo le elezioni politiche del 2008, con la sconfitta del cartello de La Destra con la Fiamma tricolore, si è assistito al rifluire nel partito di Berlusconi di molte realtà del neofascismo milanese: Area identitaria, proveniente da Cuore nero, Comunità in movimento di Lino Guaglianone, Destra per Milano di Jonghi Lavarini. Dall'altro, al radicalizzarsi stesso di Pdl e Lega.
A Milano il Popolo della libertà è in mano alla famiglia La Russa: Romano ne è il coordinatore provinciale, mentre il cognato, Marco Osnato (guarda caso dirigente Aler, a proposito di sedi date all'estrema destra), svolge le funzioni di vice coordinatore cittadino. Dietro di loro Fare occidente e Destrafuturo, le due correnti entro cui sono confluiti i militanti provenienti dall'estrema destra.
Attorno al Pdl, sponda Comunione e liberazione, ormai ruota anche gran parte della destra cattolica oscurantista, in primis Alleanza cattolica. La Lega, a sua volta, tramite la componente di Borghezio, svolge un ruolo di copertura e sostegno dei gruppi neofascisti. Casa Pound Milano, in attesa di una sistemazione migliore (sembrerebbe ci stia pensando l'assessore regionale alle politiche giovanili Massimo Buscemi), è ospitata nella sede dei Volontari verdi di via Bassano del Grappa, a tutti gli effetti ormai una sede fascista. Sarà proprio lì, infatti, che l'11 dicembre, si terrà il prossimo "raduno" dell'Associazione degli ex combattenti della X Flottiglia Mas, presente Mario Bordogna, uno dei più stretti collaboratori di Junio Valerio Borghese.
Nel capoluogo lombardo si voterà in primavera per il nuovo Sindaco. Intanto Letizia Moratti, il 21 novembre, ha fatto visita a un convegno de La Destra, suo prossimo alleato nella corsa alla riconferma, presenti Adriano Tilgher, condannato per ricostituzione del partito fascista, e Francesco Cappuccio, l'ex capo di Cuore nero, mentre Forza nuova in un suo comunicato nazionale ha annunciato che il 18 dicembre «si impossesserà per un giorno intero del centro cittadino» con l'apertura di una nuova sede in Corso Buenos Aires, messa loro a disposizione dal Comune. A Milano, è vero, il fascismo sta tornando di moda.
Articoli correlati: ANTIFASCISMO
Nessun commento:
Posta un commento
Nome Cognome
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.